moon over bourbon street nella versione del doppio live di sting è strutturalmente simile a autumn leaves nella versione naked di rickie lee jones.
sono consapevolezze inutili, ma chi se ne frega.
quando mi stufo riesumo teresa salgueiro che mi aiuta a liberarmi dalle scorte di freon immagazzinate nei cluster cerebrali. almeno così sosteneva un mio amico siberiano che lavorava al cern di ginevra (la città, non la regina). non che fosse granchè affidabile, adesso credo viva in una galleria del vento a seattle.
dopo strategie di insabbiamento emotivo ho installato una versione avanzata di hijacker che agisce da omeostasi direttamente nell’ipofisi.
adesso riesco a pronunciare correttamente ed in sequenza le parole “mitopoiesi” e “debuggare”, ma mi trascino addosso quella sensazione che mi fa pensare che il vuoto programmatico non sia poi così lontano dal nirvana.
3 commenti:
C'è un mio amico che ogni volta che pronuncia debuggare e (O.T.) emolumento, si mette le dita nel naso.
è un classico condizionamento post-ipnotico da laboratorio CIA. se pronunci davanti a lui la frase "il complesso neurovegetativo ha bisogno di stimoli" tenterà di uccidere il primo ministro finlandese.
penso sia una citazione voluta, in moon over b.street c'è proprio un pezzo di autumn leaves, una progressione identica e bellissima.
marco
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