giovedì 23 gennaio 2020

se c'è una cosa che odio, è comprare dei vestiti.
lo faccio il meno possibile, e solo quando è assolutamente indispensabile (ossia quando qualcuno mi punta una pistola alla tempia e mi dice “è ora che ti compri qualcosa”).
in genere uso magliette, jeans e felpe, e l'unico negozio di abbigliamento che abbia mai frequentato di recente è decathlon.
non è pubblicità occulta, decathlon non mi paga per scrivere questa cosa. peraltro credo che nessuno sano di mente possa pensare che io abbia modo di invogliare altra gente a vestirsi male.
però se qualche dirigente di decathlon vuole darmi dei soldi io li prendo volentieri, sia chiaro. sono sicuro che essere sani di mente non sia una qualità necessaria per fare il dirigente.
in ogni caso, questa scarsa attenzione al vestiario non giova molto nelle prime impressioni con gli sconosciuti, me ne rendo conto.
spesso non giova neanche nelle seconde impressioni, ma le prime sono più importanti, specie se stai cercando lavoro.
allora per una volta ho messo un camicia e un maglione, in modo da fingere di essere una persona seria.
solo che, probabilmente per lo shock, mi è esplosa una emorragia sottocongiuntivale all’occhio sinistro e, visto da fuori, dovevo sembrare un impiegato del catasto posseduto da un demone degli inferi o, molto più probabilmente, un demone degli inferi posseduto da un impiegato del catasto (che se ci pensate è di un’inquietudine molto più strisciante).
ma comunque non avevo nessun colloquio, era solo una prova.
quando ne avrò uno probabilmente mi verrà il cimurro.

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