foto di gruppo con frullatore
io e martina navratilova siamo sdraiati sul divano a guardare cosa trasmette il soffitto quando l’universo decide di improvvisare l’overtüre del lohengrin suonato con delle bobine di tesla. non capita spesso, ma quando succede è piuttosto seccante.
non potendo cambiare universo (dopo 7 giorni perdi il diritto di recesso) decido di uscire e andare a un convegno sulle attività ondulatorie e sussultorie connesse con il tennis tavolo organizzato in una taverna di aasgard, dove mangio della pasta insieme a un manipolo di semidei stonati ma decisamente attenti alla qualità del vino.
verso mezzanotte, sulla strada del ritorno, incrocio un daino che mi guarda con riprovazione (credo per motivi di lebensraum) e poi si infila nel bosco. ci rimango un po’ male, perché in altre occasioni saremmo potuti diventare amici per la pelle.
il giorno dopo ho la febbre.
vado in ufficio (so già cosa state per chiedere: “ma vai in ufficio con la febbre?” la risposta è ovviamente no. vado in ufficio con la macchina) ripetendo mantra di guarigione come ohm mani padme ohm (il mantra della resistenza elettrica) o per le saracche delle molucche (non state troppo a sottilizzare: l’unico altro mantra disponibile era “è memole il nome mio, folletto sono io” e uno nella vita deve fare delle scelte).
quando inizio a considerare un’esplosione termonucleare come valida alternativa al paracetamolo è tempo di tornare a casa a collezionare borse di juta da supermercato che, insieme ad uno sguardo attento al cosmo, sono le basi della felicità (non lo dico io, ma la saggezza popolare. cuor contento: il ciel, la juta).
metto sullo stereo la sinfonia ak47 nella partitura per viola, rosso conero e standipanni elettrico e mi infilo sotto coperta cercando di entrare in letargo, ma con scarsi risultati.
non appena finisco di respirare come darth vader ricomincio a monitorare le attività degli ufi.
voi, in caso di invasione improvvisa, seguite la procedura che avete sul manuale.
9 commenti:
come questo darth ...
http://files.petapixel.com/assets/uploads/2012/03/horror3_mini.jpg
ce l'hai un mantra per il torcicollo?
che dolore! mi sento tutta depositata sul fondo, come quella roba dei succhi di frutta.
ciao, have a nietzsche day.
il guru del convegno ...
http://www.stanleycolors.com/wp-content/uploads/2010/06/10_06_25_pingpong.gif
elena: sì, ma senza boule dell'acqua calda, che noi fuzzy non ci piacciono gli operatori bouleani
roberta: no, per il torcicollo ho il ghiro pratico dei problemi muscolari oppure rosemary altea, perché il medium è il massaggio (o una seat). a volte mi aiuta pure il pancafit, o il pancabbestia.
elena: lui!
sempre meglio vedo. molto bene.
(la collezione di borse di juta del supermercato è la mia preferita insieme a quella dei badge di palestre che non frequento)
Caro eddie,finalmente mi sono svegliata con un collo ed un ego decenti.
il ghiro pratico funziona. grazie.
il medium non l'ho mai preso in seria considerazione.(infatti giace nell'ultimo scaffale insieme a K.Popper,o al popper). E ferma restando la seat(che ha la batteria scarica), il pancafit non l'ho mai acquistato. Il pancabbestia,infine,latita da settimane, come (o con)il mio buon senso.
Ma comunque, un peggio é passato. E adesso solo Brentano potrebbe salvarmi(o gli ufi).
e chiedo perdono per il singolare uso dello spazio nel commento qui sopra. Ma, tra le altre cose, soffro di horror vacui.
anch'io patisco i film del terrore che poi alla fine non vanno da nessuna parte.
sempre caro, eddie!
Donatella
Do you need a tray?
http://www.youtube.com/watch?v=Sv5iEK-IEzw
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