lunedì 23 giugno 2003

intervallo


abbiamo cercato di capire se la realtà esista o meno (con scarsissimo successo):


piccolo passo avanti.





non so se qualcuno di voi ha mai avuto a che fare con la programmazione ad oggetti. sintesi veloce: creo un oggetto che ha delle proprietà ideali (ad esempio, se creo l’oggetto “auto” potrebbe avere proprietà “colore, modello, anno di costruzione” ecc.). poi creo delle istanze dell’oggetto “auto”.


l’istanza A potrebbe avere le proprietà “rosso, ford, 2002” l’istanza B “verde, fiat, 1999” ecc.


le istanze A e B si comporteranno alla stessa maniera perché dipendono all’oggetto “auto”, che in sé, non ha proprietà: le istanze sono tante, ma l’oggetto è uno solo.



sostituite “oggetto” con “idea”, “istanza” con “cosa reale”e avete appena fatto la conoscenza di platone.


se esiste la programmazione ad oggetti è perché è esistito platone: è circa 2400 anni che pensiamo ad oggetti, e nessuno sembra rendersene conto





in sintesi: nella grecia pre-platonica un programmatore java sarebbe stato disoccupato





guardate una cosa e scoprirete immediatamente a quale categorie appartiene (è normale, pensiamo così da una vita) ad esempio una tazza fa riferimento all’idea che abbiamo di ciò che dovrebbe fare una tazza, ossia all’idea di tazza. avete appena scoperto quelli che i filosofi chiamano “universali”





compito a casa:


tutte le volte che guardate qualcosa, riconoscete a che idea fa riferimento. ossia: guardo un monitor e riconosco che fa parte della categoroia monitor che si rifà all'idea di monitor (un posto dove guardo le cose)


cercate di capire se quell’idea esiste nella realtà o no.

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