io e il mio maestro* di meditazione extracorporea** stiamo disquisendo sulla teoria della computabilità mentre attraversiamo il mercato giusto verso l’ora di punta: ad un osservatore distratto potrebbe sembrare che stiamo camminando senza meta, urtando passanti a caso; in realtà stiamo solo cercando di riprodurre un esperimento di smoluchowski sui moti browniani.
prima di rientrare in ufficio, un tedesco (si riconosce che è tedesco perché sembra un incrocio fra rudi völler e wolfgang petry) ci chiede indicazioni per un parcheggio e io gli spiego con calma che il più vicino deve essere in un’area di sosta vicino alpha centauri; lui prima sembra non capire, poi quando attacchiamo auferstanden aus ruinen (orchestra compresa) pare se ne faccia una ragione.
verso sera arrivo a casa, metto sullo stereo il concerto f24 di enrique il navigatore nella partitura per cembalo e lavatrice poi svengo amabilmente sul tappeto.
quando mi riprendo alberto contador (chiamato anche amichevolmente per la sua capacità di accelerazione improvvisa “el contador del gas”) mi sta chiedendo di candidarmi alle primarie del pd. prendo in considerazione la proposta per i primi 3 decimi di secondo poi lo allontano a calci urlando vade retro saragat.
* un suricato docente di riorientamento gestaltico applicato alla dichiarazione dei redditi, nonché autore del libro “il mio amico immaginario si chiama gesù” finora mai dato alle stampe (pare che gesù non sia un nome accettabile per un amico immaginario) e del best seller “cosa me ne faccio di una macchina di turing se non ha neanche il volante?” edito da theoria, e di cui a breve è previsto il sequel “ma se la macchina è sua, almeno l’assicurazione la paga turing?”.
** è un ottimo modo di meditare: tecnicamente, quando succede, tu sei da un’altra parte a bere birra
7 commenti:
ho sentito dire che l'alpha centauri fa 50 km con un litro
vero. però di birra (che costa anche meno)
ecco il mio turing :)
beh, dovresti saperlo, io sono iscritto al turing club italia
(eddie)
ce la stavo quasi facendo ma giunta a "suricato" sono svenuta.
pep
Enrique il navigatore era uno che non sapeva tirare i remi in barca. Si dice che fosse arrivato talmente in là con i progetti, da voler viaggiar al ponente pel levante. Tutti continuavano a ripetergli che forse stava sbagliando qualcosa.
eppure la candidatura alle primarie avrebbe portato un vento cosmico di novità nella dialettica ideologica postcomunista presfasciosinistra contro programmi più propopfascismo che zen. senza contare che avresti sempre avuto il voto degli ufi!
silamuerte
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