giovedì 24 aprile 2008

è un periodo che ho l’agilità mentale di un diplodoco in via d’estinzione*.

il mio maestro spirituale è in crisi mistica e tende a nascondersi verso il fondo della vetrina, quindi non mi resta che chiedere preziosi consigli alle pannocchie, che però tendono a non rispondere.

secondo un oracolo di mia fiducia che legge il futuro nei fondi neri di parmalat(ma non disdegna la letteratura contemporanea, comunque), pare che tutto questo sia dovuto ad alcune negative congiunzioni planetarie, oltre all’influenza di marte in prima casa (marte, se leggi qui, prendi almeno del paracetamolo che magari passa tutto) e di giove in ufficio.

io non so, per non sbagliare metto sullo stereo la sonata in sol minore (ossia tendente al nuvoloso) di kaspar bresinskij, nella partitura per viola, altri colori freddi a caso e tostapane elettrico, poi mi chiudo nell’armadio.


*occhei, occhei. è un periodo piuttosto lungo.



causa manutenzione neuronale, questo blog si trasferisce temporaneamente su un altro piano astrale (tipo il quinto, che ci hanno detto che dal terrazzo c’è una vista migliore)

ci troviamo dopo il ponte (nel bar all’angolo. io sono quello con la birra. un giro lo pagate voi, sia chiaro. ma anche una birra. se invece non volete entrare, almeno fate ciao con la manina).


lunedì 21 aprile 2008

il mio cervello stava cercando di addormentarsi con delle scuse implausibili, tipo un debito di sonno pari all’attuale prodotto interno lordo della cina, quando all’improvviso il mio universo collassa.

in una realtà a molteplici universi, nel caso in cui non si disponga di un buon defibrillatore per universi, è buona norma spostarsi in un universo più consono, o quanto meno un po’ più in salute.

il che significa che quando una visione del mondo collassa, il più delle volte si può semplicemente limitarsi ad ignorare il problema, o almeno così sostengono alcuni gnomi* che partecipano al corso di atarassia della domenica sera.

in realtà il mio attuale maestro di atarassia (una betulla che vive in un bosco qui vicino) sostiene che non sia una strategia intelligente dare ascolto agli gnomi. del resto io non ho idea di cosa sia una strategia intelligente (tra l’altro un’equipe di esperti ha dimostrato che non sono in grado di passare un test di turing, e di conseguenza mi viene anche negata la possibilità di iscrivermi al turing club italiano, che fornisce una tessera con sconti e agevolazioni su viaggi e alberghi in prossimità delle maggiori facoltà di cibernetica in tutta europa).

il mattino dopo piove in tutti gli universi possibili, e questa mi sembra una presa di posizione abbastanza precisa.

provo a chiamare il call center clima ma mi risponde un geometra delle svalbard, e allora lascio perdere e cerco di addormentarmi sulla scrivania.


*qualcuno in passato ha avanzato dei dubbi sull’esistenza degli gnomi. ora, la dimostrazione dell’esistenza degli gnomi è cosa ovvia, ma posso riportarla qui per brevità: gli gnomi hanno la caratteristica intrinseca di non farsi vedere dagli esseri umani. se ne deduce che se gli gnomi esistono, non si devono far vedere dagli umani. poiché nessun umano ha mai potuto dimostrare di aver visto uno gnomo, ne consegue che gli gnomi esistono necessariamente. tra le altre cose questo li differenzia dagli ufi che non solo si fanno vedere dagli esseri umani, ma a volte gli fregano anche la birra quando si distraggono.



a portrait of the artist as a young idiot

io: guarda che qui i gruppi che suonano nei locali li pagano una miseria

xx: lo so, noi siamo in sei e ci hanno proposto una serata a 250 euro. il nostro batterista è di crema, per venire qui ci mette quasi due ore, figurati se si muove per così poco.

io: perché non provate con uno di cioccolato, che magari ci mette meno?

xx: sei un cretino

mercoledì 16 aprile 2008

una volta qui era tutta campagna acquisti

(è bello perché i farmacisti non ti dicono ‘cretino’ (cioè, si limitano a pensarlo))


io - non ho la febbre, però ho la tosse, mi brucia la gola, mi fanno male le orecchie, insomma, un po’ tutto.

