sabato 30 agosto 2003

-devo portare qualcosa?


-credo di no. magari qualche cassetta


-cd?


-è già tanto se abbiamo lo stereo e la macchina decide di andare dritta. comunque se rimaniamo a piedi sono socio aci.


-ah, ottimo. come dire che se sei assicurato contro il furto possono anche rubarti la macchina.


-NON sono assicurato contro il furto. non farti venire strane idee…


-…


 


ci siamo


abbiamo il pieno di benzina e nessuno dei 2 porta gli occhiali scuri.


che ci frega, domani in serata siamo qui. forse.

musica: billie holiday


 


-non stare a leggere al buio che poi perdi la vista


-se cerco bene poi la ritrovo


 


giornata in città, professionale anche in maglietta e scarpe da tennis. come sempre, del resto.


tieni alta la guardia, la città uccide.


sto cercando di riconnettere il cervello ma l’unico messaggio che ottengo è :


server busy


 


subconscio in polvere (allungabile a piacere)



  • lexotango

  • flat line

  • douglas adams

  • malinconico mood

  • sempre stato bravo negli addii

  • creazione del consenso

  • you talk too fast for the blues

 



comunicazione di servizio: causa viaggio improvviso la lezione di questa settimana verrà verosimilmente posticipata.


compito a casa: cristallizzate un momento della vostra vita. cercate di raggiungere l’accuratezza di un fermo immagine


 

venerdì 29 agosto 2003

preludio


nuvole nere e vento, come nei giorni migliori. il temporale sta lì, in agguato, anche se si è giocato la sorpresa. come il temporale nell’anima, rinfrescherà l’atmosfera e i lampi rischiareranno i meandri del cuore in stand by. i tuoni romperanno un po’ i coglioni, occorre dirlo. siamo tutti in attesa.



allegro con brio


call me ismael.


prima sale dal lago nero di seppia, lentamente.


poi si scatena l’inferno: piove come se avesse qualche conto in sospeso (magari ce l’ha), violento, cattivo, in qualsiasi direzione.


dall’ufficio del capo arriva la V di beethoven ad un volume da lite condominiale. molto sturm und drang, a pensarci. letteralmente.


salta la corrente. frega nulla, è da un’ora che salvo ogni 30 secondi; mi godo la violenza degli eventi.


herbert von karajan dalla finestra mi chiede di entrare, che si bagna. lo ignoro e ascolto il suono dell’acqua che intasa i tombini, allaga le strade, abbatte qualche ramo, così, tanto per fare.


torna la corrente, poi ci ripensa, almeno un paio di volte. von karajan forza la finestra e mi spacca la bacchetta in testa. non raccolgo.



gran finale


faccio la strada per arrivare alla macchina indomito, di nuovo in versione capitano achab.


acqua e vento mi sferzano e io li assecondo quanto basta, ritto sulla tolda, senza piegarsi alle ingiurie del tempo. un vero uomo. lo si capisce soprattutto dal pizzetto, meno dai capelli lunghi che fanno più gorgone che altro. timono sotto le cascate, quei dieci minuti scarsi, arrivo a casa fradicio. l’ufficiale di rotta mi guarda perplesso.


mi ritiro nei miei alloggi a lustrare l’arpione (2)

giovedì 28 agosto 2003

sistema emozionale disattivato.


freddo come la lama di un coltello.

mercoledì 27 agosto 2003

eddie scrive:


sono d'accordo. ma o io sono un po' stordito (il che è anche probabile) o per capire quello che dice serra ci vuole babelfish. non porta avanti un discorso organico che sia uno. almeno, io tendo a non capirlo, quando scrive (...)


Sergio scrive:


Di solito a me piace molto. Ho sempre adorato "L'amaca", la sua rubrichina su Repubblica


eddie scrive:


 ok, ma  faccio una fatica boia a seguirlo!


eddie scrive:


il che mi porta inevitabilmente a riflettere su forma e sostanza (...)


Sergio scrive:


O Signore...


