venerdì 28 marzo 2014

dopo una subdola illusione di primavera, fatta apposta per confondere le primule e i tedeschi, ha nevicato fino a 400 metri (è l’altezza a cui ha nevicato, non l’altezza della neve).
quindi le primule sono gelate (i tedeschi no, purtroppo, ci sono abituati), il cielo ha assunto una tonalità di grigio che i locali chiamano amichevolmente “ampelio” e sta per essere brevettata dalla pantone come colore più deprimente del decennio, mentre la tramontana soffia come se dovesse recuperare un quadrimestre di latino.
in queste particolari condizioni climatiche, grazie ad anni di studi e meditazione presso alcuni maestri orientali e la padronanza delle tecniche geomantiche, acquisto un nuovo superpotere: posso emanare elettricità e passare energie vitali alle macchine, ai citofoni, alle serrature, e in genere a tutto ciò che è metallico, di modo che l’universo è tutto uno sfrigolare di scintille e ringraziamenti alle divinità ctonie. o forse ho solo sbagliato a comprare le scarpe.
nel frattempo io e martina navratilova scegliamo i nomi per una band che fa cover di dylan, creedence clearwater revival, simon & garfunkel e cose del genere.
non dovreste meravigliarvi, è un’occupazione come un’altra, tipo bere sambuca in pausa pranzo, ordinare racchette da ping pong su amazon, passare il tempo a farsi inseguire dai collie (i collie sono i cani dei corrieri).
abbiamo selezionato:
- enrico cover band
- peter paul and mario
- olio 31
- i radiatori della centrale termica
ma alla fine abbiamo optato per l’ultimo, che ci consente di organizzare una serie di eventi nella svizzera italiana con lo slogan “radia tour 2014”.
la sera mi infilo il mio costume da robert musil, poi mi metto alla scrivania a scrivere un breve romanzo di formazione di ampio respiro. sto lavorando a diverse versioni plausibili, ma penso che la versione definitiva sarà questa: zoff, gentile, cabrini, bergomi, collovati, scirea, conti, oriali, tardelli, rossi, altobelli.

mercoledì 5 marzo 2014

arrivo in ufficio mentre il mio sistema limbico è in viaggio verso una beauty farm con vasca idromassaggio e il resto del telencefalo sta contrattando due giorni di ferie con un terapista occupazionale proveniente da una dimensione parallela governata da un fenicottero, due gnomi e un rappresentante della vorwerk che ha sbagliato strada a un incrocio dimensionale.
il risultato è che io ho gli occhi aperti, ma se qualcuno si avvicinasse alla mia pupilla sinistra vedrebbe esposto un cartello con scritto “prove tecniche di trasmissione”.
secondo alcune teorie olistiche, se hai bisogno di qualcosa difficile da ottenere, puoi chiedere all’universo. sempre che tu abbia il suo indirizzo mail, ovviamente.
io pensavo di chiedere un vitalizio mensile e qualche bene immobile di piccola pezzatura, anche se in caso di emergenza potrei accordarmi per un lavoro meno surreale e un deumidificatore.
apro il cassetto della scrivania e viene fuori un germano reale travestito da aleksej grigor'evič stachanov che mi guarda come se avessi sbagliato candeggio e scrolla il becco.
so cosa state pensando, i germani reali in genere non vivono nelle scrivanie e non si travestono da stachanov, quindi devo essermelo immaginato.
beh, vi sbagliate. è una questione di logica, se è un germano reale, non può essere immaginario.
verso le 19.30 arrivo a casa, provo ad attaccare la lavastoviglie, ma non ho abbastanza colla.
fuori, stranamente, piove.
spengo il radiofaro e vado ad annegarmi nel san simone*

* nessun canonizzato è stato maltrattato durante la stesura di questo post