martedì 13 maggio 2008

la notte che bruciammo chrome, avevo altro da fare


ci hanno cresciuto spiegandoci che con molto impegno e tanti sacrifici avremmo potuto ottenere qualcosa nella vita. i nostri genitori erano fieri che con molti sforzi e partendo più o meno dal nulla, fossero riusciti a farci andare all’università.

adesso abbiamo superato i 30 anni, abbiamo le nostre lauree con lode, esperienze di lavoro da call center e siamo troppo vecchi o troppo qualificati perché ci possano assumere per qualsiasi lavoro remunerativo, tipo l’idraulico o il dentista; e non abbiamo nemmeno un padre notaio o industriale da cui ereditare l’attività.

siamo precari oppure abbiamo uno stipendio da fame, molto più spesso entrambe le cose: non riusciamo a mantenere noi stessi, figuriamoci un figlio.

le altre generazioni avevano delle speranze che noi, ad essere obiettivi, non possiamo neanche permetterci.

siamo la prima generazione a non avere neanche dei sogni da poterci distruggere da soli.
(op. cit)*



io e il gatto giochiamo a dsm-iv per far passare il tempo (il mio maestro di ikebana neuronale sostiene che l’unico metodo efficace per far passare il tempo sia spostarsi, ma questo richiederebbe un’esperienza nel campo delle smaterializzazioni che ancora mi manca) e ogni tanto lanciamo delle graffette sui turisti dal balcone del quinto piano, tranne che su quelli che portano la maglia di tranquillo barnetta (il mio maestro di ikeabana neuronale sostiene che ogni tanto è utile assecondare le proprie perversioni, tipo vedere il telegiornale in romancio, o ascoltare l’anthology di lyle lovett)**.

nel frattempo gioco a mischiare le disposizioni dei tavolati interni*** di un appartamento (niente di grave, è di un ingegnere informatico: con tutta probabilità il suo architetto di riferimento è von neumann).

uscito dall’ufficio, passo la serata a guardare il lago canticchiando piano tomorrow pinball in loop. a volte, invece, faccio cose senza senso.



* questa cosa sembra scritta dagli sceneggiatori di muccino, e invece no. si capisce che non l’hanno scritta gli sceneggiatori di muccino dal fatto che a) non ha inflessioni romanesche e b) tutto sommato ha un senso.

** attualmente il mio maestro di ikebana neuronale è un frullatore a cinque velocità, ma sostenere che questo infici le sue teorie mi sembra un’argomentazione troppo ad personam.

*** la domanda che potrebbe nascere in alcune menti ingenue è perché un epistemologo dovrebbe occuparsi di tavolati interni. beh, è ovvio. il fatto è che il gatto dopo un po’ si stufa, e qualcuno lo deve sostituire.


31 commenti:

cptuncino ha detto...

Io mi ero accorta subito che non l'avevano scritta gli secenggiatori di Muccino...però l'idea c'era lo ammetto!

rip ha detto...

Mh... ho bisogno di un maestro di ikebana neuronale, credo.

pep. ha detto...

(potrei anche sospettare di averla scritta io se non fosse per parole assurde e incomprensibili tipo laureaconlode, lavororemunerativo, lavoro, troppoqualificati, padre, ereditareattività, stipendio, speranze, obiettivi. ergo deduco di non averla scritta io)
(io alle medie l'ho pure fatto un corso di ikebana. l'ho mollato quando hanno cominciato a spiegare la differenza tra composizioni verticali e composizioni orizzontali.) (ora vivo di rimpianti, che magari mi tornava utile)
(io se fossi il tuo lago credo mi metterei i tappi alle orecchie)
(non so cosa significa infici)
(le tavolate interne invece si di solito si apparecchiano dentro perchè fuori piove.)
(povero gatto.)

anonimo ha detto...

Ikeabana neuronale è un lapsus o un insegnante di arredamento minimale? Se così fosse potrei avere l'indirizzo per mio cugino?

Grazie

Haemo Royd

anonimo ha detto...

il tg in romancio è nel bouquet sky?

Ubikindred ha detto...

Beh, ma probabilmente, essendo un discepolo di Von Neumann, tu metti un tavolo solo, poi si riproduce e si dispongono da soli...

anonimo ha detto...

No, perchè io al tiggì in romancio ci tengo.

Cc


.....chi è Muccino?

anonimo ha detto...

Secondo me i tavolati stanno per terra e al coperto.

Però non so.

Ma, scusa, adesso la tsi si prende di nuovo?

Cc

nellacoloniapenale ha detto...

- "b) tutto sommato ha un senso"

- "a volte, invece, faccio cose senza senso"

Ma che senso ha parlare di senso? (E questa stessa domanda, ha un senso? E questa seconda domanda appena fatta? E questa terza?...und so weiter. Aiutami, tu che hai studiato filosofia.)

