lunedì 23 giugno 2014

italia costarica 0-1

19.06.2014, arena pernambuco* di recife, va in scena la seconda partita dell’italia al mondiale brasiliano.
l’italia schiera la solita formazione fatta negli spogliatoi, con l’estrazione dei numeri da un bussolotto fatta da un bambino cieco del nord est del brasile, per evitare favoritismi e rispettare il codice etico.
i sudamericani invece prediligono la cultura e schierano jorge luis borges, ruiz zafon, roberto bolanos, oltre al generale diaz passato al nemico, una scatola di zuppa campbell e altri personaggi minori e ininfluenti ai fini del risultato.
arbitra il cileno osses, che non ha una grande esperienza internazionale ma ha grande resistenza fisica ed è bravissimo nella corsa**
il clima è la grande incognita della partita. la fifa apre alla tecnologia e permette che si possa controllare la temperatura su un termometro per capire quanti gradi ci saranno: secondo le stime 27 gradi ma ne verranno percepiti 38 dai costaricani e 47 dagli italiani, che hanno conformazioni fisiche differenti. quindi niente time out, che forse verranno presi in considerazione come tecnologia avanzata del 2022, quando si giocherà in qatar a 72 gradi percepiti.
peraltro, sarebbe bastato allenare la nazionale italiana dove abito io nei periodi che precedono i temporali estivi (che sono circa due al giorno) e l’umidità di recife sarebbe stata una passeggiata di salute nel clima secco e soleggiato dell’equatore.
dopo una breve corsa di riscaldamento, quando l’arbitro fischia l’inizio gli italiani smettono di correre per solidarietà con immobile, relegato in panchina, e tengono 13 uomini dietro la linea del pallone.
ma ripercorriamo le azioni salienti della partita:
8' colpo di testa di buffon che esce a fumare una sigaretta e colpo di testa di jorge luis borges che esce sopra la traversa.
26’ sponda di balotelli per thiago motta*** che si ricorda di essere brasiliano e sbaglia apposta.
31’ balotelli solo davanti al portiere decide di non tirare e prova un cross per un amico immaginario.
35’ l’italia è in grossa difficoltà soprattutto perché non sa decidere se si dice “il costarica” o “la costarica”**** e c’è qualche problema di comunicazione in difesa. alla fine si mettono d’accordo su “’sti stronzi che arrivano da tutte le parti e corrono come dannati, mannaggia a loro” ma la locuzione è leggermente impegnativa per le facoltà verbali dei difensori.
42’ zuppa campbell cade in area sgambettato da un paracarro che assomiglia a chiellini. sembrerebbe rigore ma l’arbitro decide di non infierire.
44’ mentre gli italiani stanno ancora decidendo se “costaricani” possa sembrare un insulto e propendono per un più innocuo “costarigatti” ruiz zafon segna per i sudamericani. gol certificato anche dalla tecnologia*****.
45’ intervallo




46’ la fifa si accorge che l’italia aveva un brasiliano in campo e chiede il cambio. esce thiago motta, entra un frigorifero.
47’ balotelli si tuffa in area ma, non essendo piovuto, il match di pallanuoto non è previsto dalla scaletta; la fifa fa sapere che da regolamento rigori così li possono fischiare solo arbitri giapponesi alle squadre di casa.
52’ l’unico modo per tirare in porta sono le punizioni di pirlo da 72 metri, ma il portiere è un costaricano da guardia e il pallone non entra.
54’ esce candreva, entra un ferro da stiro.
73’ esce marchisio, entra un palo della luce. l’italia ora ha 4 attaccanti, ma a causa di un passaggio di un treno merci sono tutti fermi al passaggio a livello.
84’ la costarica è minacciosa su tutti i fronti, mentre l’italia sta cercando di sfiancare la difesa avversaria con una serie ininterrotta di diciotto fuorigioco consecutivi. tattica molto aggressiva ma inspiegabilmente infruttuosa.
92’ l’italia capisce che è il momento giusto per crederci e infatti la costarica sfiora il secondo gol in pieno recupero.
94’ finisce incredibilmente 1-0 per la costarica.
ora l’italia è costretta a non perdere con l’uruguay per continuare il mondiale, l’unica preoccupazione è che gli uruguaiani sono più abituati di noi a questi climi, ma anche a giocare a calcio

* in caso di pioggia, viste le condizioni del campo, è previsto un match di pallanuoto; il nome dello stadio verrà cambiato in pernambuco nell’acqua
** dalle sue prestazioni nei test fifa viene il detto “correre come un osses”
*** gli italiani avrebbero voluto prendere thiago silva che è decisamente meglio, ma c’è stato un casino all’anagrafe, e si sono dovuti accontentare
**** non ho idea di come si dica. ma in caso fosse “il costarica” pretendo che si dica anche “il costa d’avorio”
***** da quest’anno la fifa ha permesso alcune innovazioni tecnologiche: ci sono delle telecamere sulla linea di porta, l’arbitro ha un orologio digitale, si può usare l’altoparlante dello stadio e le squadre hanno potuto arrivare in brasile in aereo e non più in nave

giovedì 5 giugno 2014

mi sveglio e sotto la mia finestra c’è un coro di leprecani da giardino che canta whisky in the jar nella versione per setter nani e theremin.
capisco subito che sarà una giornata complicata (come quando si apre il vaso del pandoro ed escono tutti i mali di zucchero filato).
fuori piove, ci sono 14 gradi, e non fa neanche così freddo, per essere febbraio.
chiamo alcuni semidei del call center clima ma trovo una segreteria telefonica che mi assicura che siamo a giugno e di richiamare fra qualche mese. chiedo la verifica del notaio, ma mi rispondono che è impegnato in un tour con i leprecani: pare che alla fine abbiano trovato un impresario che li fa esibire nei campi di granturco e riscuotono un grossissimo successo fra le pannocchie.
per evitare problemi vado su sanitamentale.com e ordino una fascia copri neuroni del dottor gibaud.
nel frattempo cerco un mantra da ripetere in caso di attacchi di panico e scelgo “c'era una volta un re bemolle seduto sul sofà diesis”, poi vado in ufficio.
ora me ne sto qui con una faccia da miominipony a contare extraterrestri che mi telefonano sul cellulare.
voglio dire, finora nessuno, ma io sono pronto a contare.