cerco un centro di gravità con colpi di sole e sfumatura alta
nonostante quello che dicano i fisici, se una cosa cade, non per forza deve essere grave.
il cielo è coperto da una coltre di foschia impenetrabile e il panorama è sbiadito, come se avesse sbagliato candeggio. si respira un’aria da fine della storia, che sta fra fukuyama e le favole della buona notte, con conseguenti disturbi di meteoroapatia. non so nemmeno se accendere il condizionatore in ufficio: come spiega pavlov, in assenza di stimoli, il condizionamento è impossibile.
oggi il gatto ha deciso di fotocopiarsi.
cioè, si è infilato nella fotocopiatrice ma aveva qualche problema a spingere contemporaneamente il tasto di copia.
in una seduta di debriefing per il turbamento emotivo risultante dall’internamento in ufficio siamo arrivati alla conclusione che la fisicità è una condizione che giocoforza ci orienta (dà un senso. anche cinque, in qualche caso) anche se alla fine abbiamo litigato sul concetto di possibilità in jaspers e se n’è andato sdegnato.
io ho infilato il mio costume da registratore di cassa toshiba e mi sono spostato sul balcone, dove ho aiutato alcune formiche a guadare il fiume che avevo sistemato lì settimana scorsa, poi ho organizzato una migrazione verso un acero contuso, qualche metro più in là.
una volta ogni tanto, scrivo mail.
il lago in questa stagione è piuttosto placido, (in inverno invece è domingo. le mezze stagioni non ci sono più, tranne che sulle pizze) e l’acqua è calda e scura, e puoi permetterti di stare lì in santa pace (santa subito). tutto quello che senti è il rumore lieve delle onde, qualche macchina distratta e alcune parole in tedesco.
la mia macchina ha deciso che sta per esplodere da un momento all’altro. probabilmente non è vero, lei sta benissimo, ma ci sono queste due lucine che lampeggiano indefesse, e comunque, chi può dirlo. a me sembra una buona metafora della condizione umana.
13 commenti:
colgo l'occasione per farti rilevare che col corso di filosofia per alcolisti stai un po' battendo la fiacca.
Il titolo del tuo post l'ho capito in ritardo, ma ne è valsa la pena.
le goccine,eddi anche oggi non le hai prese.
mercoledìchel'ispettoregadgetsen'èandata
La migliore metafora della condizione umana è la mia...
Vergogna! Picchiare una donna indifesa e per di più stanca.
L'ultima volta che ho letto Jaspers, mi sono arenato sul concetto di naufragio, poi qualcuno se n'è andato indignato, ma non ho capito chi. La migliore metafora della condizione umana, secondo me, sono le formichine che guadano il fiume, c'è scritto anche nello Zarathustra, "sulle formine da spiaggia", pag 126.
ecco, il toro lampeggia come la tua macchina
blink...blink...blink...
non è vero, se cade un contrabbasso, per esempio è grave
E' grave anche se cadono i capelli.
è grave anche se cade lo spartito della Norsina di Salomone Rossi, per dire
eddi santo subito.
ma solo se non mi licenziano perchè rido troppo quando leggo i tuoi post.
Fai qualunque cosa ma lascia stare Schroedinger, mi raccomando.
ma anche eddi salto subito.
mercoled
amici sono su pista.splinder.com che l'altro blogghe non lo vedo più...
pista
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