domenica 26 settembre 2021

esco di casa e mi assale un odore di camino a legna.
il mio camino è spento, quindi potrebbe essere la solita allucinazione olfattiva ma chissenefrega, è uno dei miei odori preferiti al mondo.
e comunque ci sono 11 gradi, potrebbe averlo acceso chiunque qui intorno (immaginario o meno. se uno ha voglia di imparare, alla fine capisce che le cose immaginarie non hanno conseguenze meno reali del resto).
il mio maestro di ikebana neuronale (un criceto siberiano che vive su un davanzale a dallas, tx) sostiene che potrei risolvere il problema con un innesto di un nuovo ippocampo, oppure con una specializzazione generale in smaterializzazione.
io non vedo il problema. al massimo lo annuso.
vedo invece un canale tematico dedicato al tennis in cui holger rune e uno hobbit provano a scrivere la storia della terra di metz e, nelle notti limpide, alcune costellazioni che preannunciano l’inverno.
gli ufi mi mandano comunicazioni sconnesse: studi di tassonomia terrestre, ipotesi di multiversi, descrizioni di spedizioni commerciali in accadico (la lingua nata nella città di akkad, assurta a capitale dell’impero perché prima città ad alta definizione).
le comunicazioni con gli ufi sono sempre difficili, in questa stagione.

mercoledì 15 settembre 2021

misuro l’estate nel tempo in cui riesco a non usare il phon per asciugarmi i capelli.
qui l’estate dura circa un mese e mezzo, ed è finita settimana scorsa.
dovrei trasferirmi in un posto più caldo, ma non saprei esattamente come mantenermi.
ogni tanto, prima che finisca la bella stagione, mi ritaglio del tempo per passeggiare nei campi a incrementare le mie conoscenze botaniche (le mie conoscenze botaniche si limitano a: “pianta, erba, fiori gialli, fiori viola” quindi si possono incrementare facilmente) oppure andare al lago a fare un bagno (la mia tecnica per entrare in acqua è: entrare deciso fino a livello coscia, restare lì quindici o sedici anni, poi, quando il lago meno se l’aspetta, entrare e cercare di resistere al freddo per almeno venticinque secondi. dopodiché esco, però mi resta un’incredibile voglia di rientrare. ma significherebbe morire di vecchiaia nel frattempo).

mi sono quasi abituato a dormire random e guidare di notte (se si esclude il fatto che svariati animali selvatici mettono alla prova i miei riflessi sui freni, e comunque cerco di non dormire mentre guido) e nessuno ha più cercato seriamente di picchiarmi (per lo meno finora, ogni giorno è un terno al lotto). fra gli altri effetti collaterali segnalerei la perdita delle più elementari facoltà cognitive, il cervello prevalentemente settato in modalità mordi e fuggi, e frequenti allucinazioni olfattive. per ora ho catalogato:
- colla da barattolo
- cioccolato al latte
- lasagne
- vomito di gatto
- concime
- torta paradiso
- vernice
- malto fermentato (stranamente simile al vomito di gatto, comunque)
- legno di pino
- kebab
non so se secret squirrel stia cercando di dirmi qualcosa, ma nel caso dovrebbe rivedere il codice.

ho calcolato che per smettere di lavorare devo mettere via circa dodicimila euro per ogni anno che mi manca alla pensione.
ho anche fatto una ricerca sul sito inps per capire quanti anni mi mancano, per ora dice che forse potrò avere una pensione nel 2086, ma non è detto.
conto comunque di morire prima, quindi ho calcolato un’aspettativa di vita di quindici anni (la vecchiaia è sopravvalutata): viene 180mila euro, e per metterli da parte dovrei lavorare circa 40 anni e smettere di bere alcolici (che contribuiscono in maniera consistente al mio budget mensile).
qualcosa non torna, ma devo ancora capire cosa.

nel frattempo, piove.
il tempo libero lo passo riempiendo moduli per il lavoro (ogni attività va giustificata con un modulo, devi riempire un modulo anche per riempire un modulo, hanno implementato una procedura di moduli ricorsivi per cui devi forzatamente farli nel tuo tempo libero), leggere libri sul declino dell’universo e dormire.
solo che mentre dormo sogno cose di lavoro, quindi non è granché riposante.
è comunque una situazione temporanea, direi massimo quindici anni.