martedì 28 agosto 2007

alcune citazioni che danno un’idea dell’attuale situazione storica


sono tornato (douglas macarthur, leyte, filippine, 1944)

sono stornato (maglione in offerta, oviesse, 2004)

sono tonnato (vitello, milano, natale 2005)

sono tornado (tri-state, ellington, missouri, 1925)

sono torquato (tasso, roma, 1584)

sono torbato (talisker, scozia, 1830)


essere di nuovo in ufficio non mi rende affatto nervoso, vi sbagliate.

è che di tanto in tanto mi esercito per il concorso per la bestemmia più lunga del 2007.

cioè, ero da qualche parte nella dodicesima dimensione (le prime undici dimensioni sono: lunghezza, larghezza, profondità, tempo, brutto tempo, burocrazia, ferie, rothéneuf, edmund husserl, arancia rossa, frullatore) quando all’improvviso mi sono materializzato in ufficio, cercate di capire.

questo per dire che nel caso doveste programmare un giro nella dodicesima dimensione, lasciate perdere. nonostante quello che vi dicono, le dimensioni contano.

l’ufficio non è cambiato granchè, a parte l’installazione di una nuova no-cat zone da parte di forze militari straniere che devo far rispettare nonostante il gatto mi guardi con disprezzo.

sono anche preoccupato per la mia salute. vedo cose che non esistono: oggetti inanimati che all’improvviso si muovono, zebre in riva al lago, treni delle ferrovie dello stato in orario.

avrei bisogno di alcune settimane di ferie, in effetti.

giovedì 2 agosto 2007

il primo agosto è la festa nazionale svizzera. per festeggiare degnamente l’avvenimento, ogni svizzero che si rispetti può scegliere se andare in pellegrinaggio al praticello del grütli o cercare parcheggio qui. indovinate cos’hanno scelto tutti.

io arrivo in ufficio e trovo il gatto impegnato su una biografia di schönberg. dice che si trova molto a suo agio con il miagolio in modalità panatonale.

quindi passo la mattinata a consolare una stampante in fase depressiva (una vita sotto toner) e ad iscrivermi ad un corso di ikebana per peli di gatto, in modo da affrontare la disposizione dei peli di gatto su maglietta nera come rigenerante espressione artistica.

il pomeriggio lo passo sul balcone tirando elastici a chiunque parli switzerdütch in strada, dando la colpa al gatto in caso di rimostranze, almeno fino a quando non finisco gli elastici.

verso sera si materializza sul balcone oddone da cluny travestito da donna delle pulizie che insiste per proporre una notazione anglosassone per la pulizia delle scale maggiori.

prima che mi trascini in una discussione infinita lo colpisco con un mestolo da brodo che conservavo per l’occasione; poi me ne vado al lago a fare il bagno, e a disegnare crop circle sugli asciugamani dei turisti.



comunicazione disservizio

questo blog chiude qualche giorno* per manutenzione neuronale.

il fatto è che non ho una tenda wireless, e insomma.

sarò un po’ qui (mica posso fare sempre paperino) e un po’ lì (bruce, lì).

mi raccomando, voi nel frattempo, non cambiate universo


*mi rendo conto che il concetto di qualche giorno è estremamente aleatorio. del resto, tutto ciò che è estremamente aleatorio è una buona metafora della vita, credo.


dimenticavo. nel caso vedeste degli ufi, state calmi e non fateli arrabbiare (il call center ufi è chiuso, abbiate pazienza: c’è la segreteria telefonica, ma non è il massimo nel dare consigli). poi non dite che non vi avevo avvertito.

invece nel caso vedeste uno alto, magro e con i capelli tipo medusa, che sta cercando di smaterializzarsi simulando indifferenza, fate ciao con la manina