Sergio scrive:


Il tuo giudizio è assolutamente plausibile, ma non tirerei in ballo concetti come il sinolo per Michele Serra...


eddie scrive:


cosa c'entrano i sette nani con michele serra?


Sergio scrive:


Ecco, appunto...

Il libro dei mutamenti


 



riflettere sul principio che sta alla base del mondo significa inevitabilmente riflettere sul mondo. e il mondo si muove. è in perenne movimento, le cose nascono, muoiono, divengono. tutto scorre.


il primo a riflettere su questa cosa è stato un uomo chiamato eraclito. le cose che divengono passano da un contrario all’altro: le cose calde si raffreddano, il giovane invecchia, tutto diviene. l’unica cosa permanente è il divenire delle cose, il continuo conflitto di contrari che si avvicendano. il fondamento delle cose, allora, per eraclito è la guerra. ma una guerra che è insieme pace poiché tutto muta e tutto si genera per via di contrasto, sintesi di contrari. il contrario dà all’altro il proprio senso, la malattia rende dolce la salute, la fatica rende dolce il riposo.


se vi ricordate le lezioni sul pensiero bipolare, qui abbiamo l’esatta negazione di quel pensiero che divide 0/1, vero/falso, acceso/spento. quella logica non è la sola logica possibile (e infatti al tempo di eraclito non è ancora stata inventata).


gli opposti sono le facce di un’unica medaglia e alla fine coincidono. salita e discesa sono un'unica via, comune è nel cerchio il principio e la fine.


 



non cercare due volte ciò che è uno.


 



nella sintesi degli opposti sta il principio che spiega la realtà, in questo consiste il divino, nell’armonia degli opposti.


non solo la contraddizione è possibile, ma è necessaria: “mi bagno e non mi bagno nello stesso fiume” una contraddizione che non è irrazionale ma è l’approdo della razionalità. se tutto muta, io sono me stesso, ma anche no. (direbbe spad). e la verità è nell’abisso


 



compito a casa


chi sei questa settimana? (douglas coupland, memoria polaroid)

martedì 26 agosto 2003

ho contato 14 finestre aperte contemporaneamente. la barra delle applicazioni sembra un tram all'ora di punta. il PC funziona a propria immagine e somiglianza.


devo dare una ripassata alla mia CPU... eseguo scandisk, defrag e riavvio.


la procedura potrebbe causare qualche perdita di dati, abbiate pazienza, il sistema di backup ha intasato le memorie che riappaiono spontaneamente nei momenti più ingrati. per evitare ulteriori disgrazie la CPU ha disabilitato il servizio.


le memorie sempre attive fanno male...


io sono quello che vi fa sognare cose che non avrete mai… farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma (f. beigbeder, pubblicitario)



e voi, a che segmento di mercato appartenete?

il mio cervello si sta rimettendo lentamente in moto, sento gli ingranaggi in movimento che cercano di evitare lo stallo.  i miei 3 neuroni trovano disposizioni soddisfacenti e tanit si è dimostrata propizia. riesco quasi a distinguere i misteri di eleusi dai misteri della camera gialla


 


subconscio in pillole



  • pianifica la campagna acquisti

  • confondi il tuo ritmo circadiano con le estrazioni del lotto

  • non prendere aria sennò ti viene una tosse da broncosauro

lunedì 25 agosto 2003

ufficio, interno giorno.


 



sono di nuovo qui.


prima ero paperino…

-ah, sei qui.


-no, sono in messico. la luce è accesa solo per ricordare che una volta sono stato in questa casa.


-cosa fai?


-sono in spiaggia, no?


