lunedì 4 marzo 2019

andare in un posto turistico fuori stagione, senza andare nei posti tipicamente da turisti, è abbastanza straniante.
la prima cosa che mi colpisce è il caldo (non è vero, la prima cosa che mi colpisce è una zanzara, ma occhei. posso fare la doccia nell’autan, ma se c’è una zanzara nel raggio di 10 km viene a cercare me. fortunatamente non ci sono vampiri nelle vicinanze. peraltro non so nemmeno se i vampiri sono allergici all’autan).
guidare contromano non è neanche male, mi era già successo un paio di volte (è perfettamente sicuro, a patto che lo facciano anche tutti gli altri), tranne quella cosa che tutte le volte che metti la freccia si accendono i tergicristalli.
il cielo è coperto e i colori sono abbastanza opachi, per lo meno finché non esce il sole, a quel punto esplode tutto, ma in questa stagione succede raramente. 
mi impressionano molto i suoni.
ci sono volatili che fanno dei versi incredibili, dei pipistrelli grandi quanto una poiana, e anche i gechi fanno dei versi strani. sembra di stare in uno di quei documentari dove stai in mezzo alla foresta (invece dentro la foresta non senti molti suoni, ma forse perché sei impegnato a cercare di capire se c’è un sentiero da seguire).
una cosa divertente è che quando sei davvero in mezzo alla foresta e piove, in realtà non ti arriva una goccia di acqua, senti solo il rumore (forse ti arriva dopo un po’ che piove), però è anche divertente che mentre tutti vanno lì per andare al mare tu stai camminando dentro la foresta, senza avere precisamente idea se esista o meno un sentiero (ho scoperto che a volte esiste, a volte no. è tipo uno stato mentale) e la terra è così rossa, tipo che spianando la montagna e deforestando come si deve, ci puoi giocare il roland garros.
ma ci sono anche i posti turistici, come quest’isola dove non ci sono automobili (e c'è una rete elettrica stradale discutibile) in cui una sera mi è capitato di incrociare per strada due tartarughe giganti (a prima vista sembravano due massi erratici, ma si sono risentite quando le ho illuminate con la torcia del telefono) e delle galline che aspettavano fuori da un supermercato.
e in un’altra isola c’è un posto dove ti mettono in mano un paio di rametti pieni di foglie e ti fanno dare da mangiare alle tartarughe giganti, che sono messe lì apposta per socializzare (non si capisce bene se sono felici: non fanno altro che mangiare e appisolarsi nel fango, ma immagino ci siano destini peggiori). 
volendo si possono anche accarezzare, e la sensazione più o meno è quella di accarezzare e.t., ma non aspettatevi di sentirle dire “telefono casa”.
in alcune zone ci sono anche un sacco di ragni giganti (è interessante, questa cosa, che le specie animali di casa nostra non sono mai nane, sono le altre ad essere giganti. eppure la grandezza è sempre una relazione), ma se ne stanno perlopiù sulle loro ragnatele, sono innocui e non danno fastidio a nessuno (perlomeno a nessuno che non sia aracnofobico).
sono stato parecchie ore ad aspettare dei traghetti su alcuni moli (sono al coperto, hanno delle panchine molto comode per leggere, e sono piuttosto deserti fino a poco prima che passi un traghetto); una volta mi è capitato di vedere un furgone con un cartello con scritto “jesus never fails” appiccicato sul parabrezza (sfortunatamente non c’era un cartello a fianco con scritto “jesus is my co-pilot”), e un’altra volta un sacco di pesci dai colori strani e, all’improvviso, una tartaruga marina.
non c’è un altro modo per dirlo, credo, però è dentro il mare, ma sembra che stia volando.
sono pochi i momenti in cui ho provato qualcosa di simile, e quasi sempre in posti praticamente deserti: il vento al faro di cabo de sao vicente quando arrivi con il primo autobus del mattino, la spiaggia nascosta di fianco alla baia di saksun, l’aurora boreale a nord di tromsø, un’iniezione di una sostanza di cui non ricordo il nome dopo due anestesie totali consecutive (qui il posto era decisamente affollato, ma a me sembrava deserto lo stesso).
forse dovrei andare più spesso nei posti praticamente deserti.
lo dico in caso mi leggesse il direttore di una rivista di viaggi, o un social media manager di visit_postodesertoacaso.com, vi do il mio account di paypal, non è che posso sempre far trasferire amici in posti esotici per andarli a trovare. sono disposto anche a levare un po’ di parentesi, nel caso.
astenersi perditempo e primari di chirurgia toracica.

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