john mc dougall, docente di teoria e tecnica della comunicazione presso l’institute of communications research dell’illinois, sostiene che nel linguaggio dei media contemporanei, pubblicità e comunicazione si identificano.
mc dougall ha pubblicato un semplice manuale per pubblicitari (lupetti editore) organizzato in due lezioni, che permetterà anche a voi di raggiungere un sufficiente standard comunicativo nel caso vi dedichiate alla nobile arte del comunicatore di professione.
istruzioni per pubblicitari in due lezioni
lezione 1 (di ciò che è utile)
- fate un’attenta analisi del prodotto che dovete pubblicizzare
- evidenziate il suo peggior difetto
- asserite il contrario
corollario
un prodotto per cui non riscontrate difetti non ha alcun bisogno di essere pubblicizzato
lezione 2 (di ciò che è inutile)
- fate un’attenta analisi del prodotto che dovete pubblicizzare
- constatate che è inutile
- asserite il contrario
15 commenti:
Minchia, e io che ho sprecato
soldi e mesi nel "corso superiore
in comunicazione d' impresa"
dell'Unione Industriale di Torino.
Adesso me lo dici, che bastavano
ste due regolette......:-)
Pensiero Debole alias b-righful
alias s-consola-tore
Conosco dei tizi di marketing che potrebbero averlo imparato a memoria. Avessero una memoria e un cervello dove preservarla.
O forse hanno occupato tutti i loro bite di memoria così. E con cazzate peggiori.
Corollario: un prodotto che non sia inutile non avrebbe bisogno di essere pubblicizzato da dei disutili come voi....
voi?
pensa che nel retro di copertina de 'il mezzo è l'aria' la frase riportata è la seguente:
"Tutta
la comunicazione
è pubblicità,
se non è
amore"
-luca-
eh... sì
in estrema sintesi è giusto, però (come per tutte le cose) bisogna saperle fare.
un filosofo come te sa bene che sapere qual è la cosa giusta da fare non significa saperla fare.
per quello i master costano tanto. la fuffa è un'arte, mica bruscoli"
io sono un grafico pubblicitario (e cioé una specie di razza inferiore rispetto ai creativi d'agenzia) e ringrazio lo stesso il padreterno tutti i giorni perché (in cambio dello stipendio) alcuni lavorano e altri gli tocca di giocare con xpress, illustrator, photoshop, flash e dreamweaver. il che per un semianalfabeta come me è una fortuna
marcell_o
Voi, dato che il post era in seconda persona plurale e, grazi agli Dei Superi ed Inferi, non lavoro nel marketing (lavoro....vabbè....)
hai 100 minuti in meno.
e la lavatrice non centrifuga.
mercoledì
Eddie, posso linkarti nel
mio blog?
saresti il primo, te gusta?
DILLO
p.d.: a) li davi a me i soldi, spendevi meno, imparavi uguale. b) ne hai facoltà
vì: non lo so, io ho comprato un'espansione di memoria ma non mi è ancora arrivata
ubik: io solidarizzo con i disutili. mi identifico
marcello: fatashop, si chiama fatashop. infatti ha la bacchetta magica
luca: volevo risponderti fuori sincrono, ma non so come (comunque: il mezzo è il messaggio, ma più spesso il mezzo è l'autobus)
tromblogger: non sottovalutiamo l'importanza del non verbale, eh, che poi watzlawick se la prende
Quando ho comprato la Golf di seconda mano da un rappresentante che di secondo lavoro faceva il commesso viaggiatore, mi è stato detto che l'automobile era disutile e che questo era per l'appunto il suo più grande pregio. Fosse stata inutile, non me l'avrebbero venduta. Fosse stata utile, il commesso viaggiatore avrebbe sostenuto il contrario, e non me l'avrebbe venduta, tenendola per sé. Il disutile, sostanzialmente, si è rivelato come il più efficace mezzo di persuasione.
Lo dice anche Max Van Potter nel libro "antinomie dell'edicolante" pubblicato da Lupetti, che ti consiglio vivamente per i suoi difetti.
Hei, ubik ha la fossetta sul mento! Fossi donna, impazzirei.
E immagino che sia pericoloso, visto che Watzlawick passa subito alle vie di fatto, giusto? ;-)
Amico Clim....non so sai se la cosa funzioni davvero....oddìo, magari senza fossetta pure peggio, nulla si può escludere ;-p
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