 


l’acqua del lago resta irrimediabilmente fredda, i miei tentativi di mutare la situazione climatica si scontrano con gli interessi di multinazionali onnipotenti e svizzero tedesche (il signore però fa le cose per bene come locatelli, e gli ha inflitto come orribile punizione lo switzerdutch, ossia il sistema più sicuro di controllo delle nascite dopo l’evirazione coatta). odio il latte in polvere.


anche il daino che ho incontrato in mezzo al lago oggi era fondamentalmente d’accordo: la temperatura dell’acqua andrebbe portata a 25 gradi, i daini non dovrebbero andare a nafta e il chievo dovrebbe vincere lo scudetto.


io non dovrei parlare con i daini, ma se lo faceva francesco, io chi sono, il tiglio della serva?


mi sono consolato con un dolce che raffigurava un gallo, un gatto, un cane e un asino: i 4 musicanti di crema pasticcera.

domenica 24 agosto 2003

la filosofia serve per cercare un senso alle cose.


un senso, una direzione.


e se c’è da cercare una direzione significa che non c’è mai un senso unico,  basta girare lo sguardo


 


compito a casa:


-date un’occhiata in giro, trovate la vostra direzione. che è solo vostra.


-cercate di osservare i mutamenti in ciò che vi circonda

sono tornato e:




  • lo scaldabagno resta irrimediabilmente manicheo: acqua direttamente da freezer o connessione diretta con le sorgenti dei geyser islandesi intorno ai 70° centigradi. a nulla è servito recitare per intero la summa contra gentiles in piedi sulla lavatrice.

  • la lampadina della mia camera continua lo sciopero ad oltranza: ho smontato tutto e controllato; non è fulminata, semplicemente si rifiuta di collaborare e passa solo grado e numero di matricola.

  • XP terzo atto. XP ha inventato variazioni sul tema: si accende e il monitor visualizza solo lo sfondo senza nulla sopra. niente icone, niente “start”, niente di niente, solo lo sfondo microsoft che mi fissa e mi chiede chi è il più cretino di noi due. avrei delle idee... ctrl+alt+canc alla scoperta di 104 applicazioni aperte senza apparente motivo. d'altra parte è microsoft, non servono motivi. ne termino un paio a caso, eliminando un sospetto “winupdate”. riappaiono le icone e il tutto è nuovamente navigabile. dopo qualche minuto si disabilita la tastiera. stacco i cavi, riattacco e riavvio. il signor norton si stufa, comprende che XP è un virus e lo termina senza colpo ferire. si alza un filo di fumo dal monitor. mi ritiro nei miei alloggi a leggere eggers. il nostromo mi guarda perplesso.

  • riprendo il lavoro da gallina (co co co) fino a dicembre. dopo pensavo di andare a vendere benzina, accendini e bandiere americane a baghdad, che c’è mercato. si accettano scommesse

ora mi domando: non si stava meglio in tenda?

sabato 23 agosto 2003

oggi mi sento un rudere.


ristrutturabile, posizione tranquilla e panoramica, quattro locali, ampio terrazzo, giardino e terreno.


trattativa riservata, telefonate ore pasti

venerdì 22 agosto 2003

caminavamo per assisi quando vedo venirmi incontro francesco e i suoi primi compagni: frate bernardo, frate leone e fratel coniglietto. mi guardano. li guardo.


 


francesco: “sao ke kelle terre, per kelli fini…”


io: guarda che hai sbagliato pagina del manuale


francesco: ah, già, ok. “altissimu, onnipotente, bon signore…”


io: chiamami eddie


francesco: come sapevi la pagina giusta?


io: passavo da siena e ne ho parlato con un bruco e un istrice. non hai l’esclusiva sulla comunicazione agli animali, sai? ho fatto il linguistico apposta


francesco: …


io: sì, in parte sono d’accordo.


 


exit francesco et combriccola


 


mi dirigo mesto verso una farmacia e chiedo torazina spray nasale…


 


 


tonnato.


come i vitelloni, solo che, come argutamente avrete notato, non stavo a rimini.


