sabato 3 settembre 2016


lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
ma quello che non ho capito
è perché dovrei voler morire in fretta

(inserite un autore a caso, tanto per l'internet è uguale)


esco di casa e sulle scale vengo avvolto in una ragnatela di due metri quadri, e all’improvviso mi chiedo se tolkien abbia mai abitato a casa mia quando ha iniziato a scrivere di shelob.
qualche minuto dopo sono di nuovo in ufficio con la classica espressione contrita di un protozoo flagellato.
per simulare un elettroshock in grado di riportarmi al mondo reale infilo due dita nella presa (detta anche presa di coscienza) ottenendo però scarsi risultati.
con tutta probabilità mi sto lamentando, ma il mio cervello (come suo solito) non sta registrando l’operazione.
avere un cervello che lavora in autonomia, senza apparentemente informare il resto del corpo, è un vantaggio per alcune discipline sportive (quelle in cui il gesto atletico deve venire automatico).
molte di queste permettono di accedere ad eventi sportivi internazionali, in ordine di prestigio: universiadi, olimpiadi, geremiadi.
uno dei grandi risultati di questa estate (a voler essere precisi, l’unico grande risultato) è stato poter ripetere un numero di volte molto vicino ad infinito il mantra “solo puffin ti darà forza e grinta a volontà”, il che è quanto di più potessi chiedere dall’universo in questo momento.





4 commenti:

Ginger Dalloway ha detto...

Ci ho provato anche io ripetutamente (220 volt, per la precisione). Ma l'ho sempre presa male.

eddiemac ha detto...

è un peccato. le confessioni sono il sabato pomeriggio, dalle 14 alle 16

Ginger Dalloway ha detto...

dalle 14 alle 16 confessione? no, beh, sono un po' troppe. grazie lo stesso.

Ginger Dalloway ha detto...

errata corrige: "confessionI"