venerdì 5 marzo 2010

alcune norme per il miglioramento del gioco del calcio


si sta discutendo in questi giorni (lo so perché l’ho letto su un blog) di una norma introdotta dalla federazione italiana gioco calcio che punisce con l’espulsione e la squalifica per un turno chi bestemmia in campo.

lo so che di solito non scrivo di attualità (vorrei ricordarvi che l’attualità non esiste) ma questa volta vorrei fare un’eccezione per dire che tendenzialmente sono d’accordo con la norma adottata, e proporre altre regole che secondo me andrebbero introdotte per rendere il calcio un gioco rispettoso nei confronti di tutti.

per prima cosa, è fuori discussione che la bestemmia non sia una frase particolarmente educata da proferire in un consesso civile, ma credo che non lo sia neppure sputare per terra e stare vicino agli altri in abbigliamento intimo mentre si sta grondando sudore. quindi, fossi nei responsabili della federazione italiana gioco calcio, proibirei anche di sputare per terra, e introdurrei una pausa merenda ogni 5 minuti, in modo che i giocatori possano cambiarsi le magliette, mettersi qualcosa di più consono, rifocillarsi e bere thè mentre disquisiscono di esegesi del testo biblico con il contributo del pubblico (in effetti, credo che lo sport del calcio ne gioverebbe).

ma la bestemmia è peggio che sputare o sudare copiosamente di fianco ad altri, è un’offesa alla religione. qui si tratta del sacrosanto (appunto) rispetto per chi crede in una religione. solo che, per quanto questo possa dare fastidio alle gerarchie ecclesiastiche monoteiste in genere, non esiste solo una religione. insultare allah sarebbe dunque lecito? voglio sperare di no. voglio dire, siamo una società multietnica, e non ci sono solo giocatori (e spettatori) cristiani in italia, quindi immagino vadano tutelate tutte le religioni, e non soltanto una.

ecco allora una serie di provvedimenti che credo andrebbero adottati:

- posizionare traduttori e interpreti a bordo campo che controllino che un giocatore straniero non offenda una religione nella propria lingua madre, per rendere la direttiva efficace;

- non disputare partite durante quaresima, ramadan, shabbat e festività in genere;

- proibire riferimenti irriguardosi verso la vacca, per rispetto verso gli induisti;

- punire frasi ingiuriose verso gli antenati, per rispetto verso i caodaisti e il culto degli antenati in genere;

- correre a bocca chiusa per evitare di ingerire involontariamente piccoli organismi, per rispetto verso i giainisti;

- interrompere la partita nel caso di concomitanza con una delle cinque preghiere giornaliere, per rispetto verso i zoroastriani;

- tenere pulite le panchine e le divise, per rispetto verso gli shintoisti;

- cancellare il cerchio di centrocampo perché irriguardoso nei confronti del pentacolo sacro dei seguaci della wicca;

- sanzionare espressioni ingiuriose come per giove o per diana, per rispetto verso gli antichi greci e romani;

- introdurre l’ordalia prima di assegnare un calcio di rigore, per rispetto del concetto di colpa seguito dai norreni;

- prevedere il consumo di marijuana a fini meditativi prima della partita, per rispetto verso i rastafariani;

- possibilità di ingerire peyote per dilatare i tempi di recupero in caso di imminente sconfitta, per rispetto verso le religioni sciamaniche dei nativi americani;

da ultimo, suggerirei di permettere di giocare a calcio solamente ai panteisti, per i quali la bestemmia è, per definizione, una tautologia.

altre buone norme dovrebbero essere levarsi le scarpe per non rovinare il terreno di gioco, utilizzare palloni di origine esclusivamente vegetale e non segnare mai (o comunque finire sempre la partita in parità) come gesto di carità verso gli avversari.


8 commenti:

anonimo ha detto...

Da atea non mi sento rispettata da te né dalle tue regole né dal tuo blog che come parola da scrivere mi da "burp" 



anonimo ha detto...


da madrelingua italiano non mi sento rispettato da te che non metti l'accento su dà.
viviamo in un mondo complicato

(eddie)

essered ha detto...


da accento agnostico non mi sento rispettato nè dall'anonimo #1 nè da eddie.

anonimo ha detto...


evidentemente essere un accento agnostico non è di nessun vantaggio in un mondo complicato.
potresti provare ad essere una credenza (anche come mobile da cucina, nel caso)

(eddie)

anonimo ha detto...

Comunque sul "da", in questo caso, non ci dovrebbe essere l'apostrofo ma l'accento.

anonimo ha detto...

Volevo dire il contrario, ma penso si sia capito..Insomma, apostrofo sì, accento no.

anonimo ha detto...

anonimo #5 e #6.
nel caso tu non fossi di madrelingua italiana, ti consiglierei vivamente l'acquisto di una grammatica. in tutti gli altri casi, la seconda elementare

anonimo ha detto...

anonimo #7
Sapevo che qualcuno avrebbe abboccato.. Sei l'unico che non si è accorto che ho corretto (ben DUE volte) un errore inesistente, visto che il buon eddie parlava giustamente di accento. Il sospetto che la mia correzione fosse infondata e volutamente errata non ti ha minimamente sfiorato? Lo specchietto per le allodole fuonziona sempre! a proposito di elementare..elementare, Watson.