mercoledì 1 febbraio 2006

al mattino, prima di andare in ufficio, scruto il volo dei gabbiani sul lago per cercare di capire quando sarà la seconda lezione del corso di divinazione.

il maestro ha spiegato che se vogliamo progredire sulla via della divinazione dovremmo smetterla di aspettarci da lui notizie sul futuro, anche se il fatto che abbia prenotato un volo di sola andata per cuba con i soldi della retta annuale ha insospettito un po’ tutti.

ad ogni modo c’è il sole, gli uccellini cinguettano my funny valentine nella versione di elvis costello e il pupazzo di neve di fronte a casa mia è diventato un’ameba di neve (sempre che un’ameba di neve abbia dei bottoni al posto degli occhi).

nel pomeriggio faccio alcuni giri di telefonate nel tentativo di organizzare il primo campionato mondiale di gare di velocità per sedia operativa ergonomica “sophia” (base a 5 razze su ruote pivotanti) ma incontro alcune difficoltà nel reperire piste di atletica pavimentate in marmo. immagino significhi che la federazione sportiva poltroncine ergonomiche non riceverà alcuna sovvenzione dal coni, maledizione. non mi resta che motorizzarle e farle correre sulle piste di kart.

per smaltire la delusione (questo pianeta ha bisogno di infrastrutture, ecco cosa) mi dedico a discipline meditative in grado di riportare la pace interiore.

infatti all’ottantaseiesima partita consecutiva di free cell raggiungo uno stadio di consapevolezza assoluta, una sensazione molto simile al satori, erroneamente scambiata per catatonia dagli specialisti dei centri di igiene mentale.

quando arrivo di nuovo a casa, trovo sulla soglia del portone il germano reale


- sei tornato?

- no, in realtà sto ancora svernando al sud, questo è solo un ologramma molto ben fatto, immagino mi dovrai chiamare germano virtuale. hai altre domande intelligenti?

- no, le ho finite.

- ...

- ...

- almeno hai deciso cosa fare della tua vita?

- vita? quale vita?


alla fine entro in casa e mi ritiro nei miei alloggi a scrivere:

-testi alternativi per i-ching

-pièce teatrali per mendicanti di metropolitana

-sceneggiature per colloqui di lavoro.



definizione: un operatore booleano è un centralinista proveniente del pianeta boule, abitato da forme di vita che ad un esame sommario potrebbero venire scambiate per borse dell’acqua calda.

16 commenti:

Scrotoclasta ha detto...

beh, visto che lanciare sul ghiaccio una teiera è diventato sport olimpico...non perdere la speranza!

boxroom ha detto...

Cioè parte del mio lavoro quotidiano è nelle mani di una borsa dell'acqua calda?

e.l.e.n.a. ha detto...

______

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___ ___

______

______

___ ___


... e dunque... ???

sonchi ha detto...

Come?

Gio

eddiemac ha detto...

scrotoclasta: non mi arrendo, no.

box: ebbene sì, fattene una ragione

sonchi: cosa?


elena, scusa, ma in realtà manca l’altro esagramma. ossia, le linee che cambiano da un esagramma all’altro (l’i-ching si chiama libro dei mutamenti mica per niente, suppongo).

e non hai scritto qual’era la domanda (che, se ci pensi, è fondamentale)

però vabbè, intanto commentiamo quello che c’è.


27. la conoscenza interiore


immagine superiore: il cinghiale

immagine inferiore: il lago


il giudizio:

conosci ciò che ti è vicino.

il piede conosce i sassi del cammino e non ha colpe (al massimo qualche callo)


l’immagine:

il cinghiale che si tuffa nel lago è l’immagine della conoscenza interiore.

perdersi nelle profondità del lago non nuoce se si ha una buona scorta di grasso.

non c’è colpa nella conoscenza, ma saper nuotare aiuta


il commento del duca di chen:

persevera.

la buona fortuna arriva dall’ovest, ma se anche arrivasse dall’est mica farebbe schifo, no?

dosontrip ha detto...

basta con l'operatore booleano

gudbaj

manuelcalavera ha detto...

hai talento per vedere il passato, non il futuro. quello non è un lago, è una discarica.

eddiemac ha detto...

doson: ma non era "basta con la reclame"?

manuel: le parole creano il mondo, dovresti saperlo. quello è un lago. oltretutto mi disturberebbe ammettere che quest'estate farò il bagno in una discarica

minimalblog ha detto...

Ma Germano Reale è il cugino di Giovanni?

rip ha detto...

Sei fortunato, diamine, da me gli uccellini cinguettano musiche rap

e non ci sono germani reali o virtuali che siano (anche se non so dire se questa è una sfortuna o no).

anonimo ha detto...

Dice l'auguro cinese

"tses bin ciapà":

"una londine non fa plimavela,

due involtini invece si"


b-rightful

e.l.e.n.a. ha detto...

una particolarità del pianeta boule è che mentre compie il suo movimento di rotazione, lo fa, contemporaneamente, su se stesso, cioè sottosopra.

così cade la neve.

e.l.e.n.a. ha detto...

27. la conoscenza interiore.

la domanda non l'ho fatta perché la sapevo io. dentro, appunto.


del cinghiale è ottima la mocetta.

del lago ho paura, anche se so nuotare

della mia riserva di grasso... ommmiodddio nooooooo!!!

l'hai notata pure tu???


ma perseverare non è diabolico???

Lulu11 ha detto...

Mannaggia quel germano era il mio si chiama Teddy non torna da un po' e ho quasi perso le speranze...Però ho delle bellissime lenzuola nuove di Ikea in cui poltrire, ma prima di imbozzolarmi prenderò in considerazione l'idea di lavarmi. Eppoi non dite che non sono ecologica.

criptica ha detto...

Giuro, se cambio sponda io diventerò il tormento di e.l.e.n.a.


e.l.e.n.a. ha detto...

criptica, oppure, cambiando sesso, potresti diventare l'estasi.


vado a consultare i-ching

che, magari, oltre che essere il libro dei mutamenti è anche quello delle mutazioni.