mercoledì 10 luglio 2013

ehi sventura

un paio di pettirossi hanno deciso di fare il nido sotto il pianerottolo della scala esterna di casa, e ora di fianco alla porta di ingresso c’è una nursery che strepita come se non ci fosse un domani, mentre i genitori vanno avanti e indietro con dei vermetti nel becco, sotto lo sguardo attento di martina navratilova che controlla le operazioni di volo dalla finestra.
qualche sera fa, dopo una pizza al passo (che non è l’equivalente di una pizza da asporto da consumarsi passeggiando) mentre scendevamo in macchina abbiamo incrociato nell’ordine (e nella strada): una donnola (redattrice del settimanale dei boschi “io donnola”); un daino (con cui avremmo potuto diventare amici per la pelle, ma pare che lui non fosse d’accordo); un cucciolo di volpe imparentato con lord fennec che attraversava la strada con noncuranza.
ieri invece una volpe adulta zompettava sul prato sotto il balcone di casa, e non ho capito bene se fosse del servizio segreto e stesse cercando di fare la posta a una talpa o se stesse solo cercando di farmi capire che avevo sbagliato il colore delle surfinie.
io da tre giorni ho una gastrite da stress così forte che l’unica cosa che riesco a ingerire è del gaviscon, ma solo se aspirato direttamente con una cannuccia.
anche perché razionalmente sono in grado di gestire gran parte dell’universo mentre la mia soglia emotiva è quella di un bambino di cinque anni con turbe psichiche, sorprendentemente abile a recepire l'addestramento e incline al credersi infallibile. questo genera una lieve dicotomia corporea che si manifesta con visioni mistiche e l’emanazione di una debole aura al profumo di lavanda. gastrica.
nel frattempo delle entità incorporee aliene mi hanno cambiato l’ora della sveglia (ne approfitto per dire agli ufi che io uso il telefono come sveglia) e hanno materializzato una penna blu sul mio comodino.
la cosa più impressionate, ovviamente, è la materializzazione.
per dire, la smaterializzazione è più semplice della materializzazione, per via della freccia del tempo e del secondo principio della termodinamica.
spesso ai seminari di specializzazione per il gruppo di controllo ufi ho assistito a delle conferenze di guru che davano dimostrazioni di smaterializzazione: una volta, a stoccarda, un maestro di yoga ha smaterializzato un litro di birra in pochi secondi

2 commenti:

(s.) ha detto...

la guida, tesssoro, devi seguire la guida. non fatevi prendere dal panico.
(ma quella roba lì sotto indecifrabile, per dimostrare di non essere un robot; ma cosa avete contro bender?).

marcell_o ha detto...

secondo me il guru non è l'unico in grado di smaterializzare la birra
a giudicare dal post tu sei bravissimo (credo anche con altre sostanze psicotrope)
io sono bravissimo con la birra: la smaterializzo mettiamo qui in pizzeria e dopo mezz'ora (non è che posso resistere tanto, soprattutto se è fredda assai) la materializzo in un modo che non starei a descrivere anche a decine di chilometri di distanza
delle volte se ne ho smaterializzata tanta e non inizio a materializzarla in loco (neglia ppositi spazi) magari devo fermare la macchina e materializzarla prima di materializzarmi sotto (che, diciamo la verità, non è bello all'età mia)