lunedì 12 settembre 2011

secondo alcune scuole di pensiero, il tempo non esiste.
secondo altre scuole di pensiero, il tempo stringe, come il limone, oppure a volte stinge, come la candeggina.
qui invece piove, a testimonianza di come il tempo esiste e fa schifo, come al solito.
il mio cervello è ancora in vacanza alle vanuatu con un algoritmo di palo alto e un rasoio bislama (il vantaggio è che i cervelli non pagano il biglietto aereo, come dimostra putnam nel celebre saggio “cervelli in una vasca di mojito”) e pare non abbia nessuna intenzione di tornare.
la cosa positiva è che nel frattempo è iniziato il mondiale di rubgy. quella negativa è che sport1 trasmette una partita al giorno, ma solo se ne hanno voglia (di solito non ne hanno).
io adoro il rugby.
adoro soprattutto quella cosa che la palla si può passare solo indietro: un giocatore prende la palla e va a sbattere contro gli avversari; a quel punto deve lasciare la palla e qualcuno la passa all’indietro a un altro che va a sbattere contro i difensori nello stesso punto in cui avevi sbattuto il primo. poi il tutto si ripete, ad libitum.
mi sembra una buona metafora della vita.
poi il rugby ha un sacco di influenze non dichiarate, come la computer grafica, la musica, la filosofia (quando un giocatore calcia il pallone in mezzo ai pali mentre gli avversari lo trascinano a terra si può parlare di drag and drop; quando una squadra entra in meta con la maul si può parlare di heavy meta, o anche di meta fisica) e la birra non è considerata sostanza dopante.

15 commenti:

e.l.e.n.a. ha detto...

anche poetiche, epiche e financo sociologiche.
quando una squadra va in meta, nonostante qualcuno, avvinghiandosi, cerchi di cambiar loro i connotati, si può parlare di meta morfosi.
(c'è poi sempre quello che fa finta di non capire, fa l'indiano e allora, a buon diritto si può parlare di zubin meta.)

anonimo ha detto...

ovvio.
per esempio, se si segna grazie ad un passaggio improvviso, si può parlare di metabasi, e se tutto avviene in modo corretto si tratta di metaetica.
dal punto di vista geografico, se si gioca in turchia, ci può essere la meta a tarso, mentre se si arruola un giocatore straniero nella propria nazionale, si può parlare di meta a nolo.
il tmo si può anche chiamare meta detector, mentre la meta tecnica è anche detta meta meccanica

(eddie)

anonimo ha detto...

e quando un giocatore ha il terrore di essere ceduto a un'altra squadra, si può parlare di metampsicosi.

ec.

anonimo ha detto...

o era la paura di oltrepassare la linea di meta? non ricordo.

ec.

e.l.e.n.a. ha detto...

se si effettua in fase di recupero di può parlare di meta done.

se invece si perde la testa e non si riesce a fare nulla si tratta di meta no.

e.l.e.n.a. ha detto...

[se una scuola di pensiero è debole è perché è priva di insegnanti di sostegno]

anonimo ha detto...

...
nulla, ho visto questo, mi sei venuto in mente.
Poi dici che non ti penso.

http://multimedia.lastampa.it/multimedia/in-italia/lstp/80351/

anonimo ha detto...

 o, intanto ti scrivo qui, tutto bene ci vediamo tra un paio di settimane sempre ammesso che tu ci sia e per il resto sto ancora cercando il tuo regalo di compleanno

saluti

anonimo ha detto...

il rugby è decisamente una metafora della vita

anonimo ha detto...

qual era il mio regalo di compleanno?
comunque fra due settimane dovrei esserci. ma non hai un numero di telefono o una mail*, che si fa prima?

* intendo i miei, non un numero di telefono e una mail a caso.

anonimo ha detto...

Ma stai parlando con me?
(il link te lo ho lasciato io)

Settimana prossima in effetti un compleanno ci sarebbe, potresti venire a fare un salto.



Cc

anonimo ha detto...

me mi ha sempre fatto simpatia sta cosa che la palla si tira indietro

anonimo ha detto...

inoltre il tempo scolora, quindi è proprio candeggina.
polly

anonimo ha detto...

CSI MASLIANICO!
E' geniale, Bussenghi!
Cc

(ma Bizzarrone esiste davvero?)

anonimo ha detto...

(esiste tutto, mi sa, compreso il verunel)