martedì 9 agosto 2011

io e martina navratilova guardiamo fuori dalla finestra. restiamo lì, immobili, una ventina di minuti, poi una perturbazione nella forza ci avverte che è ora di cena. d’altra parte, è buio e piove.
a grande richiesta, dal primo agosto ad oggi, il diluvio giornaliero delle 17.30 concede repliche circa ogni 3 ore.
la temperatura esterna si assesta stabilmente intorno a quella di murmansk a inizio ottobre e il cielo ha costantemente un colore simile a quello che avrebbe se tutte le divinità della pioggia dell’universo si fossero riunite qui per un contest in cui chi vince governa il pianeta per i prossimi tre millenni.
io vago per le strade (nelle due versioni: con ombrello o senza ombrello) per vedere se incontro rob mckenna, ma senza grande successo.
le più colpite, ovviamente, sono le sagre di paese. la festa country (in cui l’attrazione principale è un toro meccanico che viene usato essenzialmente come parafulmine), la festa dell’agone (una festa tipica lacustre in cui tutti devono vincere, ma non si capisce bene cosa), la festa della patata (vabbè, questa si capisce), la festa notturna del mai a letto (mica posso essere l’unico imbecille da queste parti, no?), si trasformano tutte in un’unica identica festa che ricorda da vicino la sagra della pallanuoto o una rappresentazione sacra dell’arca di noè. d’altra parte è estate, e non c’è niente che si possa fare. a parte emigrare, dico.

4 commenti:

pep. ha detto...

io qua sono. la mia vasca da bagno è abitabile, penso che ci entri comodo.

anonimo ha detto...

ora sono in ferie, al caldo, tipo a un centinaio di chilometri dalla tua vasca da bagno. se mi puoi dare uno stipendio mensile come guardiano di vasca da bagno, ne possiamo parlare

(eddie)

anonimo ha detto...

Così ti sei trovato la ragazza eh?

pep. ha detto...

sono ancora in tempo?
posso passarti metà del mio, il resto mi serve per sopprauuiuere credo.
ci possiamo comprare delle pizze e due chinotti, di più mi pare difficile.