venerdì 27 novembre 2020

mi sveglio è c’è un sole bellissimo, il cielo è limpido, il monte rosa (che in realtà è bianco, devono essersi sbagliati con il nome) si staglia sopra le catene di monti più vicini, sono le 8 del mattino, il giardino è completamente ghiacciato e ci sono due gradi.
saluto un paio di pinguini che mi osservano dalla finestra e torno a letto a dormire.
dormire è sottovalutato. 
ci sono molte cose che sono sottovalutate, che facciamo sempre ma non ci prendiamo mai il tempo di farle bene, tipo: pensare (occhei, non tutti lo fanno spesso, in effetti); respirare; usare muscoli e articolazioni in modo corretto; scrivere commenti sui social network; guardare con attenzione quello che trasmettono sul soffitto; essere gentili con le voci che ti parlano nel cervello.
al contrario di quello che pensano molti, sono tutte cose abbastanza controllabili con un po’ di pratica: anche il potere dell’addestramento è sottovalutato. 
nel frattempo, durante il giorno mando curriculum per offerte di lavoro, tipo: uomo semaforo nei cantieri; controllo accessi nei supermercati; toeletta per cammelli; responsabile operativo di centrale termonucleare. non risponde mai nessuno.
il mio maestro di estasi mistica (uno scoiattolo in fissa con il neoplatonismo) mi spiega che il lavoro e il non lavoro sono due facce della stessa realtà poiché tutto è uno, e che l’esperienza non serve perché la conoscenza è già dentro di me.
io ho provato a guardare dentro di me ma, a parte che per vedere bene dovrei farmi una tac completa e non ho la strumentazione adatta, in ogni caso se c’è della conoscenza non ricordo bene dove l’ho messa. 
vorrei avere un po’ più di ottimismo. non dico lo stesso ottimismo del social manager di booking che ogni giorno mi manda nuove e vantaggiosissime offerte anche cancellabili, ma qualcosa del genere.

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