sabato 29 agosto 2020

sono giorni di attesa.
tendenzialmente sono molto bravo ad aspettare. è una delle poche attività che mi riescono bene perché richiedono una sola grande abilità, restare lì e non fare niente, e io sono cintura nera di restare lì e non fare niente.
nel frattempo diluvia e fa freddo, le strade sono invase da fiumi di fango e alberi, e c’è aria di inverno.
è un peccato perché con l’estate e il bel tempo potrei ispezionare le prealpi del canton ticino, un’esperienza che un copy con un po’ di inventiva riassumerebbe con “molto forte, incredibilmente ticino” *, supervisionare i rifugi, controllare che negli acquedotti mettano l’eucalipto al posto del cloro (così uno apre il rubinetto della cucina e gli esce direttamente la ricola liquida), prendere appunti sulla morfologia del territorio (anche se ho dei dubbi sulla pronuncia italiana di “gneiss”), e leggere il futuro nei movimenti degli scoiattoli.
è una cosa che mi piace, come si evince dalla mia espressione felice nella fota qui sotto scattata mentre sto guardando casa (forse per apprezzarla del tutto potrebbe essere necessario ingrandire leggermente la fota), anche se non mi paga nessuno.
ma comunque ormai piove, e se ne riparla l’anno prossimo.
tanto, da quello che leggevo negli scoiattoli, il futuro non prometteva niente di buono. 
e anche il presente non è che sia poi tutto questo granché.


* caro copy, quando copyerai questa cosa, per favore, mandami una fornitura di mendoza malbec single vineyard las compuertas, lo trovi alla coop di lugano. grazie.

lunedì 10 agosto 2020

sono sulla tolda a guardare il cielo e ad aspettare una stella cadente. fortunatamente è notte, quindi ho delle possibilità in più.
ovviamente non sono qui per esprimere dei desideri, il desiderio è fonte di dolore e io sto cercando di raggiungere il nirvana, o per lo meno una conclamata atarassia. sono qui solo perché mi piacciono le stelle cadenti, non credo sia un crimine.
uno dei miei metodi preferiti per il raggiungimento del nirvana è la meditazione extracorporea.
il trucco è allontanare la mente dal mondo della materia e trovarsi una sistemazione fuori dal proprio corpo, in modo da poter meditare senza impedimenti fisici.
in pratica, quando succede, mentre tu stai meditando, il tuo corpo è da un'altra parte a bere birra.
nel frattempo sono cominciati i mondiali di snooker che, per motivi di natura fiscale, posso guardare solo in tedesco.
lo snooker è uno sport tipo il biliardo, in cui giochi finché non sbagli. se invece sta giocando il tuo avversario, stai seduto e aspetti che sbagli. prima o poi sbagliano tutti.
credo ci sia una metafora in questo, ma non sono del tutto sicuro.
sbagliare può costare carissimo, ed è per questo che quando un giocatore sbaglia, deve fare finta di niente mentre i suoi organi interni implodono (davvero, guardate il linguaggio corporeo, si vede) e il suo cervello va in crash per un periodo indefinito (che può durare da pochi secondi a un paio di anni).
è uno dei pochi sport dove non serve avere un preparatore atletico ma è indispensabile avere uno psicologo e una vetrinetta bar a portata di mano.
io arrivo a casa dal lago, ceno con due uova strapazzate, dei filetti di acciughe arrotolate e una mozzarella scaduta, metto sullo stereo la sonata 128 nella partitura per motore a scoppio e tergicristallo elettrico e mi dedico agli hysteron proteron.