lunedì 6 settembre 2004

esercizi di stile


un profilo di villette basse, seminate in filari non perfettamente allineati, sarebbe l’unico riferimento panoramico per chi approda dal lago, se non fosse per due alti palazzi, castore e polluce, infissi come due chiodi a pochi metri dalla riva e che restano in primo piano rispetto al campanile della parrocchia, rivale solitario qualche metro più a sud, separato da due case e un torrente iroso solo nel periodo della stagione delle piogge.

il campanile può vantare una felice sopravvivenza alla cura da fulmine e cinque campane, anonime ma perfettamente funzionanti, numerate semplicemente con dei cardinali (roncalli, borromeo, schüster, martini e mastai-ferretti)

il visitatore che occasionalmente giungesse la domenica dal lago potrebbe ammirare i due palazzi e il campanile e sullo sfondo le colline che danno la curiosa impressione di trovarsi sul fondo di una buca da golf, accolto dal suono delle campane che annunciano la messa.

azionare le campane, all’interno del campanile, non è compito da poco: necessita di preparazione fisica e ritmica, per tirare, bloccare e rilasciare a tempo le cinque corde in modo da formare la perfetta sequenza delle sole due melodie consentite nella parrocchia per comuincare l’imminente funzione domenicale.

provvedere al corretto funzionamento delle campane è quindi compito di un manipolo di manovratori capaci, un triumvirato presieduto dal parroco che, ora in solitudine, ora in collaborazione con fedeli più o meno esperti, (un team di 5 persone, uno per campana) assicurano che il gioioso suono giunga alle orecchie dei fedeli mezz’ora prima e poi cinque minuti prima dell’inizio dell’assemblea, che si svolge tutte le domeniche mattina alle 7.30, alle 9.00, alle 11.00, e annunciare la fine delle messe mattutine al culmine del mezzogiorno con l’ultima suonata a festa che fa da chiosa alle 6 esecuzioni che si succedono dalle sette del mattino.

il fatto di abitare in uno dei due palazzi di riferimento, per chi avesse voglia di sondare la riva con lo sguardo e possedesse alcuni requisiti fondamentali, come essere su una barca, oppure stare sulla sponda opposta del lago, mi riempie di orgoglio.

mi permette anche di saper ormai riconoscere la mano di chi sta doverosamente compiendo il gesto del richiamo della comunità nel giorno del signore, perché ognuno possiede un suo ritmo, una personale interpretazione musicale, e potrei anche giudicare, senza tema di smentita, se l’esecuzione è fatta in solitaria oppure ottenuta con la collaborazione di un gruppo di esperti, o di neofiti.

questo mi è di grande consolazione, perché mi permette anche di sapere sempre, mentre mi giro fra le lenzuola, chi sto mandando affanculo.


4 commenti:

ohmygod ha detto...

girerò ogni lago d'Italia per scoprire la geometria da te descritta, scovare quei palazzi di prima mattina e farmi mandare affanculo!

Ubikindred ha detto...

Io sono l'orgoglioso possessore di una doppia maledizione dela torre campanaria. Ne ho una di fianco a casa (al di là della strada) e una dietro la finestra del mio ufficio....

sodapop ha detto...

ero al mare anche questo fine settimana. è un piccolo meraviglioso paesino della liguriaquasifrancia. non c'è nemmeno il bar, passano pochissime macchine e regna una pace straordinaria. peccato per quel prete tremendo che ha fatto dello svegliare tutti, tutti i giorni, alle sette in punto, la sua missione ultima.

Ziocy ha detto...

Ma se sono così dolci le campane... Tu non riesci a dormire perchè nn sei abbastanza stanco... comunque le melodie sono almeno 5 e le suonate prima della messa sono 3: la mezza, il quarto ed a cinque minuti prima dell'inizio, per poi gioire alla grande dopo la fine della liturgia...