lunedì 3 settembre 2007

al corso di armonia cosmica (quest’anno lo tiene un’alborella che mi costringe ad estenuanti sedute in riva al lago) disquisivamo di cose fondamentali per l’essere umano, tipo del senso della vita, e del perché ogni volta che esco dall’ufficio per fare qualcosa, piove.

l’alborella (che quando piove non è che si bagni più del solito) sosteneva che il senso della vita potrebbe essere significativo solo se fosse un senso unico, e invece spesso è un doppio senso (fra le altre cose, come dicevo parlando a delle colture tipicamente olandesi, se il senso della vita non è il tatto, si può anche essere sgarbati, quando occorre).

io invece stavo cercando di mettermi in contatto con alcuni numi tutelari, tipo una via di mezzo fra dei lares familiae e un produttore di ombrelli (tra l’altro, quando mi piove addosso, i miei capelli passano da una riproduzione quasi fedele della capigliatura di monciccì ad una scadente imitazione dell’acconciatura del protagonista di jesus christ superstar quando esce dalla doccia. no, per dire).

comunque, su dieci telefonate, ho sempre parlato con la segreteria telefonica (che è maleducata, diciamolo, specie quando fai delle domande e lei non ti risponde), il che vuol dire che tutti i miei contatti nel pantheon di semidei et similia non sono ancora tornati dalle vacanze. oppure hanno installato il servizio ‘chi è’ di telecom.

la sera invece ho passato del tempo a cercare di aprire il portone di casa con il telecomando per l’auto. poi finalmente ho capito e ho usato la chiave. dell’auto.

inspiegabilmente non si è aperto finchè non ho usato la chiave del portone. io questi portoni che si formalizzano non li ho mai capiti

22 commenti:

anonimo ha detto...

Una bella camomilla e poi subito a letto, ok?

Corrado

tulipani ha detto...

La formalizzazione del portone è come la formalizzazione della logica: non dice nulla sul senso della vita ma fa sentire alcuni più al sicuro. (E pensare che basterebbe consultare i registri di qualche pronto soccorso, anche di provincia, per rendersi conto di quanti ogni anno rimangono incastrati dentro a una deduzione automatica).

emmeblog ha detto...

lo so che non fa intellettuale, ma su monciccì ho riso moltissimo. che poi, questa frase non ha senso alcuno.

galloz ha detto...

pensa se eri uno dei Doors...

Galloz

anonimo ha detto...

e usare il caro e vecchio sistema?

APRITI SEDANO!!!


ALOHA :-)


b-rightful

Ubikindred ha detto...

Intanto il perchè piova sempre è facile da capire, dopotutto abiti vicino alla Svizzera. Ma tanto sappiamo tutti benissimo che non hai nulla da fare fuori dall'ufficio, esattamente come quando sei dentro (il che è un ottimo argomento a favore dell'armonia cosmica di cui sopra).

che il senso della vita sia il doppio senso, oltre ad eleggere Renzo Montagnani quale tuo nume tutelare, dimostra solo che sei un noto maiale ;-)


anonimo ha detto...

io avrei risolto tutto usando il telecomando del portone oppure la chiave del portiere anziché quella delle portiere o anche il telecomando del portiere o della portinaia, che si chiama portinaia e non portiera giust'appunto per non fare confusione, sempre che esistano portieri telecomandati (ma perché poi non dovrebbero esistere se esistono le portiere telecomandate, o forse sto facendo confusione, e allora mi chiedo perché avercela tanto con i portoni formalizzati i quali portoni, come dice tulipani, se potessero fornire risposte sul senso della vita almeno lo farebbero in modo corretto, indipendentemente dal senso stesso della vita che, scusa la franchezza, non è alla portata di un portone che vede sfilare la vita come la vita vede sfilare la cintura e allora non è più vita ma cintola).

Clim

copros ha detto...

solo pochi fortunati come me hanno la chiave dell'auto che coincide perfettamente con la chiave di casa.

criptica ha detto...

Il mio portone (che poi, pensa, e' direttamente la porta di casa) non si formalizza e la da' via a tutti.

La serratura, intendo.


Mi sei mancato.

rip ha detto...

Credevo che i numi tutelari fossero una via di mezzo fra un'imprecazione aulica e un'organizzazione di tutela(appunto...) della specie (quale non so).

Va' te quante cose s'imparano.

AdamApple ha detto...

usare il bancomat come badge... un classico..


per non parlare del cellulare al posto del mouse


anche io mi sento afflitto...

eddiemac ha detto...

corrado: la camomilla è alcolica, vero?

emme: che piacere averti qui (monciccì fa molto radical chic, secondo me)

tulipani: potrei assumerti come guida spirituale, sempre che tu abbia la patente, ovvio.

galloz: sarei stato ricco, immagino

b-r: non lo so. la tecnologia di riconoscimento vocale mi smebra ancora troppo costosa

clim: tu avresti risolto. ecco il punto

ubik: che c'entra il fatto che piova con il fatto che non ho nula da fare? (poi il doppio senso è un tropo. tu invece sei tropo malizioso)

copros: adottami

criptica: avrei cose da dirti ma mi astengo (mi sei mancata pure tu)

rip: questo è un blog di servizio, cosa credi?

adam: l'unico badge di cui dispongo è il cibo per gatti (il bancomat invece ce l'ho, ma lo uso più che altro per ricordarmi la mia identità attuale)


criptica ha detto...

E ora che ho fatto per meritarmi questo?


L'astensionismo e' il male del secolo. Non li leggi i giornali?

anonimo ha detto...

La camomilla non è alcolica, ma si può sempre correggere con un po' di sambuca! :-P

Corrado

Juditta ha detto...

il monciccì è tornato di moda.

va un casino quest'anno.

pep. ha detto...

santi lumi, potevi usare la chiavetta usb. (il mocho assorbe sempre una favola eh)

Categong ha detto...

Mi spiace per i contatti del tuo Pantheon...

Se vuoi posso consigliarti un buon meccanico.

anonimo ha detto...

Non ci sono più i portoni di una volta. Busta

Gnegnet ha detto...

oddio monciccì, oddio che mi hai ricordato!

oggi sarà una giornata allegra!

Ubikindred ha detto...

E' proprio perché è un tropo che tu in ufficio c'hai il gattro...

e.l.e.n.a. ha detto...

il senso della vita è una presa in giro.

punto.

eddiemac ha detto...

criptica: non so leggere

corrado: la sambuca nella camomilla. ok. se mi lasci il tuo indirizzo conosco un centro di igiene mentale attrezzato

juditta: il monciccì va sempre un casino. il problema è capire dove

pep: il micho assorbe di più. più peli.

cate: ecco. magari. sì

busta: no, adesso li fanno tutti con l'architrave

gnegnet: se lo dici tu

ubik: tropo inglese

elena: cioè un erogatore di corrente messo da qualche parte in una stanza?