sabato 28 marzo 2020

io e martinanavratilova giochiamo a un gioco da tavolo che funziona grossomodo così: uno legge un nome da una apposita lista e l’altro deve decidere se è un nome di un medicinale o di un personaggio di tolkien.
il vincitore avrà diritto a un viaggio premio nella terra di metz, e una fornitura di nani da giardino (da non confondere con i nani di tolkien (tolkienani)).


dire quasi la stesa cosa
di amedeo w. minghi *

quello che sta accadendo oggi al signore degli anelli, al netto delle polemiche gratuite, non è altro che la continuazione di quel rinnovamento dell’opera di giovanni ronaldo ietro tolkien, in un certo senso detradizionalizzante, che da tempo chiedevamo.

nel nostro libro “perché devi tradurre così, non puoi trovarti un altro hobbit?” (scaricabile gratuitamente da questo sito con un’avvertenza: poiché non amiamo usare merce soffice di proprietà dei dirigenti della valle del silicio, nell'area della baia di san francesco, né fare ulteriori favori a mino cancelli o stefano lavori, non perdiamo l’occasione di raccomandarvi di utilizzare della merce soffice con sorgente aperta), avevamo già evidenziato alcune criticità delle vecchie traduzioni (ben quattro e non una unica come comunemente si crede) e la necessità di svecchiare il linguaggio e ritrovare l'importanza della corretta interpretazione dell'etimologia dei toponimi e dei nomi propri.

del resto, non è una novità che un'opera necessiti di una nuova traduzione, è già successo ad esempio con la serie di enrico vasaio, in cui, nonostante il breve tempo passato dalla pubblicazione si avvertivano istanze di ammodernamento che coinvolgevano tutta la saga della scuola verruchedimaiale, soprattutto legate alla resa dei nomi.

essendo un profondo conoscitore dei lavori di fatica (avendo fatto l’operaio, il barista e lo scaricatore) posso dire con certezza che la professionalità e l’esperienza non hanno fatto che giovare alla nuova traduzione ora in commercio, grazie ad un’attenta e profonda riflessione sull’etimologia, sui registri linguistici, sulla fedeltà all’originale.
non c’è bisogno di scomodare il professor romano di giacomo, che nel suo modello di funzioni del linguaggio sottolineava la funzione fatica, oltre a quella conativa, emotiva, poetica, metalinguistica e referenziale, per capire che il nuovo signore degli anelli risulta immediatamente più fruibile, ancorato al volere dell’autore, ma non per questo slegato dalla sua dimensione epica, etica, etnica e pathos.

questo scostamento dalla vulgata classica, che ha suscitato reazioni anche violente sulle reti sociali (ad esempio cinguettii irritati, pubblicazioni in faccialibro, o in diari e siti telematici) in realtà non fa altro che ridare lo stato di alta letteratura a un’opera che gli stessi suoi sostenitori precedenti avevano relegato alla categoria di opere di fantasia, quasi fosse un sottoprodotto della narrativa e non una pietra miliare della letteratura che meritava una traduzione professionale.
uno dei problemi affrontati, ad esempio, è che in tolkien spesso ci sono versi nascosti nella prosa, proprio come avviene in carlo diavolo (ad esempio quando muore eleonora in oliviero storto), ermanno campo (in moby stronzo), o italo calvino.

ovviamente la scelta più pubblicizzata e contestata è stata la traduzione di forestale, inconsueta, forse arbitraria, ma a mio modo di vedere formalmente corretta, poiché bisognava identificare degli erranti sorveglianti dei boschi, non particolarmente simpatici agli autoctoni, non credo ci fosse scelta migliore, come dimostra, a solo titolo esemplificativo, yoghi, bubu e il forestale fabbri, in cui ritroviamo l’errare (compare e scompare), i compiti di sorveglianza e la dimensione ecologica (la cura dei cestini della merenda), e l’essere inviso alla popolazione autoctona.
in un'altra accezione, seppur mancante della dimensione ecologica, ritroviamo la medesima mobilità, indipendenza e sorveglianza in camminatore, il forestale del texas.

è sicuramente un cambiamento nella visione del mondo (i tedeschi nella loro prosaicità direbbero weltanschauung) ma, per quanto possa suonare strano a chi è abituato da mezzo secolo a leggere traduzioni passate, le scelte, seppur a volte arbitrarie (come sempre avviene nel mestiere del traduttore), risultano quantomeno argomentate, motivate e, in ultima analisi, del tutto convincenti.


