i primi 28 secondi del köln concert sono divini
sono arrivato a casa verso le nove, e i piatti da lavare hanno inscenato un sit in di protesta. ieri notte uno ha cercato di strangolarmi nel sonno. mi sono difeso a colpi di svelto™, che sono uso nascondere sotto il letto per i momenti di pericolo.
eravamo rimasti al blocco di parmenide, dove l’essere giaceva immobile, come un qualsiasi bene di lusso, e tutto era racchiuso al suo interno, come una boccia di cristallo per i pesci rossi.
l’essere è.
e non può non essere.
la cosa doveva sembrare piuttosto astrusa, non tanto il fatto che il mondo fosse uno, quello lo diceva pure eraclito, quanto per il fatto che il mondo fosse in realtà fermo.
e alcuni suoi allievi si premurarono di dimostrare che il maestro, contro ogni evidenza fenomenica, aveva ragione. spostando leggermente il tiro: non era più la tematica essere-non essere (ricorda qualcosa?) in questione, quanto quello dell’uno-molti (e se avete seguito le lezioni dovreste capire di quello che parlo)
se esistesse il molteplice (e quindi il non essere, poiché il due non è l’uno, come sa bene chi gioca a dadi al casino) si avrebbero alcune incongruenze logiche. zenone di elea e melisso di samo, inventarono la dimostrazione per assurdo. dunque.
il succo è questo. se esistono 2 cose, dovrà esistere qualcosa che stia a metà fra le due. E qualcosa che a metà fra la prima, e così via, all’infinito.
e quindi:
se uno deve percorrere una certa distanza, diciamo 100 metri, deve prima percorrere la sua metà (50m) e poi la seconda metà, ma prima deve percorrere la metà della metà (25m), ma prima deve percorrere la metà di quest’ultima ecc. (praticamente gli eleati hanno inventato il Cobol…)
e se le metà sono infinite, non si arriverà mai alla meta.
in altre parole, come dice zenone, non si possono percorrere infiniti tratti in un tempo finito.
prima aporia.
ma siccome ce ne sono un po’, voi sarete stanchi e io sono curioso di vedere se l’inter riesce a perdere anche trovandosi in vantaggio con 3 goal di scarto a mezz’ora dalla fine (mi chiedo se zenone avrebbe mai ammesso che il pallone potesse arrivare in porta, evidentemente come vedremo, la risposta è no, il che dimostra almeno una cosa certa: doveva essere un pessimo giocatore di calcio) rimandiamo alla prossima puntata.