mercoledì 11 gennaio 2006

ho passato metà serata a litigare con il dio dei mail server, per banali questioni di parcheggio.

questo perchè ancora non avevo letto il secondo libro di jan lubitsch altri grossi errori da evitare per una vita serena, che mi avrebbe evitato alcune spiacevoli conseguenze.

il mio pc, invece, è infestato da presenze inquietanti, eliminabili solo con una formattazione a basso livello, o, in alternativa, un riorientamento gestaltico prodotto da grosso bastone nodoso.

io e il mio pc tendiamo ad identificarci, ultimamente.

secondo il mio nuovo terapista (un suricato che è giunto al quarto dan della scala dei consulenti psicologici: pista, megapista, gigapista e terapista), oltre al feng shui applicato ai neuroni, dovrei iniziare a considerare un approccio psicologico alla teoria del caos: dietro la confusione si nasconde un ordine ancora più complesso; ma la ricerca di quest’ordine, inevitabilmente, genera ulteriore confusione, che si riduce ad un ordine di una complessità ancora maggiore, e così via, fino alla fine dei tempi. o almeno fino alla fine dei tempi regolamentari.

in tutto questo, giurerei di aver visto stefano tempier in mezzo al pubblico che strizzava l’occhio alla telecamera durante una trasmissione sportiva.


consigli di lettura

il professor rupert spencer, docente di antropologia culturale presso la oxford university, ha recentemente pubblicato un trattato sulle conversione delle popolazioni arcadiche, anticamente legate ai culti del dio caprone suonatore di flauto, divinità dei boschi, della molteplicità e dell’unità cosmica della natura.

secondo la teoria di spencer, quelle popolazioni si trovavano ad attraversare un periodo di carestia e si convertirono per riconoscenza nei confronti degli evangelizzatori cristiani che provvidero a sfamarli; la conversioni di massa viene quindi propiziata da fattori socio economici che esulano da quelli meramente spirituali.

il saggio si intitola “rendere pan per focaccia”, ed è pubblicato da apogeo.

14 commenti:

manuelcalavera ha detto...

interessanti anche le reazioni del movimento culturale laico del tempo, con la polemica tesi del se non è zuppa è pan bagnato.

Vertigoz ha detto...

sei un cretino.

render pan per focaccia e tera-pista mi hanno fatto incazzare. anche un pò ridere, ma anche un pò incazzare.

criptica ha detto...

Non so perchè ma mi figuro sdraiata su un lettino, con Ralph Macchio in poltrona che mi dà una pista.

eddiemac ha detto...

manuel: e che dire dell'apparente nonsense del "pimpiripettenusa pim piripette pan"?

vertigoz: mi hai conosciuto de visu, lo sapevi già che sono cretino

criptica: perchè ralph macchio? perchè?

criptica ha detto...

karate kid?

stefanopz ha detto...

Io la copia cache la odio!

anonimo ha detto...

Restano tracce di frange irriducibili

alla conversione in questo

diffuso proverbio piemontese:

nus (noci) e pan mangé da can

pan e nus mangé da spus (sposi),

massima espressione del relativismo

prospettico duale (del resto,come

nel caso del bicchiere mezzo yin e

mezzo yang).


b- rightful

0mrtamburino0 ha detto...

si deciderà tutto ai calci di rigore...

junior ha detto...

quella sul terapista è la cosa migliore che abbia mai letto.

sappi che te la copierò e la spaccerò per mia

junior ha detto...

ma poi per Render pan per focaccia bisogna usare 3d studio max?

eddiemac ha detto...

criptica: vabbè, è la stessa cosa (perchè non scott baio, allora? (a parte il fatto che il cognome ricorda un cavallo, intendo))

stefanopz: mi smbra che lei ricambi, comunque ;)

b-r: nel caso del cantante, invece, è mezzo neil e mezzo young

mrtamburino: si andrà ad oltranza, credo

ju: io me ne vergognerei, in effetti (sì, ma 3d studio max 5 minuti)

0mrtamburino0 ha detto...

immaginavo che si giocasse in campo neutro...

criptica ha detto...

perchè sennò si perde il filo logico -terapista/quarto dan/karate/ralph macchio/principiante/pista- e mi perdo il bandolo della matassa (qui i modi di dire si sentono a casa propria).



Scott Baio per me resterà sempre e solo Chacki(?) di Happy Days.

anonimo ha detto...

Sono a comunicarle della mia profonda amarezza dovuta al fatto che lei ha volutamente saltato il kilopista, la mia professione.


Ne approfitto per ricordarle che se lei non smette di inviare migliaia di kiloposta le verrà installato un mail inutiler atto e inadatto allo scopo.


Indistinti saluti (cioe' saluti sfusi).