lunedì 5 luglio 2004

ero alla scrivania e mi stavo osservando da fuori, mentre scuotevo il capo, bustrofedico.


stavo cercando di insegnare il controcanto di “think” nella versione di aretha franklin (che a quanto mi risulta ha inventato il parafulmine per single) a un coro di gnomi laureati in fisica nuclare e con una spiccata predilezione per il fuori tempo.


avevo una teoria, in proposito: se fossero riusciti a seguire il ritmo sincopato dei cappelli a punta avrebbero avuto delle chances.


gli gnomi si stavano innervosendo, oltretutto era giunta notizia che sky tv avrebbe trasmesso il nuovo reality show di mediaset (un uomo ha tre giorni di tempo per convincere cinque donne a cucinare, stirare e rassettare casa per lui. se non ci riesce, come pegno viene intervistato da piccinini. il programma dovrebbe titolarsi “il fesso debole”) invece della finale di wimbledon.


poi roddick e federer sono entrati in campo e tutto è andato per il verso giusto finchè non ha cominciato a piovere.


due turisti con una macchina targata svitto hanno iniziato a girare per il paese urlando hop suisse. gli gnomi si sono guardati perplessi, e hanno rinunciato a cantare.

3 commenti:

jaft ha detto...

avrebbe avuto più senso insegnare ai gnomi chain of fools...

Climacus ha detto...

osservarsi da fuori non è come osservarsi da dentro: ecco il perché del comportamento quantistico degli gnomi! (ho vinto il premio mucca?)

Ekatherine ha detto...

i premi mucca li posso dispensare solo io. clim, diffida dalle imitazioni...