mercoledì 16 luglio 2003

ore 19.30


il mio capo esce dalla porta del suo ufficio dimenandosi come un tarantolato sulle note di una musica disco. chiede da accendere anche se ufficialmente ha smesso di fumare. rientra in ufficio, cambia musica ed esce sinuoso con sigaretta in mano cantando je ne regrette rien ad un volume da lite condominiale. urlava tanto da coprire edith piaf, se capite quello che intendo.


 


alcuni insegnamenti che si possono ricavare:



  1. il mio capo è malato, ma tutto sommato non canta male

  2. la mia sanità mentale è comunque nella media

  3. alle 19.30 avrei dovuto essere a casa da almeno un’ora

3 commenti:

drfractal ha detto...

meglio di quelli di cui ci si accorge che stanno per arrivara dall'ondata di gelo che pervade la stanza ;)
o quelli che innalzano di 20° la temperatura, automaticamente, appena li vedi.

Baggins ha detto...

I "capi" sono tutti uguali o lavori dove lavoravo io un paio di anni fa? Leggere quello che hai scritto mi ha fatto rivivere "certe" situazioni... che angoscia...

anonimo ha detto...

ti e' rimasta impressa la scena ...
fabio