martedì 7 luglio 2020

sto riflettendo sulla sottile differenza fra automotive e locomotive mentre sono seduto su una panchina in una stazione di provincia a caso.
aspetto un treno con in mano un libro del delay lama, l’autorità spirituale che ti insegna a praticare la pazienza e la compassione quando il tuo treno è in ritardo.
in giapponese si usa il termine “shouganai” per indicare qualcosa su cui non si ha controllo e che non può essere evitato perché non si può far nulla per cambiare la situazione.
la comprensione che il più delle volte il nostro destino non è nelle nostre mani è un sentimento che si ritrova quasi identico in molte culture differenti, ad esempio nell’arabo con “inshallah” o nell’italiano con “trenitalia”.
devi accettarlo semplicemente perché non puoi fare altro, se non passarci attraverso e uscirne in pace.
è anche il mio atteggiamento verso la vita, in ogni caso.
nel pomeriggio decido di aggiornare il mio curriculum inserendo skill come una certa predisposizione per l’ordine nelle librerie (se vi piace l’effetto esplosione nucleare), la capacità di accelerare il tempo intorno a me mentre leggo, l’abilità della valutazione del rischio mentre mi immergo nell’acqua fredda del lago e la glossolalia, specie quando mi faccio male.
la sera vado a mangiare in una toasteria che si fregia dell'esotico nome di “più toast che nient” e scopro che esistono cose tipo toast con speck trentino affumicato al legno di noce grezzo, provola lavorata a mano con latte vaccino di lucy, una deliziosa mucca della provincia di catanzaro (foto sul menu), zucchine biologiche grigliate e aromatizzate all’olio extravergine di oliva dei frantoi dell’alta liguria, crema di noci; pane a scelta fra bianco, segale, biologico con semi di lino, antica ricetta toscana del 1600 tramandata da un antenato del barista.
finora avevo sempre pensato che il toast fosse composto da prosciutto e formaggio, mentre il massimo del toast gourmet fosse prosciutto, formaggio e tre sottaceti scaduti nel 2007, quindi forse devo aggiornarmi.
mentre cerco di tornare a casa si alza un forte vento che fa cadere tutte le piante del balcone e mi trascina in un posto dove ci sono la strega del nord, la strega dell’est, la strega dell’ovest e bastioni gran sasso.
il mattino dopo mi sveglio nel mio letto, con il mal di testa e una inspiegabile voglia di tornare in kansas.
poi mi ricordo che non sono mai stato in kansas e che prima o poi qualcuno dovrà pur tirare su le piante.
allora spiego ai gatti come fare e torno a dormire.

6 commenti:

e.l.e.n.a. ha detto...

pensa che derby tra Automotiv Juventus e Spartak Torino ...

eddiemac ha detto...

il delby dell'amóle (ciao e.l.e.n.a, buon compleanno)

PuroNanoVergine ha detto...

Quindi se mentre leggi acceleri il tempo dovresti accorciare il tempo di attesa del treno?
Non credo che il delay Lama approverebbe :-)

e.l.e.n.a. ha detto...

grazie magico eddie :)

e.l.e.n.a. ha detto...

e comunque per ...


la comprensione che il più delle volte il nostro destino non è nelle nostre mani è un sentimento che si ritrova quasi identico in molte culture differenti, ad esempio nell’arabo con “inshallah” o nell’italiano con “trenitalia

... immaginami come una tiktokkera qualunque che sta facendo la ola in loop!

direttivo ha detto...

poca roba resiste bene al tempo: stonehenge il barolo e la sottile ironia di questo posto