Lat.: 45° 59' 43" N Long.: 8° 43' 24" E
wo darf ich heimisch sein?
ti svegli e piove. niente di male, la prima settimana. la seconda settimana ti alzi e inizi la tua giornata con un lamento cosmico (un suono gutturale e profondo accompagnato da un lento controcanto funebre eseguito dal coro del genio navale di san pietroburgo)
ci sono indiscutibili vantaggi ad abitare queste latitudini. nella scala evolutiva saremo i primi a sviluppare mani e piedi palmati, una membrana parapioggia retrattile impiantata nella cute cranica, branchie utilizzabili alla bisogna.
del resto, “casa” è il posto dove cadi nella vasca da bagno e ti fulmini con il phon.
se socrate aveva un pregio, era quello di non essere affatto supponente. ammetteva candidamente di avere una sola certezza, quella di “non sapere nulla”. e non era un arringatore di folle, come i sofisti. era convinto che il monologo sapesse incantare le persone ma fosse sterile per l’individuo. preferiva il dialogo, che coinvolge attivamente la controparte.
se aveva un difetto, era forse quello di rompere i coglioni alla gente in piazza facendo domande alquanto imbarazzanti (è anche per questo che non ha fatto una gran bella fine. oltretutto i giovani in quel periodo tendevano a dar retta a personaggi bizzarri con un certo carisma, invece che lavorare come si deve. anche adesso, a pensarci bene…)
si metteva in discussione, assumeva le presunzioni di sapere degli altri e ne mostrava l’inconsistenza, mettendo in dubbio le certezze dei suoi interlocutori, aiutando la verità a venire alla luce. senza imposizioni, la verità nasceva semplicemente dal confronto.
e se, come abbiamo visto la lezione precedente, per socrate l’uomo è la sua anima, e in definitiva, intelligenza e ragione, la verità sta nel conoscere se stessi. (sull’avversione per il corpo abbiamo già detto. ma è meglio sottolinearlo ancora, perché è una vera e propria rivoluzione copernicana, a ben vedere)
e se noi siamo “ragione” se ci conosciamo fino in fondo non possiamo che compiere il bene. ecco perché la ricerca è importante, poiché il male è solo una questione di ignoranza.
quindi se un uomo conosce a fondo se stesso non potrà che essere saggio e virtuoso.
concetto piuttosto ingenuotto, direte voi. una cosa è conoscere il bene, un’altra è farlo.
non avete tutti i torti.