* amedeo w. minghi è l’ultima release degli amedeo minghi, un collettivo di scrittori nato dall’esperienza del centro sociale “eric gerets” di tesserete e in seguito alla base dei più effervescenti movimenti culturali del basso ceneri. del collettivo w. minghi ricordiamo ricordiamo il saggio “mary poppins e la destra sociale: un’analisi situazionista sulla decostruzione del mito”, “forma e sostanza stupefacente” di amedeo c. minghi, e “analisi strutturalista da althusser a zio paperone” a firma amedeo f. minghi

mercoledì 18 marzo 2020

avete un buon rapporto con l’architettura? siete appassionati di storia dell’arte e vi infilate in qualsiasi nazione abbia un sito archeologico? vi fermate a guardare philippe daverio in tv, e non solo per capire com’è vestito?
ecco un rapido quiz per testare la vostra conoscenza degli elementi di architettura o, in alternativa, un buono sconto da 2 dinari per il vostro prossimo viaggio in giordania

con ambone si intende:
a. nelle chiese cristiane, la struttura sopraelevata dalla quale vengono proclamate le letture
b. il vescovo che diede inizio alla costruzione della cattedrale di milano
c. una combinazione del lotto per il doppio ambo

il protiro è:
a. una parte del portale di una chiesa
b. un particolare del transetto di una chiesa
c. la cappella votiva ove si recano le squadre di calcio prima di battere i rigori

il termine acanto sta per:
a. una pianta con delle foglie caratteristiche rappresentate nel capitello corinzio
b. una pianta con delle foglie caratteristiche rappresentate nel capitello ionico
c. l’altro nome della torre campanaria, poiché sta sempre di fianco alla chiesa

con cassettone si intende:
a. un motivo di riquadri geometrici ricavati nei soffitti
b. una struttura dell’architrave
c. la madia ove il sacerdote ripone l’abito sacro

rivellino è il nome che identifica:
a. un tipo di fortificazione indipendente generalmente posto a protezione di una porta di una fortificazione maggiore
b. un piccolo shot di una nota bevanda svizzera
c. un calciatore brasiliano

il doccione è:
a. ciascuno degli elementi di grossi tubi o condotti per lo scarico o il deflusso di acque
b. una parte della navata di una chiesa
c. una fonte battesimale in cui l’acqua santa piove dall’alto

l’edicola è:
a. una piccola costruzione a se stante e a forma di tempietto
b. lo spazio ove inserire un quadro sacro
c. una nicchia in una chiesa dove si possono comprare i giornali

il siq è:
a. è un canyon che costituisce l'ingresso principale all'antica città di petra
b. un’iscrizione latina che compariva sui templi e che stava ad indicare “cazzo guardi, mica cambia, resta sempre uguale”
c. un beduino molto magro di guardia alle tombe reali

con il termine frontone si intende:
a. il coronamento architettonico a forma di triangolo
b. la parte anteriore di una statua
c. una statua votiva di san giuseppe, caratterizzata da una fronte molto ampia

il festone è:
a. un elemento decorativo, per lo più a forma di arco
b. un termine equivalente a metopa
c. nel rito cattolico, il locale adibito alle feste durante il periodo del carnevale

il rosone rappresenta:
a. una finestra circolare che abbellisce la facciata delle chiese
b. una colonna tipica del neoclassicismo
c. un fiore molto grosso

il termine gelosia sta per:
a. un elemento divisore verticale simile a un paravento
b. un serramento
c. un’area lontana dalla navata principale ove venivano nascoste le donne, che non avevano accesso alla funzione

con minbar si intende:
a. il pulpito della moschea
b. la fonte ove è possibile purificarsi prima del rito
c. il locale refrigerato di dimensioni ridotte in cui la religione islamica permette di bere bevande alcoliche

un gopura è:
a. la torre monumentale, solitamente posta all'entrata di ciascun tempio indu
b. un elemento di rafforzo delle mura dei castelli medievali
c. il teatro di marionette della bassa bergamasca ove predominano temi spaventosi o horror

il pinnacolo è:
a. un tipo di guglia
b. un sostegno di architrave
c. un gioco di carte

per ogni risposta a segnate un punto, per ogni risposta b segnate 3 punti, per ogni risposta c segnate 5 punti.

da 0 a 15 siete laureati in storia dell’arte e non avete difficoltà a mangiare su un tecnigrafo
da 16 a 50 potevate essere architetti e invece tutto sommato siete persone normali
da 51 a 75 abbiamo qualcosa in comune (tipo io ho lasciato delle marche da bollo all’ufficio anagrafe)
da 76 a 100 forse siete degli ottimi storici dell’arte, ma dei pessimi matematici