esercizi di stile
studio # 119
stonata a kreutzer: natura morta con lago, due tedeschi e una papera
questione di pochi attimi, il respiro che ti si ferma in gola, il freddo che ti avvolge come una seconda pelle.
poi niente, solo l’acqua scura del lago e le montagne intorno.
il fatto è che nessuno ti spiega come funziona l’universo.
poi va a finire che non sei capace di far succedere le cose, che fare delle scelte normali ti metta ansia, va a finire che preferisci infilarti nei tombini, che c’è meno pericolo che succeda qualcosa.
il lago ha assunto un colore insostenibile, e gli alberi delle barche ancorate suonano ritmici, scossi dal vento.
non è che sia particolarmente utile rimanere su questa terrazza, per riuscire a capire qual è il problema.
non c’è nessun problema, tutto qui.
mail to s.
quella cosa dei finali. il fatto è che la specie homo sapiens ha dei grossi problemi con le cose che finiscono. il che significa che ha dei grossi problemi con la realtà in generale, immagino
22 commenti:
Natura morta con l'ago. Maledetta droga!
io per il problema delle finali, toglierei i supplementari e farei subito i rigori (i rigoristi però da scegliersi in ordine alfabetico)
la realtà, in generale, ti fa vedere le stellette.
nervo: a volte, la natura, esagera
hubrys: io farei che si tira in ordine di numero, comincia il portiere. e in caso di parità, tirano anche i massaggiatori. se invece c'è molta fretta, si possono fare anche solo i rigori.
elena: a volte ti fa vedere anche il lago, maggiore. comunque io sono più un nulla tenente
ehi, questo post è mio!! :-)
(io comincio a pensare che il fatto che le cose finiscano sia la nostra salvezza, mi sa che sono stata regredita ai pitecantropi, come l'uso dei verbi testimonia)
Ma la terrazza e quel del gatto???
il tombino? ma sei pazzo? con tutti quegli spifferi, quegli occhi indiscreti che ti scrutano da sopra. grazie che poi ti viene l'ansia. (i problemi poi il segreto sta dapprima nel crearseli, e poi nel nasconderli bene sotto un bel tappeto muccato.)
(qualcuno diceva che solo ciò che è buono, ritorna, il resto finisce.) (poi se a uno/a finisce sempre tutto, allora è solo sfiga.)
perché non vieni a casa mia che ho preparato le melanzane alla parmigiana?
poi va a finire che non sei capace di far succedere le cose, che fare delle scelte normali ti metta ansia, va a finire che preferisci infilarti nei tombini, che c’è meno pericolo che succeda qualcosa.
Cos'è, sei diventato me? (O:sei me?)
Ma dov'è la papera?
La specie Homo Sapiens ha dei grossi problemi con se stessa (visto che in eterno non durerà).
Bel post, differente dal "solito" eddiemac, ma sempre di qualità ;-)
p.s. ho passato un'estate in uno scantinato di un palazzo (ci lavoravo) tentando inutilmente di sbirciare sotto le gonne delle tipe che camminavano sulle grate del marciapiedi (cinque metri sopra la mia testa).
Risultato: nulla.
Forse scegliendo un tombino sarai più fortunato :-)
Stasera, in un tombino, ho visto tuffarsi un ratto delle dimensioni di un gatto.
Portati dietro l'aceto balsamico.
Ciò detto, è rassicurante sapere che il sole tramonta anche domani.
il problema, secondo me, è cercare di spiegare sempre tutto, quando le uniche cosa che possono essere spiegate, lì al lago, sono le vele delle barche.
oggi giornata diversa, mi son licenziato... e tu mi esci con un post esistenzialista? Ma cos'è, un complotto? Comunque le decisioni fanno bene allo spirito e alla comprensione dell'universo, qualsiasi.
La specie homo sapiens ha dei grossi problemi anche con le cose che non finiscono. Il che però non so cosa significhi.
The end has no end, ma anche At the final moment, I cried I always cry at endings, dunque sì, pare un problema molto sentito dalla specie, specie comunque di molto inferiore a quella felina, nonché in continua regressione.
Per questo hanno creato i tombini.
Sì va beh, ma la papera?
La papera è nel lago, presumo. E la specie homo sapiens non ha poi tutti sti problemi, tant'è vero che un sacco di cose le ha fatte finire in prima persona.
tamas
tamas, allora dovevi scrivere "le ho fatte finire"
ma le cose che cambiano sono un sottoinsieme delle cose che finiscono, o è il contrario?
(s.)
dierre: esiste una sola terrazza accessibile dove si sentono gli alberi delle barche quando c'è vento.
e-i: eh, le affinità elettive (come dicono i parlamentari)
pep: nessuno ci guarda mai, nei tombini. sono perfetti
leuconoe: perchè casa tua è distante da qui, direi (poi magari si freddano)
gnegnet: ne basta una, eh
laspostata: sono forse io il guardiano della papera?
moreno: il tombino è chiuso. la grata, almeno, è riconoscente
cate: sopravviverò. ti saluto il topo.
gio: le spiegazioni lasciano il tempo che trovano: tipo, se piove, continua a piovere
anonimo: certo che è un complotto, che ti credi?
tulipani: ma nemmeno io, guarda (bacio)
laclauz: sia lode all'inventore dei tombini
laspostata: la papera è nel lago, la pecora nel bosco, cose così. (no, dico, ma dei tedeschi non te ne frega proprio niente?)
tamas: la specie homo sapiens ha un sacco di problemi. il principale direi che è se stessa
s.: è come cercare due volte ciò che è uno (op. cit.)
(eddie dal tombino)
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