mercoledì 30 aprile 2014

“quando una tecnologia è sostituita da un'altra tecnologia, la tecnologia precedente o diventa arte o muore” marshall mc luhan

ciao, sono una tecnologia precedente.
qui fa a freddo.
in strada incontro un gruppo di orsi bianchi che deve aver preso una strada sbagliata, da qualche parte della banchisa ma ha deciso di stabilirsi qui perché il clima gli ricorda casa. però sono incazzati perché, come al solito, piove.
il comitato centrale per il controllo del clima ha emesso un comunicato stampa con cui dichiara che sono tutti in ferie in paesi caldi e comunque c’è disponibile al pubblico un call center rotto.
io sto cercando di finire un lavoro inutile (nonostante quello che pensa la maggior parte delle persone, quasi tutti i lavori sono inutili*) quando un messaggero travestito da ottone iii mi avverte che devo assolutamente presenziare a una conferenza sulle coltivazioni di luppolo nel dipartimento del basso reno (detto anche reno nano).
cerco nel cassetto della scrivania la mia mappa astrale (il saggio del professor edelweiss “orientarsi fra piano astrale e piano steinway” ed. theoria), e mi metto in viaggio.
non ho granché idea di quello che sia successo dopo. tutto quello che ricordo è che potrei aver disquisito di difesa a zona con un armadio (o forse era una gigantografia di hans peter briegel) e aver mangiato una tartes aux trois fromages (roquefort-chèvre-munster) in riva a un fiume. ma potrei anche sbagliarmi.
quando riprendo conoscenza mi chiudo in camera a scrivere versi intimisti (gli intimisti sono un gruppo andino, come gli intillimani, solo che ci sono anche donne).
in caso voleste contattarmi, non usate il citofono astrale, che è rotto e il tecnico astrale fa il ponte lungo (in pratica si mette in strada e imita una stazione metropolitana di roma; voi, comunque, non fatelo).

* certo, alcuni più, altri meno. secondo arnold kramar, docente di psicolinguistica applicata all’università circondariale di bergheim**, il lavoro più inutile del pianeta sarebbe quello dei mungitori; molto meglio quello di mungimucche, che almeno hai il latte)
** a causa di una discussione accademica sull’immanenza dell’essere, presto trasformatasi in faida interna, l’università circondariale di bergheim potrebbe dividersi in bergheim di sopra e bergheim di sotto.

lunedì 14 aprile 2014

alert box: spegnere il cervello in caso di pericolo

è un periodo un po’ così. pieno di subordinate.
alvin krankensson, nel suo nuovo saggio “cronotopo e autogatto” analizza le diverse possibilità di fuga in un universo a tre dimensioni (quelle che conoscete voi), in universo a quattro dimensioni (lo spazio tempo), e in un universo a cinque dimensioni (spazio tempo supplementare) concludendo che in un universo a n dimensioni i casini ti raggiungono sempre in n+1 dimensioni.
beh, sono molto d'accordo. a parte i tombini, dico, nessuno ci guarda mai, nei tombini.
ho chiesto lumi a degli ufi di passaggio su quella storia dei rapimenti concordati, ma pare che per ora pare abbiano perso interesse alla razza umana e si stanno dedicando a specie più evolute, tipo i suricati. chi può dargli torto.
quindi mi trovo bloccato qui a tifare per un evento positivo in grado di svoltarmi la giornata, che so, un reset di sistema, un asteroide di passaggio, un’ecpirosi.
il mio maestro di pancabbestiafit (un ghiro pratico di fasce muscolari) mi ha messo dello scotch sulla schiena (non quello che si beve: quello è un genere di tortura che non verrebbe in mente neanche a lui) e ora la mia mobilità articolare ricorda molto da vicino quella di un bastoncino di shangai. ma prima era peggio, quindi forse è una buona cosa (pollyanna scorre potente in me).
in compenso sono appena diventato cintura nera di prenotazione e ricevo commesse da tutto il pianeta per l’organizzazione di eventi a titolo gratuito (volete mangiare in un ristorante afghano a timor est? state organizzando un viaggio in mongolfiera da einsideln a bishkek? volete noleggiare un’auto nel centro di venezia? chiamatemi. basta che la carta di credito sia la vostra).
l’unica cosa che mi rilassa è quando mi sdraio sul divano ad ascoltare il vento. il che ha il suo lato positivo, visto che il vento non parla.
la sera esco furtivo a portare fuori l’umido e mi porto la pila per fare i segnali luminosi agli ufi, hai visto mai che mi scambino per un suricato.