martedì 19 aprile 2005

ora, sembrerà strano che io scriva di lavori che vorrei fare dopo solo pochi mesi che finalmente ho trovato un lavoro fisso. non fraintendete, quello che sto facendo va benissimo, solo che non è esattamente il tipo di lavoro che avevo in mente (a dire la verità non ne avevo in mente nessuno, però, insomma, ci siamo capiti) ed è un periodo che sto riflettendo su quello che avrei voluto fare da grande (vabbè, sono in ritardo, e allora?), sui miei obiettivi (vabbè, nel caso volessi fare il fotografo), su quello che vorrei dalla mia esistenza (a parte dormire, intendo).
francamente, sono cose a cui non avevo mai pensato (non capisco perchè lo troviate strano).
quindi pensavo di stilare una classifica, con i lavori che mi piacerebbe fare, in ordine di gradimento.



  1. mi piacerebbe trovare qualcuno che mi paghi per leggere (va bene qualsiasi cosa, libri, lettere, trattati, elenchi, istruzioni sullo shampoo. no, voglio dire, perchè scrivono le istruzioni sullo shampoo quando è chiaro che non le legge mai nessuno? potrebbero pagare me per farlo)

  2. mi piacerebbe trovare qualcuno che mi paghi per fare filosofia (che poi se io scrivessi un trattato di filosofia verrebbe fuori una cosa brevissima, una cosa del tipo “lascia perdere”. non crediate sia una posizione particolarmente superficiale, a pensarci bene potrebbero anche dire che è copiato dalla proposizione 7 del tractatus di wittgenstein)

  3. mi piacerebbe trovare qualcuno che mi paghi per insegnare cose inutili a persone non particolarmente predisposte (tipo, che so, insegnare alle scimmie a non mordere il computer, o insegnare ai computer a non terrorizzare le scimmie)

  4. mi piacerebbe trovare qualcuno che mi paghi per scrivere cazzate. (ora, qui è importante che si tratti proprio di cazzate. però vabbè, uno poi si adegua)


se a qualcuno venisse in mente che questi non sono lavori veri e che nessuno mi pagherà mai per fare queste cose, può anche tenerselo per sè.


ultim’ora


johnatan rockwell, docente di psicologia a berkeley, nel libro “lo zen e l’arte della manutenzione della psiche”, in cui affronta il rapporto fra religioni orientali e cognitivismo, arriva alla conclusione che sperimentare l’insight è come avere un’illuminazione, ma senza pagare la bolletta.

15 commenti:

eddiemac ha detto...

avvertenze: questo è un post particolarmente intimista, lo si capisce dal cospicuo numero di parentesi usate.
fondamentalmente tutti i post scritti qui sono particolarmente intimisti, solo che non sono quasi mai così espliciti. mica sempre è il caso di essere così espliciti con se stessi.
quindi siate carini, fate finta che sia un post come tutti gli altri, anche perchè, essenzialmente, è davvero così.

binariozeta ha detto...

Sì, anch'io coltivo (in segreto) vocazioni più o meno simili alle tue. Le istruzioni dello shampoo, a volte sono più interessanti di certi best-seller.

Quanto al punto 3, è più facile trovare qualcuno che ti paghi per insegnare cose inutili a individui particolarmente predisposti.

binariozeta ha detto...

Quella cosa dell'"ultim'ora" sembra di Woody Allen

stillpoint ha detto...

l'intimista è uno convertito all'idea che si debba per forza portare qualcosa sotto i pantaloni? (ho cercato, come da avvertenze, di considerare questo post alla stregua di tutti gli altri..)

RUNNINGSTILL ha detto...

le istruzioni sullo shampoo sono l'ancoraggio emotivo di milioni di persone in uno dei momenti più difficili del quotidiano esperire umano: la mattina al gabinetto, l'etichetta è la salvezza quando non c'è altro da leggere! è sacrosanto che qualcuno legga le etichette prima che arrivino al consumatore finale, già di suo così vulnerabile e indifeso, e ancor di più in un momento così significativo e delicato! a volte le etichette sono così uguali tra loro....ce n'è di lavoro per te!

Ubikindred ha detto...

Condivido! Io vivo di cessoetichette...deve essere per questo che da anni mi chiedo cosa caspiteròla sia il Sodio Laurato....

Io avrei sempre voluto che qualcuno mi pagasse per essere un pirla (quando uno è portato)....ma anche fare, che so, il reggiseno di Letitia Casta, rientrerebbe nel range delle mie aspirazioni professionali. Questo mi fa sorgere un dubbio: quelle della Lebowsky erano aspirazioni professionali, benche lei fosse solo una stagista?

nellacoloniapenale ha detto...

Il predicatore sull'albero. Ma attento agli uccellini che cantano, potrebbero essere Belzebù in incognito.

albaviola ha detto...

ma sei un mito!

Flounder ha detto...

io una volta traducevo libretti di istruzioni di elettrodomestici.

mi pagavano anche. poco, ma pagavano.

a tutt'oggi non so ancora programmare un videoregistratore.


anonimo ha detto...

ti amiamo..... o è troppo intimo?

estate-indiana ha detto...

se trovi qualcuno che ti paga per fare una qualsiasi di queste cose mi assumi come assistente? Io volevo fare la rockstar ma alla fine bisgna fare i conti con la realtà, anche se non esiste.

astrokudra ha detto...

al punto 1. ci pensai anch'io, precocemente, quando ancora mi illudevo che sarebbe bastato studiare legge (o in alternativa, prediligendo la vita all'aria aperta, studiare da fuorilegge). Attualmente ricopro la funzione di secretaire in un ufficio ma sarò presto promossa a trumeau. Baci intimisti (di un solo gusto sono monotoni)

anonimo ha detto...

leggere, pensare, insegnare e scrivere. è il quadrifarmaco del momento, eppure sembra lontano il momento del quadrifarmaco.

eddiemac ha detto...

eddie: ma devi mettere le avvertenze dovunque? (ah, no, forse non dovevo rispondermi)
binarioz:forse dovremmo cambiare coltivazione. che so, lasciare tutto a maggese (che maggio si avvicina). quella cosa di woody allen la prendo come un complimento
stillpoint: gli intimisti sono un gruppo andino, come gli intillimani, solo che ci sono anche donne
runningstill: ce n'è un sacco. il problema è trovare qualcuno che mi paghi per farlo
ubik: intendi quella zoccola di jeff bridges, vero? ;)
nellacolonia: non amo i predicatori. magari i predicamucche. gli zebù invece, solo se particolarmente brutti.
albaviola: un mito povero. urge un bonifico. dai, che ti costa
flounder: bisogna mettersi d'accordo sul poco (la storia della nostra vita, immagino). io pulivo piscine, però so nuotare, non so se c'entra
anonimo 1 (anonimi? plurale maiestatis?): intimo, ma mi piace. ricambierei se sapessi chi sei (sette?)
estate-indiana: certo, io ti assumerei anche come pasticca, figurati
astrok: anch'io faccio il segregato, oltre ad altre cose ancora. ma perchè mi promuovano dovrei pagare una ditta di pubblicità. (baci misti)
anonimo 2: più che altro sembra lontano uno stipendio per il quadrifarmaco (eh, la sanità in italia...)
anonimo 3: stella (vabbè)

Ekatherine ha detto...

io potrei pagarti per insegnarti ad andare in bici, sig. eddie.