mercoledì 26 marzo 2008

è risotto come aveva detto, alleluia (mt 28,6) part iii


giro per il balcone dell’ufficio con in mano un’antenna portatile (cioè, lo è diventata dopo l’intervento di alcune raffiche di vento molto mirate) mentre, coperto da un lenzuolo, faccio il mio numero della statua della libertà cercando di impressionare il gatto. ad ogni modo, nonostante tutti i miei tentativi, non sono riuscito a prendere la tsi. però forse ho preso il raffreddore, non so se vale.

il mio maestro spirituale sostiene che uno dei segreti per una vita felice sia travestirsi ogni tanto da secret squirrell e mangiare più pannocchie possibili. occorre anche dire che il mio attuale maestro spirituale è un coniglio che vive in una vetrina del centro, quindi forse la cosa delle pannocchie va presa un po’ con le pinze.

la sera arrivo a casa, metto sullo stereo miles gloriosus davis, nella partitura per stendipanni preparato e tramontana, poi lancio una campagna di sensibilizzazione contro il piattume che invade l’universo, ma specialmente il mio lavandino.


alvar aalto gradimento

io: non capisco perché gli architetti si ostinano a progettare delle case con un vano accessorio. cioè, se è vano, perché ce lo metti?

xx: sei un cretino

giovedì 20 marzo 2008

ogni tanto qualcuno mi chiede consigli per i nomi da dare a gatti o animali in genere (io adoro dare i nomi agli animali, ma poi non mi ascolta mai nessuno. neanche gli animali, per dire).

quindi ecco una lista di alcuni nomi possibili per il vostro animale domestico, sennò smettetela di chiedere consigli a me, e cercatevi il nome sulle pagine gialle (io adotterò un animale domestico solo il giorno in cui lui avrà delle idee su come pagarsi il cibo e l’affitto).


socioaci

kamchakta

gregorio settimo milanese

horatio nelson

grande spirito

universo

seatibiza

bolivia (newton john)

allotropo

annunziato

gioitempest

papagiovanni xxiv

valdir peres

metrebus


(alcune possibili frasi da usare in eventi mondani o, a scelta, in rinomati centri di igiene mentale)

- sì, io sono socio aci, e anche il mio gatto

- sono molto religioso, papa giovanni mi appare sul letto tutte le notti

- se non torno a casa presto stasera la bolivia muore di fame

- odio quando l'universo mi sale sul divano

- le pulci hanno dichiarato guerra alla kamchakta

- devo portare seatibiza dal veterinario

- sono disperato, è morto horatio nelson

- gioitempest ha una voce orribile

- stamattina il grande spirito ha vomitato sul tappeto

- valdir peres non teneva una palla neanche per sbaglio

lunedì 17 marzo 2008

verso le cinque e trenta del mattino una pletora di animali cinguettanti fischiettano la melodia de il ponte sul fiume kwai (un film sull’insensatezza della guerra in cui dei militari giapponesi costringono dei prigionieri a costruire un ponte su di un impermeabile da tasca spacciandolo per un fiume).

visto che grazie a trenitalia, dopo aver passato il sabato sera a recitare poesie come la pioggia nel pigneto e a cercare stelle cadenti nella notte di san lorenzo, domenica ho esaurito il bonus di bestemmie per l’intero decennio*, decido di non infierire sui pennuti.

arrivo in ufficio e un controllore di trenitalia travestito da tecnico dell’ascensore mi informa che a causa di un problema tecnico dovrò farmi 5 piani di scale a piedi.

mi faccio aprire la porta dal gatto e vado in cerca del certificato di infermità mentale che tengo nel cassetto della scrivania, insieme al germano reale e al poster di bertoni e derticya.


* se qualcuno avesse notato un insolito sovraffollamento di santi e madonne sulla metro b** intorno alle 20 di domenica sera, ecco, non era una coda folcloristica della domenica delle palme. già che ci siamo: se qualcuno avesse un video di me che prendo a calci delle innocenti porte della metropolitana sotto lo sguardo attonito degli astanti, è pregato di distruggerlo.

** chiamata anche lineare b dagli studiosi per la sovrabbondanza di misteriosi cartelli atti a far percorrere all’utente il percorso più lungo possibile per arrivare all’uscita sbagliata.



ultim’ora

secondo alcuni recenti studi di johnathan materson, docente di psicologia applicata e strategie adattive alla libera università di des moines (iowa) nonché autore del libro “avere il mondo ai tuoi piedi ti invoglia a calpestarlo” pare che la risposta corretta per chi viene sottoposto al test di rorschach sia quella di chiedere uno smacchiatore.


lunedì 10 marzo 2008

il comitato centrale di sicurezza per la salvaguardia del pianeta e per il controllo delle attività degli ufi sta vagliando alcuni messaggi ricevuti da una civiltà aliena che conterrebbero il messaggio finale sul senso della vita sul nostro pianeta.

ovviamente si è subito scatenato un dibattito sull’autenticità del messaggio e sull’opportunità dei divulgarlo (secondo alcune teorie antropologiche, la specie homo sapiens preferisce ignorare alcune cose fondamentali per la sua esistenza, anche se queste cose potrebbero in un futuro portarla all’estinzione. sempre secondo le stesse teorie, non è detto che questa sia una politica sbagliata).

comunque alcuni detrattori sostengono che i messaggi ricevuti non riguardino il senso della vita sul pianeta terra, ma che si tratti in realtà delle istruzioni in svedese per montare un armadio a doppia anta.

pochi sono stati in grado di porsi la domanda corretta dal punto di vista olistico, ossia dove sta scritto che le due cose non possano coincidere.

io resto ore a guardare la pioggia che cade sui balconi e in pausa pranzo provo a catalogare nuove forme di grigio da rivendere alla pantone® in modo da diventare ricco entro il prossimo millennio. nel frattempo cerco di convincere alcune formiche a lasciare libero il soggiorno (non sono cattivo, però, dico, volete usare casa? possiamo parlarne, ma almeno pagate la vostra quota di affitto).

poi ho di nuovo uno stereo, e la sera ascolto sassofonisti in grado di esprimersi liberamente negli stili cool jazz, acid jazz e panta jazz.


martedì 4 marzo 2008

ultim’ora

wayne maloney, milionario del montana, ha annunciato che correrà da indipendente per le presidenziali statunitensi del 2008 con un programma basato interamente sulla drastica riduzione della settimana lavorativa.

i sondaggi lo danno in forte rimonta, soprattutto dopo la presentazione del claim della sua campagna elettorale che sarà: yes, weekend



traslochi

io - cosa c’è lì dietro?

xx - sacchi di juta

io - come sai che sono di juta? c’è il timbro di salt lake city?

xx - sei un cretino