 


OT percorso ottimizzato da route 66 europe per fare invidia al mio bel raymond:


 


urbino, dove gli abitanti si chiamano netturbini, ma solo se informatizzati


gubbio,  dove gli abitanti sono dei lupi e si chiamano tutti ugo bensi


assisi, dove gli abitanti si chiamano seduti


spoleto, dove le abitanti si chiamano spolette


spello,  dove gli abitanti si chiamano spellati


terni, dove le abitanti si chiamano cinquine


todi, dove gli abitanti si chiamano todeschi


onano (VT), dove gli abitanti si chiamano onanisti


si ringraziano per la gentile collaborazione siena e il tufo del palio, la cascata delle martore e l’abbazia di san galgano


 


fine del riposo sabbatico da PC …non ho dotato la tenda di tecnologia wireless ed abbiamo montato i tiranti giusto in caso di pioggia. niente ansia da monitor.


da lunedì ricominciamo le lezioni….

sabato 9 agosto 2003

musica: e semm partìi, davide van de sfroos


 




una stanza. un letto. il sacco a pelo steso per terra. lo stereo acceso. campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo. come se il tempo improvvisamente si fosse fermato. perché questo è il viaggio, dove non conta arrivare, conta solo partire.


e chiedersi perché nessuno sembra rendersene conto, una sensazione acre di non appartenenza. e rendersi conto che dopo anni, dimenticate da qualche parte lontano, salgono piano le lacrime


tornando casa date una carezza ai vostri bambini. e dite che è la carezza di eddie.


è tempo di partire. e sarà tempo di tornare. nessuno teme di volare, è l’atterraggio che fa paura…


 




cervello momentaneamente fuori servizio


 




i lavori di manutenzione alla rete neuronale avranno verosimilmente termine entro il 25 agosto 2003


 


ci scusiamo per il disservizio, per eventuali lamentele la sezione “commenti “ è lì apposta

ma un ghiro, apprezza la musica dixieland?


ho provato a chiederlo a un ghiro che passava giusto di qua. aveva una mantellina rossa al collo e lavorava in un circo: si appallottola (...) e lo sparano come proiettile sui balconi della gente. ma è un ghiro saggio: dipende dal ghiro, mi ha risposto.


 


da qualche anno vivo con cinque, sei finestre aperte nel mio sistema operativo.


ho gli algoritmi giusti per lavorare in multitasking.


verrà il momento di srotolare il sacco a pelo sotto un cielo sconosciuto. non c’è niente di più intimo, che io sappia. respiri il soffio dell’universo.


 

venerdì 8 agosto 2003

-a che serve voler evadere da se stessi? (malcom lowry )


-wo darf ich heimish sein? (friedrich nietzsche)


-dove ho lasciato i picchetti della tenda? (eddie)

UBD         User brain damage               

esistono anche le automobili per attraversare la svizzera...


 



-sei andato a portare il cugino di silvia all’aereoporto?


-no, mamma...


-non ci sei andato?


-no, mamma...


-e come va all’aereoporto?


-non ci va, mamma...


-e come va a casa?


-tutto bene, grazie.


lo sapete che non posto immagini, che poi jakob nielsen se la prende, ma calvin...


 

ordinare il mondo


 


ultima lezione prima delle ferie…


nell’antica italia meridionale nasce una comunità che fa capo ad un uomo geniale. è una comunità religiosa, ispirata ai misteri dell’orfismo (di cui prima o poi parleremo), una comunità segreta a cui ci si poteva affiliare solo dopo anni di scuola e silenzio, una comunità che non consentiva agli adepti di rivelare i propri segreti. il maestro parlava attraverso una tenda, e ciò che diceva era sacro. riina e gelli vennero molto dopo, ed erano dilettanti. questa setta, credeva che l’anima fosse di origine divina, mentre il corpo una punizione per un’oscura colpa. ma la via della purificazione non erano i riti magici tipici dell’orfismo. il mezzo per purificarsi era la scienza matematica.


benvenuti nel mondo dei pitagorici.


beh, di coincidenze ce n’erano fin troppe. la musica è traducibile in numero, il suono dipende da lunghezza delle corde (le terze, le quarte, le ottave, sono rapporti. ricordate talete?). il numero governa le stagioni, i giorni, i cicli vitali, il numero è per i pitagorici quello che l’acqua era per talete: il principio di tutte le cose.