Questo post, comunque, è molto poetico.

eddiemac ha detto...

cpt: eh, sei intuitiva

pep: il gatto non è povero. io sì, ma è una questione prettamente economica

rip: vieni ai corsi (ti manderei il frullatore, ma magari si rompe)

haemo royd: l'ikeabana è l'arredamento minimale neuronale, tipico degli svedesi (non tutti gli svedesi prendono fuoco, eh). da non confondere con l'ikehabana, un metodo per la disposizione dei neuroni a base di rhum. l'indirizzo, però, in pubblico, non mi pare il caso.

insipienzaastrale: no, temo di no. immagino sia perchè sky non ha fatto ikebana neuronale per il suo bouquet.

ubik: sì, devi mettere un tavolo centrale, una porta per l'input, una finestra per l'output, e una lavagnetta in cucina per la memoria.

cc: la tsi la ricevi di nuovo solo se abiti nello stesso palazzo del benedini, che ha fatto uno struso molto utile sull'antenna condominiale. muccino è un tizio di roma che ha degli sceneggiatori.

nellacoloniapenale: un senso non è altro che una direzione. ce l'hai solo se ti muovi (ma mica è obbligatorio parlarne, altrimenti si parla di senso unico, o di senso vietato. per quelli c'è il nuovo codice della strada, glaube ich)

pep. ha detto...

"un senso non è altro che una direzione, ce l'hai solo se ti muovi. ma mica è obbligatorio parlarne, altrimenti si parla di senso unico, o di senso vietato."
(io credo che in questo periodo delirante ci sia molta roba su cui riflettere, ora cerco qualcuno che lo faccia per me)

Ubikindred ha detto...

E comunque capisco che ormai a Maggio il gatto che si stufa serve a poco, certo si ariacondizionatasse sarebbe tutta un'altra cosa...

qualcdelgenere ha detto...

molto poetico.

dovresti scrivere in versi.

sempre che tu sia bravo nelle imitazioni di animali, ovvio.

anonimo ha detto...

a voi laureati con lode della generazione senza sogni non vi capisco proprio.

voglio dire anche alcuni di noialtri (a parte paolomieli&paololiguori) ci s'è dovuto spacca' il culo e non è che avessimo 'sti gran sogni... più che altro erano incubi: quand'ero ragazzino c'erano cossiga andreotti... e mò c'è berlusconi

non è che l'incubi so' passati, anzi so' peggiorati: solo che con l'età (grazieadio) si dorme meno...

effettopauli ha detto...

ciao eddie, m'hai messo la tristeZa in 5 (cinque) minuti,


Lol

anonimo ha detto...

però muccino fratello minore è carino!

anonimo ha detto...

pep: questo tuo periodo delirante dura da un sacco di anni ;)

ubik: basterebbe che portasse a casa uno stipendio, come tutti

qdg: ho un sacco di versi di animali in serbo. ma ne ho qualcuno anche in italiano

marcello: io non credo che il problema sia che i laureati di oggi non vogliono spaccarsi il culo. io credo che gli basterebbe essere retribuiti, che so, quanto basta per pagarsi un affitto tutti i mesi.

effettop: dovrei parlarne con il mio avvocato (se ne avessi uno non ubriaco)

anonimo/a: cariniffimo (...)


(eddie)

Ubikindred ha detto...

Marcello, quando ero ragazzino anch'io c'erano Cossiga ed Andreotti, magari è proprio questo il problema se ci pensi un attimo...

Il culo tanto non c'è bisogno di farcelo noi, ce lo stanno già facendo tutti gli altri...

pep. ha detto...

(laurea mediocritas) (sono aaaaanni) (nevvero dai, solo molti mesi)

anonimo ha detto...

non so se i laureati d'oggi abbiano voglia o meno di spaccarsi il culo (io non ne avrei: non è che io mi so' spaccato il culo perché mi piacesse...). quel che so e che i babbi dei laureati d'oggi hanno dovuto risparmia' sul ristorante, sulla macchina, sui libri per permettersi altre cose...

non so chi ha promesso il sol dell'avvenire ai laureati d'oggi... so che il mio ex dentista s'era comprato la barca e io lo pagavo con l'anticipo del tfr, però immagino che non tutti i laureati potranno comprarsi la barca.

