venerdì 11 luglio 2014

“tornando a casa, troverete i gattini. date una carezza ai vostri gattini e dite questa è la carezza di eddie. troverete qualche vomito da asciugare, dite una parola buona. eddie è con noi”

mi sveglio con la tipica verve da ivan mladek e passo buona parte della mattinata dietro una peugeot 207 nera guidata da un ragioniere di breisach am rhein, animalista convinto, che tiene una velocità di crociera adeguata in modo da frenare con margine in caso attraversino dei bradipi in prossimità dei tornanti.
non che ci siano bradipi da queste parti, ma non si sa mai. la prudenza non è mai troppa.
piove e fa freddo (ma in effetti, per essere novembre, non fa poi così freddo) anche se obiettivamente bisogna riconoscere che ogni tanto smette di piovere e inizia a diluviare.
però, sull’onda emotiva dei mondiali di calcio, (in effetti è strano che quest’anno i mondiali li facciano a novembre), verso sera, nell’intervallo di venti minuti fra i temporali (quella che in gergo tecnico si chiama “finestra temporale”) io e alcuni gnomi di passaggio che tifano olanda e campeggiano sotto i funghi del giardino, organizziamo partitelle amichevoli.
si gioca due contro due e sostituzioni ogni 50 secondi, il giusto tempo necessario al mio fisico per accumulare un cospicuo debito di ossigeno ma subito prima che subentri l’ipossia.
l'idea iniziale era quattro contro quattro e portiere volante ma non riuscivamo a staccarlo dall'auto.
la sera, dopo un periodo di riflessione sulla relazione degli elementi dell’universo, mi ritrovo (in realtà non mi ero mai perso) a bere birra fare domande esistenziali a un tavolo del bar.
il tavolo del bar, inspiegabilmente, non mi risponde. ci ho riflettuto un po’ e credo faccia così perché è riservato.

2 commenti:

e.l.e.n.a. ha detto...

... ma i tornanti dov'è che erano poi andati?

La Redazione ha detto...

se ci hai riflettuto allora era bello pulito!