mercoledì 1 agosto 2012

il primo agosto è la festa nazionale svizzera.
solo che invece di andare in processione al prato del grütli di seelisberg sono venuti tutti sotto il mio ufficio a mangiare pizza e comprare abbigliamento di importazione cinese (sia chiaro, io non ho niente contro la globalizzazione, ma se poteste globalizzarvi da un’altra parte, e soprattutto lasciare liberi dei parcheggi, io ne sarei felice).
il primo agosto teoricamente si festeggia il bundesbrief, in pratica a tutti viene in mente guglielmo tell, solo che non è ben chiaro se sia esistito realmente quindi alla fine si festeggia la svizzeritudine (un po’ come il natale, a pensarci bene).
immagino sappiate la storia (no, vabbè, era una affermazione retorica, lo so che non la sapete): guglielmo e i suoi compaesani sono costretti dagli oppressori a riverire un cappello piantato su un palo (la storia non spiega perché. cioè, perché non un calzino su un’altalena, un maglione su una ruota? e poi, che tipo di oppressione sarebbe? a me tocca lavorare otto ore al giorno per mille euro al mese, secondo me sto messo peggio io. ma insomma).
il prode guglielmo non si inchina, e quando gli oppressori gliene chiedono conto spiega che con una balestra è in grado di colpire una mela appoggiata sulla testa di suo figlio (se anche voi non vedete un legame logico fra le due cose, avete ancora qualche speranza. un po’ come quando ti dicono che sei impegnato in attività illegali e tu ti giustifichi spiegando che c’è un sacco di gente che ti vota).
ad ogni modo, nonostante il prevedibile parere contrario del figlio, organizzano una dimostrazione pratica.
la prova riesce al primo tentativo (mele ce n’erano in abbondanza, ma non so quanti figli avesse a disposizione), tutti si congratulano, qualcuno chiede il bis (il figlio a quel punto ha già un biglietto aereo per le bahamas) e il messaggio che arriva agli oppressori è che se un valligiano qualsiasi è così stupido da prendere a balestrate suo figlio, forse non è il caso di insistere con la civilizzazione ed è meglio tornare fra la gente normale.
boh, forse non era proprio così, ma comunque.
io indosso il mio costume da margravio, mi sdraio sulla scrivania e metto la segreteria telefonica al cervello.

4 commenti:

Ubikindred ha detto...

In effetti la logica sottesa alla celebrazione di Guglielmo Tell è tutta Svizzera.

marcell_o ha detto...

se uno nasce svizzero un motivo ci deve essere: niente avviene per caso. quello che mi chiedo è per quale ragione conosciamo la storia anche noi altri? ah, forse ci hanno fatto un film con tyrone Power o roba del genere (sangue e gruviera?)

(s.) ha detto...

dai papà, dai papà, proviamo almeno col melone.
non si può figlio mio, e poi non è neanche la stagione.
(cit.)

eddiemac ha detto...

dai papà, dai papà, proviamo almeno col pompelmo. non temere figliolo tuo papà si chiama guglielmo