è la crisi, immagino. se uno può evitare di pagare contributi, assumere a contratto (o anche senza) in italia lo fa: mica è disonesto, solo furbo. siamo in italia. ai ricchi non c'è verso di fargli sganciare i soldi: che faccio rinuncio al suv per assumere un altro operaio? ma che si spacchino il culo (di più) gli altri operai, c'è grossa crisi.

ma, insomma, non so se è peggio ora per un neolaureato in italia o essere un minatore in gran bretagna negli anni della thatcher...

secondo me c'è sotto un grosso malinteso: qualcuno ha fatto credere che i bravi avrebbero avuto i meglio posti e tutti avrebbero avuto di che vivere. ma sarebbe stata una novità in italia: prima d'ora non è mai stato così.

fino a non moltissimi anni fa emigravano a vagonate, ora emigrano i cervelli... è quasi un progresso, o no?

Gnegnet ha detto...

anonimo/a n.16, subito a letto senza cena.

qualcdelgenere ha detto...

fantastico. adoro il serbo, la terra, il cosmo e tutte le meraviglie del croato.

Ubikindred ha detto...

marcell_o, evidentemente non capisci, ma mi pare anche logico, dopotutto.

Alla mia età mio padre, ad un livello di carriera più o meno equivalente al mio, col suo stipendio manteneva una moglie ed un figlio a casa e vivevamo più che bene. Io oggi non arrivo a fine mese. Ti è più chiara la questione?

Risparmiare sull'auto? Io l'ho rottamata l'auto. Ah e per la cronaca, non sono neanche più precario (ma solo da due anni).

estate-indiana ha detto...

io in quanto epistemologa, preferisco occuparmi di tavolate, che di tavolati. Esterne o interne, anche un pick nic va bene. E comunque io penso di non essere messa malissimo con lo stipendio ma fine mese non arrivo uguale. Sarà colpa dell'idrovora.

Climacus ha detto...

"tomorrow pinball" mi ha fatto sbellicare dalle risate :)

pep. ha detto...

(commento #22:stendino ovation)

(ubi com'è che non arrivi più a fine mese? dove cazzo te ne vai?)
(ma se emigrano i cervelli, chissà il mio dov'è adesso)

anonimo ha detto...

#Ubikindred

è evidente che non capisco, solo non so cosa. immaginerai che non voglio convincerti che stai 'na pacchia: e chi so', berlusconi?

capirai tu, però, che essendo mio padre emigrato in belgio, svizzera, germania, milano e infine roma, dove è stato raggiunto dalla famiglia (me compreso, avevo 5 anni).

so che per un certo periodo mezzo stipendio se ne andava per l'affitto. la macchina se l'è comprata a quarantanni e poco dopo la casa (ha cominciato a pagarla). è riuscito a ristrutturare la casa al paese togliendosi/ci (immagino più o meno letteralmente) il pane di bocca.

io sono andato in rosso appena sposato e ci sono ancora (salvo sporadici momenti), perciò mi chiedo: quando è stata l'età dell'oro per le giovani coppie?

quando certi comuni riservavano una parte degli appartamenti per loro? o magari quando davano 10-15 milioni a fondo perduto per l'acquisto della casa?

ochei. son d'accordo. a roma è successo due volte in trent'anni che qualche decina, forse qualche cinquantina di giovani coppie ha messo su casa con "aiuti" pubblici.

ho due figli (26 e 21) e vedo che per loro è dura senza l'aiuto paterno (attualmente occupato ad arricchire la banca e il prossimo ex dentista), tuttavia mi sforzo di ricordare quando è stato facile avere vent'anni o trenta.

ochei la pianto qui (con l'età si diventa più pallosi, ne convengo)

anonimo ha detto...

marcello, mettiamola così:

tuo padre, intorno ai 30 anni manteneva te, sua moglie, e dopo 10 anni si è comprato una casa e ne ha ristrutturata un'altra.

tuo figlio, intorno ai 30 anni non mantiene neanche se stesso e comprare una casa con i soldi solo suoi non se lo può neanche sognare.

dunque: o hai avuto un padre incredibilmente dotato, o hai avuto un figlio incredibilmente degenere, oppure qualcosa non va.

Ubikindred ha detto...

Ah, quanto a questo, per molti i tre quarti dello stipendio se ne vanno in affitto.

Se te lo puoi permettere, un affitto, perchè in alcuni casi, se hai solo uno stipendio da precario da novecento Euro al mese (se ti dice culo), puoi permetterti solo l'affitto. E velleità come mangiare et similia, lascimole stare.

Grazie a Dio, io sono in una situazione un po' migliore, ma ti soprenderesti nello scoprire quanti ultratrentenni sono in questa situazione oggi.

Ubikindred ha detto...

Pep., mi do alle rapine, mi pare chiaro, così almeno arrivo al ventisette del mese ;-)

effettopauli ha detto...

Quello che mi fa incazzare degli italiani è che abbiamo cervello, creatività e (a volte) intraprendenza, ma le rivoluzioni proprio non le sappiamo fare.

Farci rispettare è cosa che non rientra nei nostri geni, salvo ove si tratti del cane del vicino che fa la pupù sul marciapiede :|