dopo di me il diluvio.
ma anche durante, eh, che qui non ci si fa mancare nulla.
secondo il calendario del computer e alcuni telegiornali a caso (le notizie più significative per i telegiornali sembrano essere: in estate: “incredibile, fa caldo” in inverno: “ah, la morsa del gelo” il resto dell’anno: “non ci sono più le mezze stagioni”; probabilmente i direttori di telegiornale decidono i servizi negli ascensori. poi la gente mi chiedeva perché non avessi un televisore) dovrebbero essere i primi di agosto, gli svizzeri festeggiano sul prato del grütli, gli italiani festeggiano in coda su qualche autostrada, gli ufi si chiedono cosa abbiano tutti da festeggiare. a parte il fatto che uno nel frattempo beve, intendo.
io mi alzo ed è novembre. il termometro segna 15 gradi, piove come se non ci fosse un domani (e nel caso ci fosse, fa schifo) e io ho chiesto ad un team di suricati una seduta di debriefing che mi viene negata per motivi di politica estera. credo ci sia un complotto internazionale ai miei danni.
affinità/divergenze fra il compagno antennista e noi, del conseguimento di una connessione internet
io: - visto che qui non arriva l’adsl, dovremmo mettere un’antenna che capti un segnale wireless da un ripetitore. o qualcosa di molto simile. insomma, mi hanno spiegato che basta che da qui si vedano le antenne grandi che trasmettono il segnale.
xx: - e si vedono?
io: - sì, qua intorno ci sono tre antenne. la prima la vedi, sta lì, al di là del lago, sopra quella collina. la seconda non so bene dov’è, ma dovrebbe essere giusto di fronte a noi, nei dintorni di quel fabbricato che si vede in cima alla montagna.
xx: - e la terza?
io: - è un editore di bari
xx: - cretino
15 commenti:
il televisore non è necessario, quel che conta è uno schermo dove potersi vedere i film.
ma soprattutto quel che conta è una adsl, grazie a cui potersi leggere comodamente questi post qui, la mattina. che poi la giornata parte bene. anche se magari non sono in autostrada a passare le vacanze.
che poi mi chiedo come cazzo faccia il passante di mestre ad avere 32 km di fila se il passante è lungo 30 km.
e poi mi chiedo, quanto devono essere grossi, dei pantaloni con un passante lungo 30 km?
di sicuro meno grandi di un pantalone con un passante lungo 32 km
comunque un passante lungo 32 km è difficile da stirare.
(che poi, è quasi quello che dice il sindaco di velletri: dopo di me Lanuvio)
(tarapia tapioco come se fosse albani.)
Iop certe volte mi chiedo perchè.
Poi vi leggo.
Se non lavorassi non potrei.
Quindi. Lavoro come un cretino per avere una connessione che mi consenta di leggervi.
.......
Vado a farmi dare il colpo di grazia.
(non il giornale)
io credo che qualcuno stia barando con le dimensioni
(in questa foto, evidenziato dal cerchio rosso, il passante di mestre
a giudicare da quel che si vede cliccando sul link, doveva esserci tanta, ma tanta nebbia, quel giorno.
prima funzionava. carcarlo, non mi stai sul pezzo, dannazione.
(altervista mi odia)
dopo di me, il pasubio.
cristosanto stavo giusto chiedendo chi cazzo fosse sto passante di mestre
comunque, ultimamente, il passante di mestre è uno che ha la coda tra le gambe.
Qualcuno ha qualche consiglio su come stirare il passante di mestre (per favore evitate facili giochi di parole non voglio mica investirlo, solo non saprei proprio come inamidarlo)?
Tra l'altro mai stata a mestre devo recuperare. Quegli edifici, con molta probabilità, saranno i più alti del mondo, in proporzione.
poi non si dica che questo non è un blog di servizio
(il termine "blog di servizio" credo che nelle case più informaticamente alfabetizzate stia ad indicare il cesso)
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