mercoledì 23 ottobre 2013

piove a tratti.
ma non sono del tutto sicuro di sapere dove si trova tratti, quello che importa è che soprattutto piove qui.
insomma, piove regolarmente e senza tregua, ma ogni 15 minuti si scatena il diluvio universale, per sottolineare il dominio delle divinità del clima sul pianeta e la precarietà umana rispetto agli agenti atmosferici (dei tizi in giacca e cravatta nera che controllano che il clima sia quello deciso dalle divinità preposte).
non è che le divinità del clima siano cattive, è che normalmente sono affette da quello che il dsm-iv classifica come disturbo narcisistico di personalità. come gran parte delle divinità in genere, del resto.
grazie al clima secco e gioioso il giardino è disseminato di funghi che gli gnomi usano come rifugi antiatomici o, in alternativa, come respingenti da flipper, a seconda dell’atmosfera del bosco.
non sarebbe neanche poi così male se solo non si ostinassero a cantare le canzoni degli 883 riarrangiate in gregoriano (meglio dell’originale, comunque). io giro per le strade a caccia di ufi crudeli, ma tutto quello che ottengo è una argomentata revisione del concetto di “impermeabile”.
tra le altre cose, visto che sembra che non riesca a ricordarmi di uscire con l'ombrello, una buona soluzione potrebbe essere ricordarsi di uscire con lo shampoo.
verso sera accendo la tv per verificare una teoria della matematica discreta (per chi non lo sapesse, la matematica discreta è meglio della matematica sufficiente, ma peggio di quella buona), in questo caso la teoria di ramsey, che generalizza domande del tipo: qual è il minor numero di programmi televisivi necessario affinché ci si imbatta in un cuoco idiota?
alla fine però mi ritrovo a guardare steaua bucarest – basilea dove severino piacquadio regala perle tipo “goal. uno a uno per lo steaua bucarest”.
prima di andare a dormire incrocio paul erdős che dallo specchio del bagno mi annuncia che la sua mente è aperta, ma anche il mio frigorifero, e sarebbe spiacevole pagare la bolletta enel in comode reni mensili.
ringrazio educatamente, chiudo il frigorifero poi torno in bagno e chiedo a erdős se cortesemente può trovarsi un altro specchio

3 commenti:

Jean du Yacht ha detto...

Ottima soluzione quella di uscire con lo shampoo (specialmente se lo shampoo è fatto con un'ottima soluzione) quando piove, però poi ci vorrebbe anche il phon, e dove lo attacchi il phon? mi dirai "si può sempre chiedere a carcarlo".
Se ti può consolare nemmeno io so dove si trova tratti ma so che spesso piove a dirotto eppure in giro non trovi un cane che abbia il coraggio di dire 8 e malgrado ciò continua a piovere a dirotto.

marcell_o ha detto...

ochei, appena finisco di ubriacarmi lascio un commento
se mi versassi dell'alcol direttamente nelle orecchie, oltre a sveltire il processo di ubriacamento, eviterei di sentire queti minchioni che cantano a xfactor...
potrei cambiare canale, ma poi uno tra me e mia moglie dovrebbe morire e io non ho voglia di andare in galera né al cimitero
cosa c'entra questo con il tuo post?
niente, è che la santanchizzazione della ventura ha raggiunto un livello spaventoso

e.l.e.n.a. ha detto...

la revisione del concetto di impermeabile passa per la teoria di colombo (che non ha niente a che vedere né con le uova né con continenti scoperti a caso) che afferma che è sempre meglio avercelo anche in una giornata di sole che non avercelo in una di pioggia.