non dovete pensare al numero come un entità astratta, così come lo vediamo noi oggi: il numero era rappresentato attraverso dei sassolini (calcoli) era un’entità fisica e reale, veniva “visto”. e tutti questi elementi erano in armonia, formavano un ordine (cosmo) matematico preciso. il mondo è dominato dall’ordine (mai vista camera mia, pitagora….)


sembra strano a noi questo concetto fisico e visibile di numero. come si fa a vedere che un libro, ad esempio, è composto fisicamente da numeri? ma pensate un attimo: quello che vedete qui adesso, le scritte, le immagini,  avete una vaga idea di come funzioni un computer? prendete uno scanner e  passateci una fotografia. la fotografia appare a schermo: è diventata un numero. un numero grande e binario che il computer interpreta.  il testo è numero. tutto quello che passa in questo momento sul vostro schermo è una fila molto lunga di zero e uno (due principi opposti: ricordatevi quando parleremo di eraclito…). i francesi il computer lo chiamano ordinateur…

giovedì 7 agosto 2003

ferie in arrivo. i meteorologi prevedono un periodo di disintossicazione da tossine informatiche e tutto quanto. ma ho come il sospetto che quindici giorni senza PC siano eccessivi, così ho dotato la mia tenda di tecnologia wireless: non porto i tiranti.


 


conversavo con un pellicano sugli sviluppi della situazione climatica. mi spiegava che il percorso dell’anticiclone è scientificamente legato ad alcuni eventi quantici che ne potrebbero alterare la traettoria e contemporaneamente comporterebbero:



  • l’apparizione dello spirito del maestro sufi Rumi che volteggerebbe indisturbato sull’europa per alcune settimane

  • una flessione significativa delle vendite di pasta di fissan

  • la destabilizzazione degli equilibri politici dell’area caucasica

ora: il fondamentalismo islamico non apprezzerebbe gli insegnamenti di Rumi all’europa, gli equilibri politici dell’area caucasica marciano verso ragazze facili già da parecchio tempo e la lobby dei fabbricanti di medicinali ha deviato con il beneplacito della CIA alcuni esponenti dei servizi segreti venezuelani, che avrebbero utilizzato un discendente del gatto di schrodinger per mantenere l’anticiclone sulle attuali posizioni.


le multinazionali del tabacco hanno negato il coinvolgimento nella vicenda.


ho chiesto al pellicano lumi sulla questione, ma se n’è andato perché non sopportava l’aria condizionata. tra l’altro sosteneva che i versetti 2, 5-9 della lettera ai filippesi fossero in realtà posteriori a paolo, cosa palesemente falsa…

mercoledì 6 agosto 2003

com’è che uno che faceva quantum leap poi va a fare il capitano dell’enterprise? avrà preso il posto di kirk, che poi ritorna a fine serie?


 


subconscio gratis




  • scusa, non volevo ferirti, posso fare un CTRL+Z?


  • errore di sistema


  • prendere due piccioni con una fata


  • mi scusi ma non ho spiccioli; accetta carte di credito?
OBE         Overtaken by events             

XP atto secondo


interno notte.


accendo il mio piccino (diminutivo di PC). i cricetini, che il sistema operativo XP fornisce di default, probabilmente risentono del caldo e ci mettono qualche minuto ad avviare windows. ho voglia di ascoltare un po’ di musica e tiro fuori un mp3 dal cilindro. i cricetini se la prendono, uno esce e mi chiede il rinnovo del contratto e un minimo salariale adeguato alle richieste del sindacato.


parte jeremy toback a cantare, vedo la grafica ma non sento nulla. le casse vanno, è la scheda audio che non funziona.


apro il pannello di controllo che i grafici che hanno ideato XP si sono divertiti a imboscare nei posti più improbabili. trovo nel pannello installazioni la scheda avance AC 97 audio che mi osserva soddisfatta.


