alla fine è arrivata. la prima giornata di un inverno che comincia sempre con qualche mese di anticipo.
lo affronto preparandomi al letargo, come sempre.
come dicevano i marinai romani, il sonno della stagione genera rostri. forse non era proprio così, ma fa lo stesso.
mi trascino dietro un’inquietudine vaga e un’idiosincrasia alla tastiera che non risponde alla pressione della lettera emme. per scrivere una emme servono mazza e picco. per scriverne due ho iscritto il dito indice in palestra.
per cui scrivo cose come: “ancano lunghi esi di freddo pria che il caldo torni da queste parti”. il che è particolarmente deprimente.
alcuni cd, che non sopportano questo stato di cose, si nascondono spontaneamente in anfratti sorprendentemente inaccessibili della mia stanza. ieri per ripicca ne ho cucinato uno in salsa worcester.
il lago sperimenta 14 diverse tonalità di grigio, prima di optare per una quindicesima che i locali chiamano amichevolmente “arnaldo”.
non è un brutto posto, questo. è semplicemente un luogo dove non succedono cose.
10 commenti:
La citazione è sbagliata, erano gli antichi affittacamere che erano soliti dire: "il sonno della pigione genera mostri" (chiedo scusa).
Ho il forte sospetto che io e te abitiamo vicini, almeno in linea di metafora....
e adesso coe fai a scrivere ail alla aa affettuosa e sollecita?
Neeno a e potresti scrivere. Lo stato in cui versi è vergognoso!
vieni da queste parti. trova lavoro e vieni da queste parti. C'è il are.
mmm, anche a parma al sabato sera facciamo finta che ci sia il mare e un porto, e coinvolgiamo ignari passanti nella nostra pantomima... (qui invece ieri hanno fatto prove tecniche di nebbia. tutte e dieci le diverse intensità della nebbia, da "uhm, c'è un po' di nebbiolina" a "chiharubatotuttoilrestodellecosefuoridallamacchina" passando per "la brughiera dove non si vede a un paaaaasso"
ubik: il sonno della magione genera costi? (sospetto corretto. anche tu hai vicino omini vestiti di bianco che ti dicono che va tutto bene?)
tulipani: lo stato in cui verso (lacrime amare) è sempre il natio suolo italiano. in svizzera non mi vogliono. alla mamma non scrivo neanche sotto tortura, ecco.
7d: la seconda parte mi lascia perplesso...
eka: il dramma è che qui si vede benissimo fuori dalla macchina, non puoi nemmeno fingere (...)
Dai colori del lago indovino che stiamo sulla stessa barca..
tam: oddio, anche tu?
...ebbene sì... anche se io il libertango non sono riuscita a sentirlo se non su cd...
P.S. sto ancora ridendo per l'arco a tutto sesto :), grazie!
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