venerdì 28 maggio 2010

io e martina navratilova eravamo da qualche parte nella settima dimensione (le prime sette dimensioni sono, nell’ordine: larghezza, altezza, profondità, tempo, rothéneuf, edmund husserl, tempo supplementare) a guardare portogallo - marocco, la partita decisiva del gruppo f ai mondiali del 1986 con il commento in arabo (il vantaggio del commento in arabo è che né io né martina navratilova capiamo l’arabo), quando un’epifania improvvisa intorno al diciassettesimo del secondo tempo ci riporta sul divano a maggio del 2010.

il che, francamente, è una seccatura (intendiamoci, non è poi così grave, se non siete una pianta).

la questione dello spazio tempo è piuttosto complessa, specie se non si hanno chiari i concetti di cronotopo e autogatto, che vi riassumo sinteticamente: cronotopo è uno spazio quadridimensionale*, composto dall'usuale spazio a 3 dimensioni e, come coordinata aggiuntiva, il tempo; autogatto è un tempo bidimensionale, composto dall’usuale tempo a una dimensione e, come coordinata aggiuntiva, il tempo che impieghi a far scendere il gatto dal tavolo contro la sua volontà, che sostanzialmente è pari a infinito.

comunque, a parte guardare portogallo - marocco, altre cose che dovrei fare almeno una volta nella vita sarebbero disquisire con il secondo numero primo di mersenne (essenzialmente per capire che posizione dovrebbe occupare il secondo numero primo), individuare il numero atomico dell’azoto, frequentare gruppi di persone che seguono una dottrina filosofica, religiosa o politica che si distacca e dissente da una dottrina già diffusa e affermata, bere liquore francese a base di anice verde, indossare la maglia di pete maravich.


* il fatto che sia quadrimensionale spiega l’associazione immediata che un normale cervello è in grado di fare fra cronotopo e tesseratto (lo so che voi non l’avete fatta: ho detto normale. se voi foste normali non stareste leggendo qui e ora. se invece non state leggendo qui e ora, vi chiedo scusa).


io e martina navratilova eravamo da qualche parte nella settima dimensione (le prime sette dimensioni sono, nell’ordine: larghezza, altezza, profondità, tempo, rothéneuf, edmund husserl, tempo supplementare) a guardare portogallo - marocco, la partita decisiva del gruppo f ai mondiali del 1986 con il commento in arabo (il vantaggio del commento in arabo è che né io né martina navratilova capiamo l’arabo), quando un’epifania improvvisa intorno al diciassettesimo del secondo tempo ci riporta sul divano a maggio del 2010.

il che, francamente, è una seccatura (intendiamoci, non è poi così grave, se non siete una pianta).

la questione dello spazio tempo è piuttosto complessa, specie se non si hanno chiari i concetti di cronotopo e autogatto, che vi riassumo sinteticamente: cronotopo è uno spazio quadridimensionale*, composto dall'usuale spazio a 3 dimensioni e, come coordinata aggiuntiva, il tempo; autogatto è un tempo bidimensionale, composto dall’usuale tempo a una dimensione e, come coordinata aggiuntiva, il tempo che impieghi a far scendere il gatto dal tavolo contro la sua volontà, che sostanzialmente è pari a infinito.

comunque, a parte guardare portogallo - marocco, altre cose che dovrei fare almeno una volta nella vita sarebbero disquisire con il secondo numero primo di mersenne (essenzialmente per capire che posizione dovrebbe occupare il secondo numero primo), individuare il numero atomico dell’azoto, frequentare gruppi di persone che seguono una dottrina filosofica, religiosa o politica che si distacca e dissente da una dottrina già diffusa e affermata, bere liquore francese a base di anice verde, indossare la maglia di pete maravich.


* il fatto che sia quadrimensionale spiega l’associazione immediata che un normale cervello è in grado di fare fra cronotopo e tesseratto (lo so che voi non l’avete fatta: ho detto normale. se voi foste normali non stareste leggendo qui e ora. se invece non state leggendo qui e ora, vi chiedo scusa).


mercoledì 19 maggio 2010

un’equipe medica, con un’indagine a campione, ha recentemente dimostrato che ¼ della popolazione italiana soffre di disturbi del sonno.

io tendenzialmente sono contrario alle indagini a campione perché penso che bisognerebbe farle in tutto il territorio nazionale e non solo in una exclave italiana in svizzera.