ok, mi dico, disinstalliamo e reinstalliamo.


clicco su rimuovi. mi appare una finestra che mi dice “installazione in corso”. abbozzo un timido tentativo di reazione: se era già installata, che cosa installi? mai fare domande del genere a XP. infatti non risponde.


finita l’installazione (?) la schda audio non compare più nel pannello. in compenso le casse hanno ripreso a gracchiare, e il suono esce deciso.


resto con l’impressione che XP mi stia prendendo per il culo. il piccino emette un grugnito soddisfatto e si spegne, sua sponte.


mi ritiro a leggere le implicazioni della kenosis nella lettera ai filippesi

martedì 5 agosto 2003

controkarma


and it’s hard to say if they’re happy but they don’t seem much to mind (a. di franco)


alla fine mi sono lasciato convincere. non che ci volesse poi molto a strapparmi dal divano dove guardavo annoiato una puntata già vista di dragon ball. il giappone avanza sulla fascia e ti stende con un calcio volante.


mi ha telefonato sara e mi ha suggerito ruffiana di accompagnarla in un centro commerciale.


meglio divanizzarsi o affrontare la folla arrapata dai saldi estivi? che volete farci, avrò nei geni Lévi Strauss, (claude, sia ben chiaro) e stavolta ho scelto la folla.


-OK. sara, passo a prenderti fra venti minuti- rito espiatorio del sabato pomeriggio.


e allora eccoci qui a sgomitare su una scala mobile mentre ripeto mentalmente 2 milioni di volte il piano e il numero del parcheggio dell’autosilo, altrimenti finisce che restiamo qui a vita, visto che sara è più imbastita di me in queste cose.


-guarda che carino! come credi che mi starebbe?-


-da dio. ce li hai 230 euro?-


-e va beh… ma non è un amore?-


-sì è un amore- mai contraddire una donna che guarda un vestito con il naso appiccicato alla vetrina.


sara saltella impaziente in mezzo ai negozi, a volte entra, a volte resta rispettosa davanti alla vetrina, senza farsi mai travolgere dalle persone che si muovono in branchi migratori. ci vuole classe per farlo. per non farsi travolgere, intendo.


è strano, ma quasi la totalità delle persone non sa che cosa vuole comprare. E’ per questo che hanno inventato i centri commerciali: trovi di tutto, soprattutto quello che non sapevi di volere.


-sara, perché non ti compri quelle ciabatte a forma di bart simpson?-


-sono fantastiche!-


ho creato un mostro, adesso ci sbava dietro…finisce che le compra sul serio.


passiamo con sufficienza dall’abbigliamento all’ortofrutta, fino ad approdare al negozio multimediale; non che mi intenda granchè di hardware, e sara è una che il computer lo giudica da quanto è grande il monitor. ma che cazzo, nei centri commerciali si entra per guardare, giusto? e allora fatemi guardare…


alla fine decidiamo di prenderci un caffè in un bar con i tavolini che danno sul corridoio. è carino, sembra di stare allo zoo, fa l’effetto scimmia che si vede passare davanti alla gabbia un sacco di esseri strani…


io e sara ci mettiamo a fare commenti idioti sulla gente che passa.


-guarda, quello stamattina si è pettinato con la motosega-


-no, è psicologia spicciola: se gli guardi i capelli non vedi il suo vestito vomitevole-


-hai visto quei due che teneri? si tengono per la manina.