farmacista - probabilmente sei solo un po’ intasato, ti posso dare un fluidificante.

io - non ha un mediano di spinta o un terzino dai piedi buoni?

farmacista - …

io - vabbè, allora va bene il fluidificante.


giovedì 10 aprile 2008

stavo cercando di montare una scrivania porta computer con il cacciavite di barbie (esistono anche occupazioni peggiori, eh, tipo fondere del nescafe nel forno a microonde*) quando all’improvviso mi è apparso il coro dell’armata rossa che cantava the tide is high dei paragons, con alcuni imbarazzanti difetti di pronuncia**.

due giorni dopo il foreign office fa sapere che ci sono focolai di rivolta nella mia gola e l’unico modo per venirne a capo è ingurgitare un barile di paracetamolo in polvere, oppure boicottare le olimpiadi.

io credo che le due cose siano legate.

stamattina arrivo in ufficio e trovo un paio di inuit che probabilmente hanno corrotto il gatto con del pesce crudo e vorrebbero indicazioni per la penisola di seward (sostengono che visto il clima non può essere tanto lontana. almeno credo, non è che abbia tutta questa dimestichezza con il qawiaraq).

mi invento un paio di scuse lì per lì (lì quadro) e li lascio con il gatto mentre io ordino una confezione da due chili di borocillina e mi chiudo in un cassetto della scrivania.

no, dico, datemi una buona ragione per salvare l’universo.


* per quanto possa sembrare strano, io non l'ho mai fatto. ma solo perchè non ho mai avuto un microonde.

** ovviamente era un segno divino per dirmi di smettere immediatamente. la scrivania poi l'ha montata una persona seria. il che mi esclude a priori, credo.



ultim’ora

da alcune indiscrezioni provenienti da ambienti vicini alla federcalcio, pare che il successore designato al posto di roberto donadoni sulla panchina della nazionale italiana dopo gli europei sia l’ex allenatore dell’under 21 claudio gentile, oppure suo fratello ace.

mercoledì 2 aprile 2008

dopo aver questionato con delle forme di vita intelligenti provenienti dal mio frigorifero sull’opportunità di cucinare qualcosa di anche vagamente commestibile, martedì sera sono stato alla riunione del comitato di controllo per la salvaguardia dagli ufi.

la riunione di martedì era incentrata sul libro “come salvare il pianeta in quattro mosse” in cui aldiprando arnesson analizza in alcuni capitoli il problema degli ufi crudeli e i possibili rimedi da adottare (anche se il mio rimedio preferito rimangono sempre gli gnocchi al ragù fatti in casa). altri metodi come il feroce combattimento™, secondo noi andrebbero adottati a distanza, che so, tipo che versi 5 euri al mese a una onlus.

nel suo secondo libro “sì, ma esiste un motivo sensato per farlo?” aldiprando arnesson si concentra più sulle ragioni etiche a cui rimandano i rimedi adottati, anche se a dire la verità molti al comitato cominciano a convergere sulle posizioni che arnesson verrà ad assumere nel suo terzo e definitivo libro intitolato “no”.

ci sarebbe anche un quarto libro intitolato "anche perchè ho lasciato il gatto sulla pentola a pressione e la metropolitana in seconda fila", ma alcuni critici sostengono che in quest'ultima opera la prosa di arnesson sia meno rigorosa dal punto di vista scientifico.

poi siamo usciti di pattuglia per alcuni minuti, almeno finché non ci siamo chiusi in un bar a bere monte di colore (il comitato di controllo per la salvaguardia dagli ufi tiene molto alle forme di politically correctness) da cui ci hanno cacciato quando abbiamo cercato di pagare con la carta di credito di spennacchiotto.


ultim’ora

una catena di supermercati ha annunciato con una conferenza stampa il lancio di una nuova campagna pubblicitaria volta alla sensibilizzazione verso il ruolo della donna nella società contemporanea, che avrà come claim lo slogan no woman no crai