lunedì 17 ottobre 2011

chiamatemi ismaele.
chiamatemi anche un tecnico per la lavastoviglie, già che ci siete (l’alternativa sarebbe iscrivere la lavastoviglie ad un corso di autostima, ma ho idea che costi troppo).
nel frattempo ha ricominciato a piovere, il che significa che le divinità preposte al controllo del clima sono tornate dalle ferie e continuano a odiarmi. l’unico aspetto positivo è che probabilmente la smetteranno con le escursioni termiche degne del sud dakota (per chi non lo sapesse, un’escursione termica è quando andate in montagna con un calorifero nello zaino).
io esco dall’ufficio quando ancora non è buio, decido di ignorare un paio di gnomi che saltellano in strada cantando fliegerlied e mi infilo in un supermercato locale (qualche giorno fa ho visitato un supermercato grande come un quartiere di città del messico e ho avuto uno shock culturale. quello che si dice un supermercato a misura duomo).
i supermercati da queste parti sono più accoglienti (voglio dire, mai che ti capiti un tramonto con blue in green in sottofondo, nei supermercati, però almeno non devi stare attento quando attraversi la strada da uno scaffale all’altro).
infatti al banco surgelati trovo oddone da cluny che tiene un sermone di un quarto d’ora sull’importanza della pulizia delle scale, finché non lo allontano con una flèche di pesce spada.
quando arrivo a casa l’universo collassa e non c’è modo di rianimarlo.
allora mi siedo alla finestra ad ascoltare le comunicazioni degli ufi (che credono di essere i migliori della galassia ma non sanno neppure allacciarsi le superstringhe) e a scolpire compresse di tachipirina.

2 commenti:

anonimo ha detto...

Poi i stupisci che uno non abbia capito che martina navratilova è un gatto, e  che esiste.
Certo.

Cc

eddiemac ha detto...

il concetto di "esistenza" è complicato.
comunque esistono un sacco di cose, secondo me