lunedì 7 marzo 2005

filosofia per alcolisti reprise


(è solo perchè mi stressate, mica ho intenzione di iniziare un nuovo corso)

i filosofi non fanno altro che dare giudizi. questo, in effetti, è piuttosto seccante.


un filosofo non dovrebbe dare giudizi, dovrebbe limitarsi alla contemplazione ed evitare giudizi basati su conoscenze giocoforza incomplete.


naturalmente questo è un mio giudizio. ho pur sempre studiato filosofia.


ciò probabilmente significa che un filosofo dovrebbe abituarsi a contemplare la contraddizione

un utile giochino da bar


descrizione


il gioco migliora le abilità mnemoniche, linguistiche e di ragionamento utili per la risposta alle domande, le attitudini al dibattito ed alla dialettica nonchè il lavoro di gruppo (il consulto fra partecipanti dopo una risposta sbagliata è parte fondamentale del gioco), sviluppa la riflessione e il distacco da certezze non guadagnate dialetticamente, insegna un approccio filosofico invece dell’ansia da prestazione tipica del mondo occidentale (ad esempio è sconsigliabile rispondere correttamente ad una domanda al primo tentativo)


occorrente:


1. un bar o una adeguata una scorta di alcolici (personalizzabile sulle esigenze dei singoli, ma non inferiore ai 18°)


2. una garzantina di filosofia (o in alternativa un manuale di storia della filosofia dalle origini ad oggi)


operazioni preliminari


si tira a sorte per chi tiene il banco: la stretegia corretta per questo gioco in genere suggerisce che sia svantaggioso tenere il banco. comunque sia, se siete al bar, il banco vorrà tenerlo il barista.


istruzioni


chi conduce il gioco fa una domanda al primo giocatore, che ha cinque tentativi per rispondere.


alcuni esempi di domande:


-elenca cinque appartenenti alla scuola di chartres ed alcuni dei temi trattati


-chiarisci il concetto di kerygma in bultmann e cita almeno una sua opera


-elenca le 12 categorie kantiane


-l’anno della pubblicazione della “struttura delle rivoluzioni scientifiche” di kuhn e temi principali dell’opera


-il discorso pubblico dalla retorica degli antichi all’era della televisione con riferimenti a perelmann, huxley e postman


se il giocatore di turno sbaglia la prima volta, si intavola una breve discussione con gli altri giocatori sulla risposta da dare; poi il giocatore cui è stata posta la domanda risponde nuovamente, e così via finchè non indovina o non esaurisce i cinque tentativi e il banco fa una nuova domanda al partecipante successivo.


ad ogni risposta sbagliata il giocatore deve bere.


chi indovina al primo tentativo si prende il banco (il barista cercherà di opporsi, ma se lo fate bere adeguatamente cambierà idea)


vale sbagliare apposta.

 

13 commenti:

almavox ha detto...

parole sante

sarai un gran filosofo

anonimo ha detto...

ma lui è già un gran filosofo!


andrà in crisi solo con la legge che sirchia farà per gli alcolici... 'sto gioco si potrà fare solo in cantina!

perché (non conosco abbastanza la filosofia ma) sento di poter affermare che col chinotto s'impara meno la filosofia

comunque da ragazzo lo facevo 'sto gioco... però (non avendo frequentato il classico) facevamo senza domande e senza risposte...

Climacus ha detto...

Io, delle 12 categorie kantiane, riesco ad elencarne dieci. Questo perché ho solo due mani. Adesso posso bere?

Ekatherine ha detto...

io delle dodici categorie kantiane mi ricordo forma, colore, odore, bargnolino, paolo e rrranamorta

tulipani ha detto...

Ho visto giallo e mi sono emozionata e credo che mi ci voglia un po' per riuscire a leggere.

tulipani ha detto...

Qui, qui. Lo si fa qui! Eddie tiene banco e noi beviamo sulla fiducia. (oh, sarebbe davvero carino fare il bar sul blog con tavoli e punteggi e divieti di fumare e tutto)

anonimo ha detto...

:) Silvia

anonimo ha detto...

oh, sì sì

corro al bar

junior ha detto...

grazie.

ora vado da boe

e.l.e.n.a. ha detto...

... sono inKantata...!... :)

anonimo ha detto...

ciao. mi potresti consigliare un paio di opere di perelmann particolarmente significative? grazie.

anonimo ha detto...

Che meraviglia. Sbagliare apposta. Lo "sbagliare apposta" sfugge sicuramente alle categorie kantiane, povero Kant.

eddiemac ha detto...

almavox: mi basterebbe diventare grande
marcell_o: conosco quella variante, sì.
clim: solo se offri
eka: però sei su dodici non è male
tulipani: io non tengo il banco, ecco. tu però (...)
silvia :)
tuls: tuls!!! (scrivi, dai)
ju: vabbè, tu c'hai sempre i bar migliori
elena: no, sei inkantevole
grazie: (o anonimo, boh, non ho capito se "grazie" era la firma) retorica e filosofia e il trattato dell'argomentazione
blogghino: mi sa di sì. ma non credo fosse povero.