lettere dal confine
il sole si spalma sulle montagne e scivola piano verso il lago, il panorama abbandona la scala di grigi per passare rapidamente ad un colore intenso ma non acceso. qui i colori non si accendono mai, come i fuochi nei boschi.
dal freddo umido di una primavera ancora troppo timida, attirati dall’insolita giornata di sole, escono dalle tane i primi animali estivi che popolano la valle: lucertole (nelle versioni muraiola e degli arbusti), insetti (nelle versioni pittoresco e fastidioso), e tedeschi (nelle versioni autentico e switzerdütch).
per la giornata di oggi il meteo prevede sensazioni sparse, accompagnate da sonnolenza nel primo mattino con leggero attenuamento nel pomeriggio.
la sera, a volte, cammino per le provinciali contemplando il cielo stellato sopra di me e la birra scura dentro di me (non che viva a könisberg, semplicemente mi avvalgo di una deliziosa penuria di lampioni sulle strade).
sopravvivo. è un vantaggio, se hai delle cose da fare.
poi non so, aspetto un evento risolutore, tipo un’ecpirosi, o qualcosa di simile. anche una donazione di beni immobili, che so, il castello di sutri andrebbe bene, per dire.
insomma, tutto qui (il nuovo mensile dedicato al nipote di paperino).
16 commenti:
io ti posso donare dei peperoni andati a male e un cd contenente "tristezza per favore vai via" e "rosamunda".
memole
come sei elegiaco oggi eddie... :)
ah... fossi qua. (l'altro nuovo mensile dedicato all'altro nipote di paperino).
un inciso piccolo piccolo, posso? se attivassi i feed rss (log in Splider - Configura - Syndication - Pubblica i feed del blog - clikka SI!!)potrei leggere immediatamente ogni tuo aggiornamento e, detto tra noi, ci terrei parecchio ;)
Bye
Sei un simpatico imbecille e/ma ti voglio veramente un mondo di bene.
Io potrei donarti un vecchio cellulare nokia con lo schermo rotto, e un paio di vecchie poltroncine ora grigie. Interessa? K.
memole: il cd lo voglio, assolutamente. i peperoni magari te li lascio
elena: pubblicità per pubblicità (pubblicità quadro) allora citiamo anche status quo, l'ultimo mensile dedicato ai nipoti di paperino
suiseki-san: hai forse fretta di farti del male? ;)scorsa
pulsatilla: sono un simpatico imbecille e/ma ti voglio un mondo di bene pure io
k: solo se posso farci dei soldi a rivenderli.
eddie
beh, allora pubblicità per pubblicità per pubblicità, come non ricordare *quo vadis*, il famosissimo mensile di viaggi...con la 313?
sei il solito venale. Il vivere in un posto bucolico non riesce a riempirti di sensibilità. K
Pubblicità cubo, adunque...
Amico eddie, io mi chiedevo, ma se gli abitanti di Königsberg regolavano gli orologi sulla passeggiata mattutina di Kant, lui, su chi regolava il suo? E se non lo regolava, come faceva ad essere puntuale? Ma soprattutto, ma che cazzo di orologi utilizzavano a Königsberg nel '700? Me l'immagino le maledizioni tipo del margravio che doveva regolare l'orologio ad acqua da 800 kg ogni volta che la mattina Kant passava dal municipio ;-)
ubi,ha ancora del pollo nello stomaco.
pista
vabè uff....
pista
o meglio ubi ha ancora del pollo nello stomaco.
pista
ubi: c'è un equivoco. gli abitanti di königsberg non regolavano gli orologi sulla passeggiata di kant. il problema era che gli abitanti di königsberg in origine non avevano orologi. così hanno costruito un sistema formato da strada, casa, carrozza a cavalli con filosofo incorporato perchè segnasse il tempo.
il che significa che kant non era un umano ma semplicemente un ingranaggio dell'enorme orologio progettato da hans blumberg, borgomastro di königsberg perchè i suoi concittadini potessero sapere l'ora.
se ci fai caso, kant viene rottamato dopo la costruzione del campanile di königsberg, nel 1804
pista: tu hai del pollo nel cervello
eddimerx tu mi fai paura.
pista
A me fa paura il fatto che ho un campanile di fianco a casa, per fortuna non mi sveglio mai presto :-D
k: io sono una persona sensibile. anche ai soldi.
elena: se hai quo vadis, vedi se mi trovi una vacanza a basso costo.
pista: vabè, succede
ubi: hai anche un mago di fianco a casa (hai un sacco di roba di fianco a casa, adesso che mi ci fai pensare)
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