comunque evidentemente ne soffro anch’io, specie al mattino quando dopo sette ore ininterrotte di sonno la mia sveglia vorrebbe convincermi ad alzarmi.

l’unica cosa è che di solito non ricordo i sogni, anche se sono sicuro che ieri notte ho sognato un interferometro (resta da capire perché io debba sognare interferometri e a che numero corrisponda un interferometro sulla ruota di vienna. ho già scritto interferometro?).

per il resto il comitato di controllo per le attività degli ufi sul pianeta è in fibrillazione perché siamo convinti che degli ufi crudeli stiano tramando qualcosa.

non pensiate che sia paranoico: non sono affatto paranoico, e lo posso dimostrare perché:

a) io e il gatto giochiamo spesso a lupin iii e dsm iv e so di cosa parlo;

b) ho passato il test dell’autoconsapevolezza (per sapere se siete paranoici basta che vi analizziate a fondo e vi chiediate: “sono paranoico?” e a quel punto è chiaro che non lo siete. un vero paranoico si chiederebbe: “sono sufficientemente paranoico?”).

comunque abbiamo messo di guardia un nano da giardino e passato il livello di allerta a defcon 4.

venerdì 14 maggio 2010

io e martina navratilova guardiamo fuori dalla finestra.

piove a singhiozzo.

abbiamo provato con acqua limone e zucchero e un forte spavento, ma non ha funzionato granché.

ci sarebbe spazio per un umore da autunno inoltrato, ma io non mi lascio ingannare e tendo ad essere sempre positivo, come sanno bene all’antidoping.

fra le altre cose un simpatico anonimo individuo ha pensato di inserire tipo un cacciavite o qualcosa di molto simile nella serratura della portiera della mia auto, forse per rubarla (l'auto, non la portiera; che poi, voglio dire, se la rivendi ci guadagni sì e no un paio di birre, me lo dicevi e te le pagavo io), o forse per il ludico piacere di renderla inservibile.

allora, caro simpatico individuo, approfitto di questo spazio pubblico per dirti due cose:

1. sei stato malvagio senza nessun motivo e dunque sei la prova vivente della non esistenza del dio professato dalla fede cattolica, come dimostra il seguente dialogo:

- oh signore onnipotente, se tu sei infinitamente buono, perché permetti il male?

- perché il male scaturisce dal libero arbitrio degli uomini, e io non posso fare in modo che non lo commettano

- ma non eri onnipotente?

- sì, ma non sono molto forte in logica

2. spero che entro il fine settimana ti uccida un tomista che vuole occultare le prove


affinità/divergenze tra il compagno libraio e noi (premio della critica cinematografica)

io: se muoio qui posso chiedere di inumarmi nella spina della birra?

xx: sì,ma smettila di tossire che mi arrivano tutti i germi sulla manica.

io: se sei fortunato uno ci gira un film neorealista e diventi ricco

xx: sei un cretino


giovedì 6 maggio 2010

l’applicazione non risponde. è uscita? non ha una segreteria telefonica?

sto implorando la clemenza di alcune divinità informatiche che hanno deciso di ignorarmi (davvero, non so perché ce l’abbiano con me: forse non ho bruciato abbastanza incensi, oppure come abramo, dovevo offrire un ariete in sacrificio invece di un sagittario, o forse, più semplicemente, in una vita precedente ero un ministro della repubblica italiana) senza contare che con tutta probabilità i criceti che alimentano il processore sono entrati in sciopero.

nel frattempo fuori ci sono 7 gradi (ma anche dentro, temo), piove in orizzontale e io e alcuni inuit di passaggio ci godiamo questo delizioso inizio di novembre organizzando battute di caccia al caribù (funziona così: cerchi un caribù e quando lo trovi lo stordisci raccontandogli delle barzellette sui cacciatori).

la sera organizzo corsi di sopravvivenza: lo scopo è riunire un po’ di persone per cercare destinazioni a prezzo economico sotto il quarantesimo parallelo e contemporaneamente non farsi uccidere dopo dialoghi del tipo:

- puoi andare a mykonos per 39 euri

- dove?

- a mykonos

- se non mi dici dove non sono più tuo amykonos



sms

io: domani siamo lì (bruce lì)

xx: sì, ma a che ora arrivate a casa?

io: non lo so esattamente, arriviamo intorno alle 22.15 in aeroporto, poi prendiamo un po’ di mezzi e facciamo degli interi, credo

xx: sei un cretino