-secondo me lui ha solo paura che lei scappi… questione di corretta autovalutazione.


fine pausa caffè. incominciano a guardarci male.


ci rituffiamo tra la folla e ci lasciamo trascinare, via, verso nuove avventure…


lunedì 4 agosto 2003

sto approntando una nuova release di connessione neuronale. lascio la vecchia per una versione avanzata che contempla


 



  • interfaccia avanzata con sostanza psicotrope

  • possibilità di invocare l’infermità mentale durante i processi

  • richiamo di documenti in ipertesto in qualsiasi momento (progetto xanadu)

  • destrutturazione guidata della realtà

  • gestione ottimizzata dei crash di sistema

domenica 3 agosto 2003

niente daini nel caldo dell'estate. l'afa deve aver steso anche loro. solo noi, indomiti, camminiamo per i boschi deserti (ossimoro? quien sabe?). silenzio. sorrisi e lacrime.


farfalle, un sacco di farfalle. c'è un farfallo-raduno dalle mie parti e io non sono stato informato?

gli estremi molto spesso si toccano.


non cercare due volte ciò che è uno.

sabato 2 agosto 2003

talete aveva mostrato la via.


restava solo da mettersi d’accordo su quale fosse il principio primo e perché. dopo di che bisognava stabilire come da questo principio potessero avere origine tutte le cose. è quello che in gergo si chiama “il problema del divenire”, come da una cosa possa derivarne un’altra diversa. non entriamo nei particolari, ma il principio primo venne individuato di volta in volta nelle cose che quegli scienziati avevano a disposizione: aria, acqua, fuoco, ma tutto aveva una spiegazione razionale, tutto era argomentato, come farebbe oggi un buon scienziato, o come farebbe un buon investigatore che fa delle ipotesi su cosa sia realmente successo.


quello che mi interessa far notare oggi, è che tutte le soluzioni che questi filosofi trovarono, erano soluzioni materiali. noi siamo abituati a pensare un soprannaturale, un mondo spirituale che ormai fa parte del nostro modo di percepire le cose. quando talete dice che il mondo è pieno di dei, intende che tutto è fatto di acqua (un principio niente affatto spirituale) e che questo principio pervade il mondo. (si può ancora parlare di panteismo?). ma il principio di talete non ha connotazioni spirituali.


seconda sorpresa: ciò che sta al di là del fisico, quello che non si trova nel mondo, ancora non è stato inventato dalla filosofia, sarà inventato molto più tardi, da una persona che più che scienziato, si sentiva matematico.


i primi filosofi, da bravi scienziati, si limitavano a osservare quello che gli stava intorno: la natura.

venerdì 1 agosto 2003

vivo fuori sincrono, come ghezzi su blob


 


 


piccoli annunci


 




  • baratterei 35 cd metal del mio collega con aloperidolo, desipramina o sostanze neurolettiche in genere


  • cerco archivio funzionale per paranoie sparse

Outlook


subject: Re:progetto base


 



>>la cosa si sta' incasinando sempre di piu' :-P


come ho sempre sostenuto, fin dall'inizio. diventerà un'idra a tre teste che ci sogneremo anche di notte, credo


>>la 'G6' che mi spieghi e' la 'G6bis' che e' in allegato?


esattamente, sì. ogni tanto mi partono dei bis e ter, credo dipenda dallo shock burocratese subito una volta che ho fatto il presidente di seggio. ho fatto causa allo stato italiano...


>> la 'L1' dovrebbe avere una gestione piu' ricca delle categorie IMHO;


ecco. tieni conto che io ho studiato filosofia e non ho mai lavorato alla nasa. (adesso forse ti spieghi la malattia mentale) il programmatore in questo momento non c'è e io per non correre il rischio di non dormire stanotte mi sono fatto una brava ricerchina in internet per comprendere che IMHO significa in my humble opinion (almeno secondo alcuni ragazzini sul forum di cyber games). per adesso nel mio bagaglio culturale ci sono GUI e WYSIWYG, però mi applico, giuro.


adesso che sai di avere a che fare con uno che ha il coefficiente di intuizione informatica molto vicino allo zero, tutto ciò che secondo te migliora l'applicazione è ben accetto. tu mi dici come devo agire sulla grafica, mi spieghi come funziona e io mi curo di far entrare il tutto nella testa del cliente senza che gli esploda il cervello.


insomma, tu fai in piena autonomia, poi usami come interfaccia.


sono più affidabile di un software microsoft, e vado in crash molto meno di frequente.


 


a presto