lunedì 12 settembre 2005

marshall mcluhan non è un modello di amplificatore valvolare


sono da qualche parte in uno squallido bar nella ventisettesima dimensione quando la voce del nimesulide mi riporta in ufficio: se c’è una cosa che odio del villaggio globale dimensionale è che ormai non puoi stare tranquillo da nessuna parte. e soprattutto non mi spiego perchè dovrei sempre tornare in una dimensione pervasa da un’insana passione collettiva per inutili esercizi di matematica combinatoria che viene inspiegabilmente chiamata con un nome giapponese.

il mio maestro di yoga per neuroni (un orsetto lavatore che ha lasciato il suo primo lavoro per trasferirsi qui a insegnare yoga) mi spiega che il dolore alla schiena è un grande passo sulla via sulla consapevolezza, un modo come un altro per scoprire il proprio corpo evitando di prendere freddo. io avrei scelto altri modi per acquistare consapevolezza (non so, tipo la carta di credito) ma lui sostiene che il male alla schiena obbliga ad evitare la valuta corrente.

annuisco cercando di muovere il meno possibile la spina dorsale: so benissimo che ci sono cose che il denaro non può comprare, però il fatto che io paghi 55 euro all’ora per la lezione mi lascia alquanto perplesso. comunque non chiedo nulla, che gli orsetti lavatori sono abbastanza pericolosi quando si incazzano.

nel pomeriggio tento il suicidio giocando tre ore di fila a free cell, con scarsi risultati (le statistiche mi informano che in tre ore ho raggiunto solo il 72% di suicidio).

la sera, invece, ho in programma di partecipare a un simposio sul dio enki organizzato da un branco di alborelle.



ultim’ora

nessuna crisi per gli impieghi del settore informatico nel mercato del lavoro in italia.

un sistemista di milano si è notevolmente arricchito dopo aver finalmente sfruttato le sue capacità vincendo al totocalcio.

9 commenti:

pista ha detto...

così poi mi puoi spiegare qual'è il senso della vita che dall'alto della consapevolezza tu ne sai...

anonimo ha detto...

il senso della vita è SbloBBo.

anonimo ha detto...

sul senso della vita ci sto ancora lavorando. alcuni credono sia un senso unico, o un senso obbligato.
io so per certo che a volte, invece, è la vita stessa a fare senso

(pista, preliminare alla questione del senso, come sanno bene gli psichiatri, c'è la faccenda della corretta alimentazione)

eddie

Ubikindred ha detto...

Il senso della vita è il tatto. Io sulla vita, occhi, nasi, bocche e orecchie non ne ho mai visti....

Preliminare alla corretta alimewntazione, sarebbe la definizione di alimentazione, chè quella di pista non mi convince neanche da questo punto di vista! ;-)

anonimo ha detto...

L'orsetto lavatore sa anche stirare le camicie? [Bandini]

pista ha detto...

e alooora,ubi,cos'abbamo da dire a riguardo della mia alimentazione sana ed quilibrata? a proposito vuoi una patatina?

estate-indiana ha detto...

io voglio il cioccolato, è quello il senso della vita!!

anonimo ha detto...

postèno!


pista

anonimo ha detto...

Il senso della vita non è obbligato

ma è uno: UNI-VERSO


il tuo amico Pensiero Debole


Un saluto :- )-( -:

[quello al centro è il glifo

dei pesci/cristiani, sai

sono astrologo]


ps. neanche a me piace il sudoku